sabato 31 gennaio 2015

DUE FOODBLOGGER ALL'IMBUTO DI CRISTIANO TOMEI, LUCCA

Foto Lido Vannucchi

Mercoledì 28 gennaio, alle h 13.00,  varchiamo finalmente l'agognata soglia del Centro d'arte contemporanea di Lucca, all'interno del quale si trova la meta della nostra trasferta, il ristorante L'Imbuto di Cristiano Tomei. Dopo lunghe contrattazioni, da cinque food blogger che dovevamo essere, siamo rimaste in due, Silvia di Paneepomodoro e la sottoscritta.  Annarita di Il Bosco di alici, la "Pippi" ovvero Laura Adani Photographer, e Arianna Saparunda's kitchen, tra l'influenza di un  pargolo, il colpo della strega di un marito, e un datore di lavoro che non dà permessi d'uscita, non sono potute venire.
A dire la verità con Annarita si diceva di andare all'Imbuto fin da quanto lei rimase estasiata dalla performance di Cristiano affiancato da tue top model, durante il suo show ad Extra Lucca 2013!!
Si rimandava continuamente tra un impegno e l'altro, poi non ne abbiamo più parlato, finalmente siamo tornate alla carica a novembre 2014,  e in men che non si dica è arrivato il natale e tutte le feste che ne seguono, siamo giunte a gennaio ma ancora non abbiamo raggiunto il quorum.
Ormai non potevo più tergiversare, tra febbraio e marzo non so se sarei riuscita a trovare un incastro. Non che sia così oberata d'impegni semplicemente devo sapermi dosare. Mi scuso con  le compagne con la promessa che cercheremo di riformare il gruppo presto; non rinuncio al giorno concordato, il richiamo della cucina di Cristiano era troppo forte, anche perché gli avevo appena comunicato il recente piazzamento al contest de Le Strade della Mozzarella, vinto ex aequo con Elisa, con un piatto ispirato al suo sushi di spaghetti e dovevo festeggiare nel luogo giusto.

                                                              Foto  Lido Vannucchi
 
Conosco il Tomei dai suoi esordi viareggini e l'ho seguito, magari non proprio costantemente, fino alla recente consacrazione della guida Michelin che gli ha attribuito la prestigiosa stella! Mi ha sempre divertita molto andare all'Imbuto e ogni volta scoprire  nuove proposte e mi ha sempre divertita molto lui, dotato di una personalità esuberante, di grande temperamento e schiettezza, un vero giocoliere della cucina, istrionico e ardito. Ha stimolato penne eccellenti del giornalismo enogastronomico, solo per fare alcuni esempi: Fabrizio Scarpato, Luciano Pignataro blog, Leonardo Romanelli, Marco Bellentani ,che lo hanno descritto brillantemente e con molteplici virtuosismi letterari perché lui è questo, è continuo stimolo, è genialità, con quel pizzico di sana  follia che la esalta, è un vulcano di idee, modi e parole.
 
Quando creai Poverimabelliebuoni, nel 2010, mi presentai timidamente e lui mi invitò preparandomi un piatto: ITALIAN FISH&CHIPS DI MUGGINE, dedicato al mio blog, non prima di avermi fatto fare una degustazione che me la ricordo ancora adesso ma che non immortalai perché non c'era molto pesce quel giorno e non avevo ancora creato Insalata Mista. 
 
Alla manifestazione Extra Lucca dello scorso anno, fu un formidabile mattatore insieme ad Alessandro Borghese, i due offrirono uno spettacolo irripetibile! Anche in quell'occasione trassi insegnamento e ispirazione per i miei TONDINI NERI ALL'OLIO EXTRAVERGINE E LE DUE BOTTARGHE
 
 
Fatta questa lunga e doverosa premessa, ora mi dedico ai  piatti degustati mercoledì insieme a Silvia.
All'Imbuto funziona così: non c'è una carta, ci sono tre  menu con vari numeri di portate e prezzi in proporzione,  a pranzo e a cena,  con, a pranzo, un'ulteriore proposta più snella. Bisogna scegliere solo il numero di portate e segnalare eventuali intolleranze o alimenti non graditi, poi ci si affida totalmente alla cucina. Era il suo sogno, l'ha realizzato, ricordo che me lo anticipava quando ancora era a Viareggio dove provava ad abbozzare qualcosa di simile ma dando indicazioni di massima dei piatti. Penso che sia il massimo della gratificazione per uno chef, riuscire a codificare la memorabile frase del cliente che dice: "fai tu"!
 
