Della serie forse non tutti sanno che... l'aringa è un pesce azzurro! Non sto a dilungarmi sulla sua provenienza e dove è maggiormente diffusa, si sa, è un prodotto decisamente nordico! Quindi, questo piatto è un mio modesto omaggio al grande Nord, ispiratomi dalla recente scoperta di un blog strepitoso curato da un italiano, Alessandro, che vive in Svezia e che propone eleganti piatti in stile scandinavo e altre meraviglie raffinatissime, Una renna in cucina.
Pensando alle aringhe, non essendo stata in Svezia ma in Norvegia e in Danimarca, rammento che la capitale di quest'ultima è considerata la città delle aringhe ed inevitabilmente scatta l'amarcord: Nyavn Faergekro, sul vecchio porto di Copenaghen, l'indimenticabile, imperdibile buffet di aringhe, proposte in tutti i modi, salate, affumicate, cotte, crude, salsate, in insalata, marinate e le deliziose cameriere in costume tradizionale che girano per i tavoli con un cestino contenente diversi tipi di acquavite per accompagnare le aringhe!! Rammento che non osammo bere l'acquavite e poi ci pentimmo, perchè sarebbe stata un ottimo aiuto per la digestione!!
Fino a ieri mattina per me le aringhe erano per lo più affumicate, a filetti, nelle buste. Ho scoperto al mercato le cosiddette ARINGHE ARGENTATE e ho indagato: le argentate subiscono un'affumicatura più delicata rispetto alle DORATE o addirittura non vengono affumicate affatto ma solo salate. Si trovano i maschi che contengono il lattume e le femmine con le uova, sia il lattume che le uova si possono spalmare su pane nero imburrato, per mitigare il forte sapore.
Prima di consumarle devono essere messe a mollo con acqua e latte per almeno un giorno per dissalarle e poi si possono condire a piacere.
Sempre al mercato ho trovato finalmente le rape bianche, che conosco bene ma le avevo un po' dimenticate e riscoperte grazie al blog di Enrica, Una Cena con Enrica che pare abbia rifrescato la memoria a molti lettori al punto che trovare le rape era diventato un blog-tormentone da settimane!!!
Proprio Enrica mi suggerisce la vellutata, cerco un po' nei blog una ricetta ma ho idea di come si prepara una vellutata e trovo infatti conferma.
Il mio intento comunque era di fare un mix tutto nordico, penso di esserci riuscita (rape, patate, aringhe, aneto, pane di segale) ma l'ultima parola spetta alla Renna, (Alessandro), anche se sta in Svezia, ha più dimestichezza lui con le cose nordiche che la sottoscritta!
A me personalmente è piaciuto tantissimo questo piatto perchè la delicatezza della vellutata di rape sottolineata dal gusto, perfettamente in sintonia, dei semi di aneto ha ammorbidito il sapore penetrante delle aringhe che, nonostante l'ammollo, erano sempre ben sapide ma non affumicate. Sono convinta che anche con quelle affumicate potrebbe funzionare benissimo.
Quindi vellutata di rape e aringhe e come entrée SMØRREBRØD (il tipico sandwich danese con una fetta di pane di segale coperta da ogni sorta di ingrediente) con le sue uova
Ecco qua le dosi per 4 persone, spero:
gr 400 rape bianche
gr 150 patata
porro (a piacere)
brodo di verdura
burro, olio evo
aneto in semi e aneto fresco (in mancanza può andar bene il finocchietto selvatico o anche le barbe dei finocchi)
pane di segale
2 aringhe argentate (preferibilmente 1 maschio e 1 femmina per poi fare i crostini
sia con il lattume che con le uova)
latte e acqua qb per l'ammollo delle aringhe
2-3 rapanelli
Metto le aringhe a mollo in acqua e latte per un giorno intero, poi le scolo, le asciugo bene, le spello e le sfiletto, le eviscero mettendo da parte le uova (ho beccato 2 femmine!!!) e le taglio a tocchetti.
Taglio a fettine il porro e lo rosolo con una noce di burro, aggiungo le patate e le rape a fettine fini, una manciata di semi di aneto, brodo di verdura e lascio sobbollire per ca 15 min finchè le verdure sono ben cotte, regolo di sale e poi passo tutto al mixer per ottenere una purea piuttosto fluida.
Taglio il pane a dadini e li faccio tostare in forno.
Verso un mestolo di vellutata nel piatto fondo, aggiungo i tocchetti di aringhe, i crostini, un ciuffo di aneto fresco, un giro d'olio evo e via.....
Per gli SMØRREBRØD alle uova: tagliare il pane di segale senza abbrustolirlo, imburrarlo abbondantemente e spalmarlo con le uova precedentemente ammollate nel latte e scolate, decorare con fettine di rapanelli e ciuffi di aneto
Con questa ricetta partecipo alla raccolta TESTA DI RAPA di VANIGLIA ZENZERO E CANNELLA
addirittura citata!!! che bellezza sei cara Cristina... non è che ne è avanzata un po' per domani sera???
RispondiElimina@enrica, anche tu mi avevi dedicato un intero post, ricordi le polpe di sgombro? no, domani sera niente rape bianche, però ho quelle rosse, il sedano rapa e persino i topinambur ;-)
RispondiEliminaWow Cri!
RispondiEliminaPost interessantissimo come sempre e ricetta sinceramente favolosa!
Ho scoperto da poco la rapa nella vellutata e devo dire che l’adoro!Accompagnata dalle care aringhe e da questi morrebrod (che sono nella mia lista delle things to do) è davvero un piatto super!
Bravissima come sempre..
smack
Mi piacciono questo tipo di post che aprono squarci insoliti nella cucina di tutti giorni virando però sull'elegante e sul gusto raffinato malgrado appunt si parta solamente dal "semplice" pesce azzurro :)
RispondiEliminaDavvero complimenti, spunto segnato come sempre :)
@meggY : smack smack anche a te! sono contenta che ti piaccia, se la provi fammi sapere ok?
RispondiElimina@gambetto: il mio divertimento sta proprio lì, nobilitare i pesci cosiddetti "poveri" rendendoli protagonisti di piatti raffinati (quando ci riesco ovviamente) o perlomeno interessanti :-)
Complimenti per questo bel post tutto scandinavo e decisamente riuscitissimo!! Grazie peri complimenti e la citazione !
RispondiElimina@Alessandro, grazie a te per la conferma scandinava anzi tack :-)
RispondiEliminami ricorda tantissimo un piatto che mangiavo sempre quando abitavo in Finlandia! bellissimo!
RispondiEliminala ricetta è davvero ottima, ma toglimi una curiosità... cosa è iul lattume delle aringhe maschio?
RispondiElimina@Gaia, piacere e grazie per quest'ulteriore conferma :-)
RispondiElimina@valerio, viene chiamata lattume la sacca spermatica dei pesci
Sono rimasta incantata dal post, così particolare e interessante! Complimenti rcetta ottima
RispondiEliminaUn abbraccio
Ciao, deve essere buonissima, grazie per averla inserita nella mia raccolta! In questi giorni la provo! ;)
RispondiEliminaA presto