martedì 3 novembre 2015

BELLI MA NON BUONI: ROTOLINI DI ARINGHE, SEDANO, MANDORLE E SANTOREGGIA

 
Belle son belle,  coreograficamente e come soggetto fotografico, peccato che non fossero per niente buone!!  Ho sbagliato di sicuro qualcosa io ma anche la materia prima non mi ha convinto.
Forse non tutti sanno che l'aringa è un pesce azzurro. Sicuramente  è più nota la sua provenienza, non  si pesca nel Mediterraneo, viene dai mari del nord e qui da noi è più comune trovarla essiccata, salata  o affumicata.
Non mi è mai capitato di vederle fresche nella mia abituale pescheria ma nei banchi dei supermercati si trova in questo periodo, già sfilettata. Diffido dei vassoietti con i pesci già sfilettati, a maggior ragione se non sono di provenienza ravvicinata; infatti non ho mai voluto acquistare i filetti di aringhe fesche ma mi hanno sempre attratto, con quella brillante livrea argentata che ricorda le mie amate acciughe e le sarde. Questa volta mi sono fatta vincere dalla curiosità, controllo la data, erano state confezionate la mattina stessa; ok, le provo seppur perplessa su quel "confezionate", sì ma quando saranno state pescate?
 
L'odore è penetrante, qualcuna mostra una polpa rosata e uniforme, altre sono un po' gialle sui bordi, le scarto, non mi convincono.
Mi invento un ripieno anche un po' strano; penso a smorzare il forte gusto con qualcosa di fresco e neutro, come un trito di sedano e mandorle; cerco in dispensa ingredienti alternativi, come i fiocchi d'avena che mi piacciono perché fanno tanto nordico e con le aringhe li vedo bene, anziché usare il classico pane grattugiato, un tocco di limone, scorza e succo,  che sgrassa e profuma e ancora aromaticità intensa con la santoreggia.
Un goccio d'olio, poco sale, impasto, farcisco, arrotolo e poi dilemma: cuocio in forno o in padella con una bella salsetta?
 
 
Non posso fare a meno di pensare al buffet di aringhe danese, dove le aringhe vengono proposte in moltissime varianti, incluse tante versioni nappate da ogni sorta di salsa. Non ho la senape in casa, altrimenti l'avrei utilizzata. Opto per una cottura in padella semplicemente con un filo d'olio, altra santoreggia, sfumo con la grappa, dal momento che loro accompagnano le aringhe con le acqueviti, e poi creo una crema con della panna d'avena, un surrogato vegetale della panna da cucina, che ho appena scoperto e non è niente male ed è  senza colesterolo ovviamente!
Spadello velocemente, solo da un lato,  per mantenere il bel colore argentato e poi faccio le foto.
 
 
La sera finisco la cottura e s'assaggiano. Ho della bresaola come riserva, hai visto mai?
 
Mio marito mi guarda,  "ti piacciono?" , mi chiede.
"sì....mah....insomma...ho sbagliato qualcosa, il ripieno è moscio, forse era meglio metterle in forno e il gusto delle aringhe fresche? sono forti anche al naturale...."
Mando giù due rotolini ma mi fermo e il consorte mi copia
"bresaola o pecorino?" dico io
"pecorino!"
Celà va sans dire!!!
Ci sono anche le pere e il savor modenese, e le aringhe fresche si mangeranno quando si tornerà a Copenaghen!
 
 
 
 
 
 
 
 

11 commenti:

  1. non le ho mai assaggiate da fresche....Eppure hanno un così bell'aspetto!!!

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    1. Vero? Son proprio belle ma per mangiarle buone bisogna andare nei paesi nordici!!

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  2. Aringa e cipolla? Così, semplicemente. Mai provato? La morte sua. Però che belli i rotolini...

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    1. Cecilia, su quelle affumicate non si discute, queste erano nature, fresche.... insomma....si fa per dire

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  3. Sì, una delusione che ho provato anche io. Non so se posso dirlo, dato che non sono davvero un'esperta, ma non tutti i pesci stanno bene cotti in padella con quell'aura di fresco e veloce. Forse sarebbero meglio alla brace? Da fresche fresche, ovviamente.

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    1. Alla brace ma anche in tanti altri modi ma rigorosamente nei luoghi d'origine! Questa é la morale del mio post :-)

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  4. Io non le ho nemmeno mai assaggiate affumicate, sai?
    Ho sempre voluto provarle ma la presenza del marito mi ha sempre frenato...

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    1. Affumicate sí anche qui ma per quelle fresche ti tocca prendere l'aereo e andare al freddo :-)

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  5. Sono olandese, vi posso assicurare che l'aringa che spacciano per fresca in Italia ha un sapore completamente diverso da quello che dovrebbe avere... provata più volte, anche comprata in posti e periodi diversi, non c'è speranza. L'aringa fresca ha un sapore rotondo, pieno, forte eppure "poco pescioso" e una consistenza che si scioglie in bocca ;) prossima volta sali a prenderle da noi!

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    1. Certo! Sono d'accordo con te! Le ho mangiate a Copenhagen quelle fresche, ecco perché non mi fidavo a prenderle qui e avevo ragione!!

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