Espresse le nostre preferenze alla dolce Linda, si parte! E finalmente arriva anche Cristiano, purtroppo non in gran forma, anche lui mezzo influenzato, era venuto appositamente per salutarci. Che carino! Ci serviva personalmente, ci spiegava i piatti, svelando alcuni ingredienti solo alla fine, forse per metterci alla prova? Ma non si intratteneva a lungo, non era ciarliero come il suo solito, come lo ricordo. Non stava bene, è comprensibile. In ogni caso i suoi piatti parlavano per lui. Abbiamo fatto la nostra bella figura mostrando di conoscere lo shabu shabu, il dulce de leche, riconoscendo le chiocciole nel prato e altri ingredienti; abbiamo ascoltato attentamente le spiegazioni di alcuni passaggi, le tecniche, le lunghe elaborazioni dei piatti.
Non c'è ostentazione nè voglia di esibire virtuosismi culinari ma esigenza di essere compresi, che il suo messaggio venga recepito, che si capisca lo studio, la ricerca e la celebrazione dell'essenzialità,  che dietro ad un'apparentemente semplice sfoglia di patate, per esempio, c'è una tecnica elaborata, ore di studio, di prove, di preparazione.
 
Ma andiamo per gradi.....abbiamo scelto il menu da 4 portate salate e due dolci da 40 €, a cui la cucina ha aggiunto un benvenuto (e nel finale un pre-dessert): un gustosissimo sandwich di triglia composto da un cannolo di sfoglia di patate, farcito con  triglia, mousse di parmigiano 24 mesi, polvere di capperi e sfoglia di pomodoro (mi ricorda il fish and chips ma più complesso)
 
 
e vai di bollicine, che altro? un gradevole spumante di una cantina che conosco e che ho visitato: Tenuta  Buonamico, Montecarlo Lucca, un semplice charmat ma ben fatto
 
 
che Silvia ha apprezzato molto e non ne ha voluto lasciare neanche una goccia! Anch'io le ho fatto compagnia comunque, e vai col primo brindisi!
 
Shabu shabu di ricciola,  marinata con zucchero e sale, scottata in un brodo di acqua e gin, servita con erbe selvatiche, maionese all'extra vergine, alga wakame fritta e polvere di liquirizia.
Per la gioia di Poverimabelliebuoni! Un felice connubio di terra, orto e mare, un leit motiv della cucina di Cristiano
 
 
Me l'aveva detto il Maggi (Vigna Ilaria, Lucca): "prendi il risotto, è spettacolare!"  Non era quello che aveva assaggiato Andrea ma era sorprendente, un risotto inaspettato,  singolare ed elegante: cotto nell'alchermes con crema di cardi, gamberi rossi crudi, acetosella, polvere di cipolla bruciata. Un gioco di sobrio equilibrio tra note amaricanti e dolci col tocco  acidulo dell'acetosella e la nota bruciacchiata della cipolla. Cottura leggermente croccante per i miei gusti padani.
 
 
Dopo il risotto, il nostro percorso gustativo prende due strade, Cristiano ci propone due ravioli diversi e opposti: un suo piatto ormai celebre, raffinati e persistenti  i ravioli all'olio e parmigiano, con calamari e polvere di cavolo nero per Silvia, sensuali e avvolgenti i  ravioli con panna fresca e limone, ostrica arrostita, dadolata di mortadella e polvere di cappero per me. Naturalmente ci scambiamo un raviolo per poterli gustare entrambi.  Entrambi impeccabili, da raccogliere col cucchiaio, esplodono e si sciolgono voluttuosamente in bocca.
 
 

 
Agnolotti, tortelli e ravioli, grande passione di Cristiano. Ricordo i suoi insegnamenti "chi ama cucinare dovrebbe fare la pasta fresca a mano almeno una volta alla settimana"
 
L' altrettanto celebre corteccia d'abete rovente con crudo di manzo, chips di patate e colatura di
grasso della carne per Silvia. Un vero must di Cristiano, la celebrazione della carne nella sua essenzialità, nuda e cruda. Piatto viscerale, senza compromessi dagli echi primordiali. Da mangiare rigorosamente con le mani come lui suggerisce.

 
"A te il prato" e non aggiunge altro, devo scoprire da sola cosa c'è nel prato. Individuo le chiocciole, un sapore di funghi e di erbe aromatiche misto ad una nota affumicata. Non riconosco la carne di agnello con le sue succulente venature di grasso, cotta nel fieno (eppure ho visto il Re della Griglia, la trasmissione a cui Cristiano ha partecipato come giudice insieme a Chef Rubio e Paolo Parisi su Dmax tv). La verde frasca è acetosella. C'è un fondo a base di acqua di pomodoro e nepitella (e certo! con le chiocciole, eppure lo sapevo!). Un prato di bontà e di sorprese.
 
