sabato 18 maggio 2013

TROCCOLI CON ACCIUGHE DI PIOMBINO E IL LORO QUINTO QUARTO

 
Sono stanca. Quando sono stanca mi prende la malinconia e il malumore. Dormo poco e male, troppi pensieri mi frullano per la testa. Organizza, programma, fai, vai....forse ho esagerato....dovrei darmi una calmata. Il mio solito entusiasmo mi fa intraprendere attività nuove e stimolanti ma anche molto impegnative e quasi stressanti. Il campanello d'allarme suona, non basta mettersi i tappi nelle orecchie!
Intanto mi consolo con le mie amate acciughe. E' un momento propizio per loro, vengono vicino a riva, in acque più basse, per riprodursi e quindi la pesca è agevolata e soprattutto ce n'è in  abbondanza.
 
Ero andata in pescheria per tutt'altro ma quando ho visto quelle belle acciugotte grosse e piene non ho saputo resistere, incalzata anche dagli amici della pescheria che mi incitavano scherzosamente "Cristina, ci so' le tu' acciughe!!
E allora, bottino ricco, mi ci ficco!
Ne piglio una manciatina per la pasta. Torno a casa, le pulisco e trovo la sorpresa: tutte piene di uova e lattume, che tolgo e pulisco accuratamente e intanto medito su come sfruttarli.
Abbandono ogni pensiero strano e mi concentro sul metodo  più semplice, ho usato spesso le uova fresche di pesce per condire la pasta ma ne servono molte, in questo caso, avendone pochine,  le ho unite alle acciughe stesse, nature, senza basi, soffritti, nulla, solo acciughe.
E ho avuto ragione perché è risultata una pasta veramente speciale, almeno per gli amanti dei gusti di mare puri!
 
Le uova in primo piano e il lattume dietro, di colore più chiaro
 
 
Ingredienti per 2 persone
 
250 gr di troccoli freschi
100 gr di acciughe pulite e sfilettate (senza codina)
+ uova e lattume delle stesse
1 cucchiaino di colatura di alici
brodo di pesce qb
olio evo, sale qb
 
Ho tritato le acciughe e le ho fatte rosolare velocemente in una padella larga con un po' d'olio evo, ho aggiunto qualche cucchiaiata di brodo di pesce, 1 cucchiaino di colatura di alici, le uova e il lattume e ho spento subito lasciando il sughetto molto brodoso in modo da farci saltare poi la pasta. Ho regolato di sale. Nel frattempo ho buttato la pasta, l'ho scolata molto al dente e ho finito di cuocerla nel sughetto aggiungendo altro brodo di pesce in modo che si formasse una bella cremina. Le uova e il lattume praticamente si sono cotti  per pochissimi minuti durante la  mantecatura della pasta.
Tutto qui, semplice ma non banale.
 

 
 
 

11 commenti:

  1. Come sono appetitose! Che fame!

    www.hungrycaramella.blogspot.com

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  2. Lo so, trovare le uova vuol dire vincere un terno al lotto. Una volta ho avuto una doppia fortuna. Ero andata dal pescivendolo a comprare un pesce, o forse anche solo delle cozze. Una signora, prima di me, non ha voluto le uova del suo pesce ed il negoziante......me le ha regalate!!!! Quando mi ricapiterà un "colpo" di questo genere???

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    1. Giulietta, a me capita spesso di raccattare quello che gli altri clienti schizzinosi scartano, non solo uova e lattume, anche i fegati che sono squisiti soprattutto di razza e pescatrice! Prova!

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  3. Malinconia??? Ma lo sai a me quanto mancano le acciughe??? Questo per me è il piatto che sintetizza la nostalgia per la raccolta a cui partecipai con tanto divertimento...
    Grazie Cris!!!

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    1. Malinconia per le acciughe? no perché io continuo..... :-))

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  4. grande cris, dei tuoi amati pesciolini non ti sfugge nulla e loro ti ricompensano facendoti trovare i loro tesori! e mi raccomando: riposati, goditi un po' il mare (che hai la fortuna di averlo vicino!).
    un abbraccio grande

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  5. Non posso immaginarti stanca...per me sei tutta energia e buonumore! Evidentemente è il corpo che reclama un po' di riposo: assecondalo...ti sentirai meglio...Una ricetta semplice, ma complicata allo stesso tempo: non saprei pulire ed individuare così bene il piccolo quinto quarto...un abbraccio grande e spero che il malumore passi presto! cri

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    1. hai ragione, mi son fatta una gran dormita e la malinconia è sparita :-)

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  6. MITICA!!! Complimentissimi. Stai pur certa che questa ricetta merita di essere provata, riprovata e riprovata ancora. Buonissima.
    Ciao

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