Grande kermesse in questo tribulato weekend, causa meteo, a San Vincenzo per la festa della Palamita 2010, giunta alla sua nona edizione. Il sole però è comparso al momento giusto, nel clou della manifestazione la domenica pomeriggio a rischiarare i colorati e vivaci stand enogastronomici che offrivano squisito street food a base di pesce azzurro e non solo : acciughine marine o fritte servite nel cono di carta gialla, polpo lesso, ravioli di palamita, cacciucchino di pesce azzurro, campigliese e tanti altri prodotti, vino, olio, miele....
Per la prima volta è stata organizzata una gara culinaria per ristoranti con tema unico, celà va sans dire: la palamita!
Ebbene, ero nella giuria, beh...non proprio quella tecnica, quella era composta da professionisti, giornalisti enogastronomici del calibro di Eleonora Cozzella (Espresso Food & Wine), Davide Paolini (Il Gastronauta), Salvatore Marchese (Espresso-Horeca), io ero nella giuria "popolare", cioè persone del pubblico invitate a partecipare. Abbiamo assaggiato ben 15 piatti con relativo abbinamento vino! Tutti i ristoranti partecipanti hanno proposto piatti deliziosi ma il coup de coeur per me è stato quello che poi è risultato vincitore: Askos di San Vincenzo con un piatto strepitoso e straordinario: spaghetti con favette, aglio, finocchietto selvatico, bottarga di palamita, pecorino etrusco e garum di palamita. Una sinfonia di sapori dal gusto penetrante, insolito, deciso, formidabile!
Per chi non sapesse cos'è il garum, trattasi di un condimento molto apprezzato dagli antichi Romani, ottenuto dalla fermentazione di resti e interiora di pesce messi a macerare a strati in anfora di terracotta con erbe aromatiche forti quali aneto, coriandolo, finocchio, sedano, menta, pepe, zafferano, origano e sale, lasciati al sole per settimane e poi filtrati per ottenere il saporitissimo liquido. (per approfondire : http://it.wikipedia.org/wiki/Garum)
Il vincitore della gara, il simpatico Paolo Orazzini, il garum se lo fa da sè, come la bottarga e i salumi di mare, la porchetta di tonno, la palamita sott'olio e tutto quello che il suo estro creativo e geniale gli ispira, ad esempio le "acciughine ammazzavampiri"!
La domenica si è esibito nella sfilettatura della palamita, descrivendoci passo dopo passo cosa tenere e cosa scartare e come metterla sott'olio facendo attenzione alle temperature di cottura per una buona conservazione, un po' difficile da gestire nelle cucine domestiche.
Mi sono precipitata a comperare qualche barattolo delle sue specialità perchè non penso che mi cimenterò nella palamita sott'olio, almeno non tanto presto ma sicuramente presto andrò a trovarlo nel suo ristorante/laboratorio con taccuino, macchina fotografica e stomaco ben disposto! http://www.ilgustoetrusco.it/
Non sono riuscito a partecipare alla Festa della Palamita e per questo ho approfittato per degustare la cucina povera a Askos, in San Vincenzo, pochi giorni fa.
RispondiEliminaSublime e stimolanta la cucina di Orazzini. Plausi al suo genio creativo!