 
Pre-dessert: dulce de leche con peperoncino, foglie di carciofo e polvere di capperi. La cremosa dolcezza del dulce de leche sud americano che ricorda le caramelle mou, ottenuto con una lunga e lenta cottura, contrastata dalla nota piccante del peperoncino, dall'astringenza del carciofo e dalla sapidità del cappero, per un risultato che riesce perfettamente a non cedere alla stucchevolezza del dolce originario 
 
 
Torta di cioccolato bianco e olive leccine toscane, cotta al vapore, crema di yogurt, spicchio d'arancia e finocchietto selvatico. I dolci-non dolci di Cristiano.  Oh yeah!
 
 
Finale micro ma grandioso: cremosissimo gelato di burrata e cognac irrorato di olio extravergine d'oliva. Semplicemente voluttuoso e non solo perchè sono ghiotta di gelato, sono ghiotta di gelato bòno!! Mi sono pentita di non aver chiesto il bis!
 
 
Durante il pranzo non manchiamo di fare rabbia alle amiche rimaste a casa, condividendo foto e commenti.
 
Conto giustissimo, non c'è coperto e i ricarichi sul vino sono onesti, quantità da degustazione ben dosate.  E aggiungo: all'Imbuto non si va solo per riempire lo stomaco, si va per fare un pieno di scoperte sensoriali, di emozioni e di puro divertimento.
  
Siamo arrivati in fondo, dopo un buon caffè con biscottini impacchettati che se vuoi, te li porti a casa come ricordino, foto di rito con Cristiano,  niente baci altrimenti ci attacca i bacilli, solo saluti e arrivederci alla finale di PAPPA AL POMODORO REVOLUTION di Mediterranea Belfiore di cui Cristiano è testimonial e ospite d'onore il 9 aprile.
 
 
 Noi siamo piccine (e senza tacchi) ma lui è alto!!
 
 
 
 

giovedì 29 gennaio 2015

CAVOLETTI POPS PER IL CONTEST DI PIXELICIOUS


http://www.pixelicious.it/2014/12/18/cavoli-che-ricetta-il-primo-foodcontest-di-pixelicious/

Per il primo simpatico contest di Sara di Pixelicious, partecipo volentieri con questa ricetta di finger food adatta ad un aperitivo o ad un  antipasto:

CAVOLETTI POPS
con crema di cavolfiore all'acciuga e chips di cavolo nero
 
 
Quando ho letto del contest, mi sono venute mille idee, soprattutto di titoli scherzosi perché i cavoli si prestano bene ad esclamazioni a cui era divertente associare una ricetta tipo UN PRIMO DEL CAVOLO, CAVOLI TUOI, UNA GRAN CAVOLATA.....avevo pensato di fare appunto una gran cavolata, cioè un trionfo di cavoli di varie specie e colori ma poi strada facendo non trovavo il modo di assemblarli, di presentarli e all'improvviso, al supermercato, davanti alla vaschetta di cavoletti di Bruxelles che erano candidati a far parte della gran cavolata, mi si è accesa un'altra lampadina: perfetti per i pops!!
Mentre la gran cavolata  è sempre in incubazione, intanto propongo questi. E' una non ricetta veramente, è più un'idea, spiritosa e gustosa  e rende merito a 3 tipologie di cavoli insieme: cavoletti, cavolo nero e cavolfiore.
 
Ingredienti per 10 pops
 
10 cavoletti di bruxelles
2 cucchiai di sesamo bianco
2 cucchiai di sesamo nero
40 g di burro salato
 
2-3 foglie di cavolo nero
olio evo, sale qb
 
1 piccolo cavolfiore bianco
4-5 filetti di acciughe salate
olio evo qb

Come prima cosa prepariamo le chips di cavolo nero. Dopo aver lavato e asciugato le foglie di cavolo, tagliarle a tocchetti, disporle su una teglia foderata di carta da forno, spennellarle con un velo d'olio evo, salarle e passarle in forno a 100° C per ca 30 ' o fino a quando incominceranno a seccare senza arrivare a bruciacchiarsi. Farle raffreddare su carta assorbente, si conservano in un vasetto di vetro anche per una settimana.

