Come da programma, 7 gennaio, ultima sera della nostra vacanza in Sardegna da Luigi Pomata a Cagliari.
Avrebbe dovuto essere il degno finale del nostro tour enogastronomico sardo, la ciliegina sulla torta e così è stato con vera sorpresa last minute.
Luigi Pomata è un Carlofortino doc, chef affermato, jeune restaurateur d'Europe, personaggio televisivo grazie alla Prova del Cuoco di Rai 1, docente presso la scuola Etoile. Discende da una famiglia storica di ristoratori/albergatori, scommetterei che sia stato svezzato a tonno, a Carloforte il tonno è una religione, la vita stessa, tutto ruota intorno alla pesca e alla lavorazione di questo maestoso figlio del Mediterraneo e Luigi ne esprime l'essenza attraverso preparazioni fortemente legate alle tradizioni della sua isola con alcune rivisitazioni moderniste ma senza inutili fronzoli e, soprattutto, con grande rispetto delle materia prima.
Il locale era a due passi dal nostro hotel, in viale Regina Margherita, l'avevamo sbirciato subito appena arrivati e ci eravamo rallegrati per l'ottima scelta, sia il menu che lo stile del ristorante non deludevano le nostre aspettative.
L'arredo è minimal ma molto colorato con quadri di arte contemporanea alle pareti, staff giovane, professionale, simpatico e cordiale, bancone stile sushi bar con due chef orientali che preparano carpacci, sushi e sashimi nella prima sala, altre due sale all'interno e la cucina che si intravede dalla porta a vetri.
Il vario e ricco menu imbarazza letteralmente le nostre scelte che, volutamente, sono un po' obbligate dal tema del blog. Ormai è una missione!!! Proprio quella sera di azzurro c'era poco, è la stagione meno propizia, praticamente solo tonno e pesce spada che non sono propriamente azzurri ma si fanno abitualmente rientrare nella famiglia.
Per amore del blog ci "sacrifichiamo" e superiamo l'imbarazzo scegliendo una superclassica linguina col tonno sott'olio, capperi olive e limone e un filetto di tonno rosso con cipolle brasate e salsa al cannonau, come antipasto non riusciamo a resistere ad una tempura alla birra affumicata di filetti di pesce, qualche boccone di azzuro c'è e quindi siamo in linea, gamberi e verdure!
Dello chef però neanche l'ombra....incomincio a temere che non ci sia. Chiedo al caposala se posso fotografare i piatti spiegandone il motivo, lui mi risponde che non ci sono problemi, anzi posso rivolgermi direttamente allo chef, mi giro e finalmento lo vedo, impossible non vederlo, la sua presenza è massiccia e imponente! Mi presento, lui acconsente alle foto divertito commentando che non c'è copyright, poi viene al nostro tavolo, si interessa se è tutto di nostro gradimento e risparisce in cucina.
Quasi quasi ci rimango male, non riesco a stabilire un contatto come vorrei, mi rendo conto che la serata non è propizia, il locale effettivamente è gremito, è venerdì sera. Sento che non riuscirò ad intrufolarmi in cucina come al mio solito e fotografare a destra e a sinistra e soprattutto ad intrattenermi un po' con lui. E' vero che sono sfacciata e cocciuta ma non sono maleducata né tanto meno stupida, capisco quando non è il caso di insistere.
Mi “accontento” di fotografare i nostri piatti che, fra parentesi, sono fantastici!
I bocconi di tempura (senza foto purtroppo) sono nuvole croccanti, l'affumicato della birra che compone la pastella è appena percettibile nel retronasale e conferisce un carattere deciso al fritto.
A seguire, mio marito, pastaio, si butta sulla linguina di Nicolo (padre di Luigi, il ristorante di Carloforte porta lo stesso nome) con il loro tonno sott'olio di Carloforte, capperi, olive, limone e scagliette di pecorino. Molto simile alla mia pasta SOS!!!
Che conferma! Beh....la Sua è più tonno con linguine, altro che sos, e il gusto è pazzesco, il limone è piuttosto accentuato ma è perfetto. Il tonno è superlativo. Inoltre la porzione è veramente copiosa, per la goduria del consorte che mi cede, quindi, senza remore, qualche forchettata.
Per me: un trionfale filetto di tonno rosso con cipolle brasate e salsa al cannonau....uau uau uau...lo so che non si scrive così! Piatto calibrato, elegante, perfetto.
Vino al calice, belle proposte sarde, prezzi onestissimi.
Cediamo eccezionalmente anche al dessert, caffè e siamo pronti ad uscire nella notte cagliaritana.
All'uscita Luigi è presso il banco bar, ci saluta calorosamente e si intrattiene a scambiare due chiacchiere con noi, forse ha intuito che lo desideravo, morivo dalla voglia di una foto con lui, incontro lo sguardo di mio marito che capisce al volo e ritiene che sia il momento adatto, tira fuori la macchina fotografica e Luigi, carinissimo, senza chiederglielo, si mette in posa per la foto di rito.
Immaginate la mia felicità? L'avevo data per persa invece, in extremis, letteralmente sull'uscio, avevo compiuto la mia missione, non solo, in pochi minuti eravamo riusciti a disquisire un poco sul pesce azzurro, sulle difficoltà che lui incontra a farlo apprezzare, sulle polemiche circa i fermi di pesca e salta fuori persino lo sciabola che lui non trova facilmente e mi butta lì alla volée la ricetta per una minestra!
A quel punto, appagati, elegantemente togliamo il disturbo, non vogliamo monopolizzare la sua attenzione, lo ringraziamo e lo lasciamo agli altri suoi ammiratori, clienti, amici.
Il giorno seguente si annunciava impegnativo e lungo, il volo era la sera alle h 21.30 avremmo dovuto bivaccare fino a tardi.
Dopo colazione programmiamo lo svolgimento della giornata e abbiamo subito lo stesso pensiero: “facciamo il bis a pranzo da Pomata? poi la sera ci toccherà uno schifo di panino all'aereoporto!”
E siamo anche concordi nel prendere il sushi e sashimi che avevamo ammirato la sera prima e c'era rimasta la voglia.
E così è stato, e Luigi mi è sembrato contento di rivederci, quale migliore soddisfazione per uno chef no?
Aveva anche già visto la foto che mi ero precipitata a pubblicare su facebook!
Grazie Luigi, bell'esperienza, bel locale, professionalità e simpatia, cucina straordinaria.
E sto già pensando a maggio a Carloforte........
anch'io!!!!
RispondiEliminaUn percorso culturale prima, gastronomico poi per assaporare l'arte carlofortina e se a esprimersi e' Luigi Pomata, già viene alla mente la curiosità e il desiderio di conoscere, ascoltare e assaporare.
RispondiEliminaIo sono convinto che accanto al tonno, vera istituzione locale, ci sia tanto altro che può allo stesso arricchire la nostra anima e vedere anche solo la foto di un compositore isolano esprime quanto di più bello non possa esistere: sensibilità, semplicità e bella accoglienza.
Mi e' venuta l'acquolina in bocca e siccome in direzione Milano inizio a sognare il Pomata...chissà, magari ha anche il dono dell'ubiquita'!
Buon ricordo a Voi, Cristina.
Bruno.
Luigi è cosi. Eccezionale.
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