Mondare i cavoletti togliendo le foglie esterne più dure, spuntare la base, cuocerli al vapore.
Tostare separatamente i semi di sesamo in una padellina antiaderente.
Sciogliere un poco il burro a bagno maria, senza fonderlo completamente, passare i cavoletti nel burro e poi pralinarli con i semi di sesamo alternati. Lasciar solidificare il burro, anche fuori dal frigorifero se si consumano subito, in tal modo fisserà i semi.

Per la crema di cavolfiore all'acciuga ho optato per una versione delicata, anziché rosolare l'aglio con i filetti d'acciuga, e far cuocere il cavolfiore ridotto a cimette nella salsa, ho preferito cuocere il cavolfiore al vapore molto tenero, poi frullarlo con i filetti d'acciuga e l'olio evo a crudo (eventualmente aromatizzato all'aglio).

Sistemare i cavoletti pops su degli stecchini  e infilarli in un vaso riempito con un misto di riso bianco e riso venere. Servire a temperatura ambiente, accompagnati dalla salsa al cavolfiore e alcune chips di cavolo nero.






 
 
 
 
 
 
 
 

venerdì 23 gennaio 2015

PAPPA AL POMODORO REVOLUTION!

 

Siamo giunti alla terza edizione di  IN CUCINA CON IL CUORE, il divertente gioco di Mediterranea Belfiore, l'azienda di Cecina con la quale collaboro da tempo e di cui sono molto amica.
Dopo il grande successo dello scorso anno, con l’insolito  tema DOLCE POMODORO e una testimonial d’eccezione quale la celebre pastry chef Loretta Fanella, splendida protagonista del gran finale,  anche per questa edizione vi proponiamo un  tema divertente  e stimolante :
                                            
 
Con la partecipazione del più simpatico, esuberante, istrionico e  geniale  chef toscano, il "re" della griglia: Cristiano Tomei, del ristorante L’Imbuto di Lucca, insignito recentemente di una stella Michelin!

 
Cosa significa PAPPA AL POMODORO REVOLUTION? A voi l’interpretazione! Fate la rivoluzione con la pappa al pomodoro utilizzando i prodotti a base di pomodoro Mediterranea Belfiore .
Dolce, salata, speziata o piccante, fredda o calda, usata come farcia, proposta come antipasto,  primo piatto, secondo o dessert,  l’importante è che sia protagonista e che non perda la connotazione di pappa ma che sia nuova e  rivoluzionaria!  Elementi indispensabili POMODORO MEDITERRANEA BELFIORE e PANE,  per il resto scatenate la vostra fantasia e stupiteci!!!
Il gioco è organizzato in collaborazione con la sottoscritta ed è rivolto a tutti gli appassionati di cucina, esclusi i cuochi professionisti.
Come partecipare? Create il vostro piatto,  ricordatevi di fotografarlo prima di mangiarvelo! scrivete la ricetta e inviatela, corredata da almeno una foto, a info@mediterraneabelfiore.it, con oggetto PAPPA AL POMODORO REVOLUTION. Per chi possiede un blog è sufficiente inviare il link al post del proprio blog in cui sarà pubblicato il piatto, indicando, all'interno del post, il link al sito www.mediterraneabelfiore.it e il banner seguente: 


 

Data d'inizio:  23 GENNAIO 2015, scadenza 25  marzo 2015
Saranno ritenute valide solo le ricette pubblicate ed inviate entro la scadenza indicata
Il 9 APRILE, presso la sede della Mediterranea Belfiore, una giuria, composta dai noti giornalisti e critici gastronomici  Leonardo Romanelli, Giuseppe Calabrese, Giorgio Dracopulos e amici chef, valuterà le ricette finaliste realizzate dagli stessi autori che saranno invitati a partecipare e decreterà i 3 vincitori. Lo chef Cristiano Tomei selezionerà le ricette finaliste e presiederà la giuria.
Il vincitore assoluto sarà invitato a pranzo da Cristiano nel suo ristorante L’Imbuto, di Lucca e potrà assistere alle preparazioni in cucina!
Inoltre, le 3 ricette vincitrici saranno inserite nella sezione RICETTE del sito di Mediterranea Belfiore,  accanto a quelle già esistenti elaborate dagli amici chef e a quelle delle precedenti edizioni di  IN CUCINA CON IL CUORE.
Ultimo ma non d’importanza, anzi, come ciliegina sulla torta,  a conclusione della giornata, nel tardo pomeriggio, si svolgerà un evento aperto al pubblico e totalmente gratuito:  Cristiano Tomei si esibirà nella sua interpretazione di PAPPA AL POMODORO REVOLUTION che tutti avranno la possibilità di assaggiare!
Per ulteriori informazioni e/o chiarimenti: info@mediterraneabelfiore.it – 0586 620555 oppure poverimabelliebuoni@gmail.com, Cristina 3398722805
 
Vi aspettiamo numerosi!
 
VIVA LA PAPPA AL POMODORO REVOLUTION!
 
 

mercoledì 21 gennaio 2015

CANEDERLI AL BACCALA' IN BRODO DI PESCE ALLO ZAFFERANO


 
 
 

Canederli? chi era costui?
Parafrasando il Manzoni, e ruminando tra me come Don Abbondio, seduta non sul mio seggiolone ma sulla poltrona della scrivania, nella stanza del piano superiore, ovvero la mansarda che ospita il mio studiolo, mi interrogavo sui canederli.
Sì perché ad ogni sfida MTC i neuroni si surriscaldano, per le elaborazioni mentali che ci ritroviamo a formulare per entrare perfettamente nel mood della sfida, per rispettare il tema e soprattutto fare attenzione alle regole!
Tutta la libertà di questa sfida quasi quasi ci spiazza e allora ci imponiamo di trovarlo noi un filone da seguire.
 
Personalmente ero partita in quinta elaborando una ricetta figa con abbinamenti all'insegna dell'originalità, poi la quotidianità mi ha offerto una chiave di lettura più semplice ma che mi è piaciuta molto.
 
Avevo messo da parte il pane, la base c'era. L'altra sera ho cotto il baccalà, semplice semplice, lessato con due verdurine, siamo un po' a regime. N'è avanzato un pezzo e mi si è accesa la lampadina (non è che ci voglia tanto ma insomma mi ha fatto decidere) e ho pensato che in fondo i canederli sono un piatto di riciclo degli avanzi e quello sarebbe stato. Cortina, Veneto, baccalà alla vicentina (che poi sarebbe stoccafisso per loro), sarde in saor, cipolle, uvette e pinoli....sarde....Sicilia, pasta con le sarde, uvette e pinoli, finocchietto e zafferano (sono ripetitiva ma mi piace troppo), il canederlo e il suo brodo si stavano delineando.
Per il brodo di pesce, faccio un salto in pescheria, un po' tardi, a fine mattinata, ma poco male raccatto gli avanzi della cassetta dei pesci da minestra e ho fortuna: una piccola pescatrice, una mostella e due scorfanetti, uno rosso e uno nero, avanzi perfetti! 
 
CANEDERLI CON BACCALA' IN BRODO DI PESCE ALLO ZAFFERANO E FINOCCHIETTO SELVATICO
 
 
Ingredienti per 2-3 persone (9 canederli)
 
per i canederli
150 g di pane toscano tipo casalingo raffermo e privato della crosta
100 ml di latte fresco parzialmente scremato
1 uovo
13 g di farina 0 (mezzo cucchiaio da minestra)
1/2 cucchiaino di sale fino
 
120-130 g di baccalà cotto
40 g di cipolla bianca
30 g di ricotta vaccina
un cucchiaio di uvetta sultanina
un cucchiaio di pinoli
1 foglia di alloro fresco
olio evo
cannella, noce moscata qb
 
per il brodo
500 g di pesce misto da zuppa (scorfano, gallinella, cappone, nasello, pesce prete, tracina, mostella.....)
1,5 l d'acqua naturale
1 carota piccola
1/2 gambo di sedano
1/2 cipolla
1 foglia di alloro
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
5-6 stimmi di zafferano italiano (abruzzese, toscano, sardo.....)
un ciuffo di finocchietto selvatico fresco
sale fino
 
Eviscerare i pesci, sciacquarli sotto acqua corrente, metterli in una casseruola con gli odori, versare  l'acqua a freddo, portare a bollore, abbassare la fiamma e lasciar andare lentamente per ca 30 minuti.
 
Prelevare i pesci con una schiumarola. Passarli  al passaverdure a fori piccoli, raccogliere la purea di pesce in una ciotola e mettere da parte per un'altra preparazione (con un po' di salsa di pomodoro, aglio e prezzemolo, condito con buon olio, spalmata sui crostini - oppure s'allunga con un po' di brodo, se avanza il suo, o anche brodo di verdura, si regola di sale, pepe, si serve calda con crostini abbrustoliti).
Filtrare il brodo, prelevarne un mestolo, mettervi in infusione  i pistilli di zafferano per almeno un paio d'ore se freddo oppure mezz'ora se caldo (meglio l'infusione a freddo), sciogliere il concentrato in due cucchiai di brodo e poi aggiungerlo a tutto il resto, insieme al brodo insaporito con lo zafferano.   
Mettere gli scarti di pesce in un pentolino, coprirli con acqua, far cuocere ancora 10-15 min in modo da avere del brodo di riserva.  
 
Tagliare a dadini il pane raffermo, metterlo a bagno in una ciotola con il latte e l'uovo sbattuto, mescolare e far impregnare per 20-30 minuti.
Nel frattempo rosolare la cipolla affettata finemente con un cucchiaio d'olio evo e una foglia di alloro spezzata. Aggiungere il baccalà sbriciolato,  le uvette precedentemente ammollate, i pinoli, far insaporire pochi minuti a fuoco vivace. Infine regolare di sale (se necessario), pepe, noce moscata e un'idea di cannella in polvere (raccomando parsimonia perché la cannella può coprire tutto il resto).
 
Togliere l'alloro, unire il baccalà al pane, aggiungere anche la ricotta e il cucchiaio di farina, mescolare accuratamente in modo che gli ingredienti si amalgamino perfettamente.
Scaldare il brodo, formare una pallina di 4 cm di diametro ca, cuocerla nel brodo 4-5 minuti per verificare se l'impasto tiene, assaggiare e tastarne la consistenza in modo da poter eventualmente regolare sia di sale o altre spezie sia aggiungere pan grattato per ispessire l'impasto.
Devo dire che la ricetta di Monica ha funzionato alla perfezione!! Prova superata alla prima!
Quindi, completare le palline e cuocerle nel brodo come sopra.
 
 
Servire 3-4 palline per commensale con il loro brodo di cottura, cospargere con finocchietto fresco tritato e, se gradito, un filo d'olio a crudo.
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

martedì 20 gennaio 2015

PASTA MOZZARELLA E PUMMAROLA: IL GRAN FINALE


 
Si può arrivare a non dormire per due notti di seguito, la prima per l'agitazione pre-gara e la successiva per l'eccitazione post- gara? Alla mia tenera età? Si può....si può.....se la gara in questione è la finalissima di uno dei contest più belli a cui sono stata invitata a partecipare, per la seconda volta, e per la seconda volta sono arrivata in finale, ovvero PASTA, MOZZARELLA E PUMMAROLA, UN VIAGGIO ESSENZIALE, il contest 2015 de  Le strade della Mozzarella, in collaborazione con il  Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Pastificio dei Campi, Agrigenus, L’Orto di Lucullo, I sapori di Corbara, Pentole Agnelli e Molteni
 
Ero felicissima che il mio piatto CANNOLI DI SPAGHETTI CON PALAMITA, BUFALA E SALSE MEDITERRANEE fosse stato scelto per  la finale e, se lo scorso anno ero partita, ancora incredula ma eccitatissima perché ero ignara di cosa mi aspettasse, quest'anno lo era proprio perché ero consapevole di cosa mi avrebbe riservato tale convocazione. Avevo descritto minuziosamente in un post ogni momento vissuto ed ogni emozione provata nella bella cucina del Pastificio dei campi, dove avevo trovato una calda accoglienza e un'atmosfera rilassata e festosa che mi aveva subito messo a mio agio. Nonostante il mio piazzamento non fosse stato proprio soddisfacente, il  ricordo dei festeggiamenti, la convivialità, la simpatia e la vivacità dei padroni di casa, dell'organizzazione e dei giudici  mi hanno accompagnato per lungo tempo ed è ancora vivo dentro di me e ogni volta che rileggo il mio resoconto dell'evento provo la stessa emozione.
 
Sono partita dunque lo scorso sabato per partecipare ad una festa oltre che ad una gara! Però non ho sottovalutato l'impegno. Gli altri finalisti erano tosti, i piatti molto belli, pertanto insidiosi. Ma sì, diciamolo francamente, chissenefrega di De Coubertin! Ok, è bello partecipare ma quanto è elettrizzante vincere? In particolar modo un contest così importante e a cui tenevo moltissimo.
Da non credere, non sono mai stata competitiva in passato, ho giocato a tennis per una vita, fin che mi sono fottuta un paio di menischi e ho appeso la racchetta al chiodo, eppure non ho mai fatto un torneo, non mi interessava!!
Da quando partecipo ai contest gastronomici, provo un'ebbrezza tutta nuova nel vincere! Mi fa un po' paura questa sensazione. Forse la vecchiaia?

Insomma, il venerdì, alla vigilia della gara, ho eseguito addirittura le prove generali ed è stata una tragedia! Ero sgomenta! I cannoli non stavano insieme, l'alga nori si ritirava e si staccava, dove avevo sbagliato? eppure era già la terza volta che li provavo, li avevo proposti a degli amici a cena non più tardi di un paio di settimane fa!! Le salse funzionavano, al gusto funzionava tutto ma non stavano insieme!!
Ma sono un capricorno con ascendente capricorno, più cocciuta di così! Dopo pranzo mi rimetto lì buona buona e li rifaccio per l'ennesima volta e capisco l'errore, anzi gli errori: a) li avevo unti troppo con l'olio b) mettevo banalmente il foglio d'alga nori nel verso sbagliato, roba da non credere vero? Inoltre l'alga va fatta debordare perché ritira, quindi si ritaglia lasciando un paio di millimetri in più, in modo che si incolli  all'ultimo spaghetto sul bordo e lo fissi! A quel punto mi sento un po' più sollevata, la sera preparo la valigia e una serie di attrezzi e ingredienti che non avrei trovato a Gragnano, vado a letto ma non dormo!

Il viaggio vola via, a Firenze incontro Lorenzo e  Bianca, autori del frizzante ed originale PopEating, avremmo preso lo stesso treno per Napoli, dove già stavano Elisa, blog Sapori di Elisa e Stefano, blog La pasta e fagioli con i quali stavamo già messaggiando. Conoscevo  Elisa di persona e siamo in contatto da tempo, Stefano e Lorenzo invece solo virtualmente.
E' stato bellissimo poter iniziare la nostra conoscenza già lungo il tragitto da Firenze a Napoli. Appena saliti sul treno, con i nostri baci e abbracci e chiacchiere, abbiamo portato un po' di scompiglio nello scompartimento dove i viaggiatori sonnecchiavano tranquilli!
All'arrivo a Napoli, alle h 13.20 ca, ci aspettava Giosino, lo chauffeur del Pastificio dei Campi, con una Mercedes spaziale e spaziosa dove ci siamo pigiati dentro tutti e cinque! Stefano come un pascià davanti, accanto al guidatore e noi altri quattro dietro, dal momento che sia  i fiorentini che la piemontese sono magrissimi, di taglia media la sottoscritta. Scatta immediatamente il selfie e la condivisione social per la contentezza di Bruna Sapere, de Le Strade della Mozzarella che già si stava accertando che fossimo arrivati tutti quanti.


Al pastificio ci accoglie Paola con dei goduriosi "panuozzi" che apprezziamo molto anche data l'ora. Una specialità locale, panini fatti con la stessa pasta della pizza, variamente e riccamente farciti. E lì scatta subito la prima disquisizione sulle fragranze delle pizze e le differenze fra le eccellenze dei pizzaioli napoletani, le diverse filosofie, un mondo tutto da scoprire di cui Giuseppe di Martino, proprietario del pastificio, è, inutile dire, espertissimo.


Poi al lavoro! Erano già le h 15.00, inizio previsto per la degustazione piatti h 18.00. Lorenzo ed io rinunciamo alla visita del pastificio, temiamo che ci faccia ritardare la preparazione, io in particolare sarei uscita per prima, avevo quattro salse e almeno una trentina di cannoli  da preparare, ero consapevole dei tempi tecnici!
 
Alle prese con le salse di pomodoro, quelli del piennolo e quelli gialli a pacchetelle de L'Orto di Lucullo, in cottura nelle massicce padelle antiaderenti All Black  Baldassare Agnelli di cui riceveremo, come premio, un set personalizzato con il nostro nome!!
  
Arrotolando, arrotolando....e pensando "ma chi me l'ha fatto fa?"
 
Ci assiste Anna, che lavora al Pastificio dei Campi, paziente e premurosa,  mi aiuta tantissimo.
Arrivano presto anche Bruna Sapere, Barbara Guerra e Albert Sapere de Le Strade della Mozzarella con le preziose mozzarelle ovviamente! Ci sono pure delle fotografe ufficiali, dell'agenzia E26, comunicazione creativa, di Napoli che avverto  subito di non riprendermi di profilo!!

La prima foto ufficiale:


Quando ci siamo ritrovati tutti e quattro nella cucina, anzi cinque con Anna, non è stato facile destreggiarci, ci scambiavamo velocemente gli attrezzi, facevamo i turni per il frullatore e per i fuochi.....
 Lorenzo (foto Teresa de Masi)
 
Stefano (foto Teresa de Masi)

Elisa (foto Teresa de Masi)
 
...ma insomma ce l'abbiamo fatta, cullati dalla splendida musica di sottofondo Giuseppe Di Martino's selection, siamo arrivati al momento topico e a me è toccato aprire le danze, come lo scorso anno e per questo, io che sono molto scaramantica, non ero proprio tranquilla, però per compensazione, mi ero messa nella postazione di Ada, la vincitrice dello scorso anno -  hai visto mai che porta fortuna?

Per la foto di gruppo prima del via, mi metto la fascia da kamikaze e scoppia l'ilarità fra i presenti all'urlo di BANZAI!!


Il mio piatto immortalato magistralmente dalla  fotografa Alessandra Farinelli



Poi è la volta  di  Lorenzo, a seguire Elisa e Stefano:



 
 
 
Li assaggio tutti e mi piacciono tutti ma quello di Elisa è una folgorazione! Pura poesia, semplicità e potenza insieme. Il mischiato delicato risottato alla perfezione nella colatura di mozzarella, le cialdine croccanti realizzate con le rimanenze della stessa colatura, la salsa di piennolo  marinato......un piccolo capolavoro.
Ho pensato: questo piatto mi frega!
Però anche il mio piatto mi piaceva molto, ero soddisfatta del risultato, mi era venuto proprio bene. Erano agli antipodi, due interpretazioni completamente diverse.
E a quanto pare abbiamo messo in crisi i giudici, Teresa de Masi, Cristina Lontananza e Tommaso Esposito,  che hanno deciso  di premiarci  ex aequo!
Ero e sono felice ed onorata di condividere il podio con la bravissima Elisa!
Ascoltavo le loro argomentazioni con attenzione, memorizzando ogni singola parola, nonostante fossi sempre un po' in apnea. Quando hanno dichiarato di essere rimasti molto colpiti proprio da quello che temevano maggiormente del mio piatto e cioè la gestione della cottura dello spaghetto da servire freddo, la mia autostima ha avuto un picco vertiginoso, il mio ego però mi ha impedito di contraccambiare il complimento, attribuendo  il merito anche alla materia eccellente del Pastificio dei Campi!


Da lì in poi è stato un continuo brindisi con i "prosecchini" di Albert Sapere, una birra belga spumantizzata di 10° da panico, una goduria con le candele al ragù di Cristina Lontananza (la cotica era divina!) non prima di aver assistito ad una lezione interessantissima di Giuseppe sull'origine storica delle candele, con spiegazione della tecnica di rottura delle stesse, nella quale ci siamo cimentati a turno.

I "prosecchini".....Manca il rosé con cui ho fatto la doccia!


Non paghi, Barbara Guerra ha "calato" pure gli spaghetti, le mozzarelle non mancavano, e infine una degustazione di panettoni artigianali incluso quello di Teresa, maga dei lievitati. Annaffiati da uno champagne rosé che non ho immortalato ma che ha inzuppato i miei pantaloni perchè mi si  è rovesciato addosso il bicchiere colmo! Qualcuno ha concluso anche con il rum ma ho preferito soprassedere, il livello alcoolico era già ampiamente superato per il mio standard.

Tutto  è bene ciò che finisce bene, vado a letto, stanca morta ma non dormo, ovviamente!
La mattina, tutto sommato, ho appetito! Colazione con sfogliatella e un pezzetto della strepitosa pastiera di Peppe Guida che aveva portato, diciamo  a merenda, per festeggiare il compleanno di Teresa de Masi, e che mi ero messa da parte come una formichina proprio per gustarmela al meglio a colazione. E poi si riparte con Giosino, Stefano si trattiene a Gragnano, Lorenzo e Bianca girellano per Napoli, Elisa ed io prendiamo di nuovo lo stesso treno verso casa. I nostri posti sono però su due carrozze lontane e sulle Frecce non ti puoi sedere dove ti pare.
Inizia il cazzeggio social del giorno dopo ma la connessione è ballerina, è difficioltoso, allora decido di attraversare le quattro carrozze che mi separano da Elisa e chiacchierare un po' con lei. A Firenze ci salutiamo dal finestrino e anche questa è andata.

Un'altra bella esperienza che ti scalda il cuore e non vedo l'ora di riabbracciare tutti a Paestum, il 13 e 14 aprile al congresso Le Strade della Mozzarella!!





 

 

HANNO ABBOCCATO ALL'AMO