tag:blogger.com,1999:blog-61017447670729439422024-03-18T07:03:26.262+01:00POVERIMABELLIEBUONIRicette, curiosità, esperienze, storie, personaggi...Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.comBlogger641125tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-53961190698353286862024-03-16T09:26:00.002+01:002024-03-16T09:26:54.908+01:00RISOTTO CAPRICCIOSO<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0g7yQR6nCd7FTEMAvGbt2C6LNrb8BL04k82XT9srZ2aCk9TUBR2jJNGy8KnAdNHWzq_BlrieMLBtCGEdhnigDSeS60iqBWf4hSLzgY7YaoGCJx-yslDtVxxfyHCKwDG7p_rD20V2tzMeVqwTHOnUoAdrUcyZT0QjpZQBqL60yET2Ya0ie2PGQ7enGKSV0/s1350/alto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1350" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0g7yQR6nCd7FTEMAvGbt2C6LNrb8BL04k82XT9srZ2aCk9TUBR2jJNGy8KnAdNHWzq_BlrieMLBtCGEdhnigDSeS60iqBWf4hSLzgY7YaoGCJx-yslDtVxxfyHCKwDG7p_rD20V2tzMeVqwTHOnUoAdrUcyZT0QjpZQBqL60yET2Ya0ie2PGQ7enGKSV0/w568-h640/alto.jpg" width="568" /></a></div><br /><p><b>RISOTTO CAPRICCIOSO</b>, cioè come una pizza capricciosa che è la preferita di mio marito! Gli ho fatto una sorpresina che ha gradito molto.</p><div>Eppure quella capricciosa dovrei essere io. Perché vi chiederete? Perché sono riccia e si sa, ogni riccio....:-D</div><div><br /></div><div>Scherzi...o meglio, capricci a parte, un risotto a ruota libera ieri per il Clan del risotto del venerdì, e pure estemporaneo! L'ho deciso alle h 11.00, mi mancavano solo i carciofi e la mozzarella, i funghi li avevo per un'altra preparazione in programma e tutto il resto, acciughe o pasta d'acciughe, olive, capperi, passata di pomodoro, origano, non mancano mai in dispensa. Scendo al negozio a comprare i carciofi e la mozzarella e mi ricordo pure del basilico fresco, che in questa stagione ancora non resiste in vaso; faccio una passeggiatina giusto per prendere una boccata d'aria fresca, torno alle h 12.15, mi metto all'opera e alle h 13.15, foto al volo e a tavola!<div><br />Riso carnaroli classico gemma <a href="https://www.facebook.com/gliAironi?__cft__[0]=AZUdYBQlpRLdQvBqfnUT9OeX8_4zzXQ3jQrUhj71kdxzDt8nhEWiC4Rf8GcvzK--OfQeNjVGjb-Jrjul6RLKCx6cCTw1Vak9ZEZMy7N1EYflnBfC23_cmk_eyMa7db5vp_MYP_PBoRjR6_fT_7rHbwtwoGT-fJ27s21fs45Ha_Xo74kSeHTjc7cTSrw154AyFh0&__tn__=-]K-R">gliAironi</a> tostato con olio, aglio passato nello spremiaglio e un po' di pasta d'acciughe di Sicilia, cotto con acqua e a metà cottura, passata di pomodoro datterino <a href="https://www.facebook.com/MediterraneaBelfiore?__cft__[0]=AZUdYBQlpRLdQvBqfnUT9OeX8_4zzXQ3jQrUhj71kdxzDt8nhEWiC4Rf8GcvzK--OfQeNjVGjb-Jrjul6RLKCx6cCTw1Vak9ZEZMy7N1EYflnBfC23_cmk_eyMa7db5vp_MYP_PBoRjR6_fT_7rHbwtwoGT-fJ27s21fs45Ha_Xo74kSeHTjc7cTSrw154AyFh0&__tn__=-]K-R">Mediterranea Belfiore</a>. Mantecato con poco olio evo.<br />Sopra al risotto: fettine di mozzarella fiordilatte, fatta ben sgocciolare e fondere un poco in forno, olive taggiasche denocciolate sott'olio, capperi di Salina ben dissalati, funghi champignon spadellati con olio e aglio, carciofi morelli toscani scottati con acqua e aceto e conditi con olio e sale. Origano secco e foglioline di basilico fresco.<br />Molto divertente e gustoso. Il gusto pizza non delude mai...</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzT2d62Fgqng8uWCF19H3Ohyc1EK50MEzz7C6RS-dC7VLtcstmkPVb5fl9Ne5sB88lsmaSDwbnvM-dtxUpqgyuglxFMJqXArRtxIXrZ8SdEb73MvE_ijPZ66M6ldLmfeuuRjbe91ClzkWMWJXpf1QvCCCbGo93C88ArG1i2fUc_bt8s7J3Wyz2LYIvOobl/s1068/60.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1068" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzT2d62Fgqng8uWCF19H3Ohyc1EK50MEzz7C6RS-dC7VLtcstmkPVb5fl9Ne5sB88lsmaSDwbnvM-dtxUpqgyuglxFMJqXArRtxIXrZ8SdEb73MvE_ijPZ66M6ldLmfeuuRjbe91ClzkWMWJXpf1QvCCCbGo93C88ArG1i2fUc_bt8s7J3Wyz2LYIvOobl/w600-h640/60.jpg" width="600" /></a></div><br /><div><br /></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-49173935130488065952024-02-23T08:00:00.005+01:002024-02-23T09:10:25.065+01:00RISOTTO A BECCAFICO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib9ubytYJOb4Qg3QIzJWSNZK5znN7PsolS-fY-6z9bD_u3QO-R8CwDjFa3iqn1n5RFSOKrcxNJ3PKqjsmMDX_lks7EtMgGuEmG9XvRhjLOnftN8HR0oCtTXCcmlK1zgDRiJL0REOyRv00RAMtxJeVxZrCqlRl5t9hXatZp_VrgwA46RLRVafXB4gOs6qe4/s1200/60.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="933" data-original-width="1200" height="498" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib9ubytYJOb4Qg3QIzJWSNZK5znN7PsolS-fY-6z9bD_u3QO-R8CwDjFa3iqn1n5RFSOKrcxNJ3PKqjsmMDX_lks7EtMgGuEmG9XvRhjLOnftN8HR0oCtTXCcmlK1zgDRiJL0REOyRv00RAMtxJeVxZrCqlRl5t9hXatZp_VrgwA46RLRVafXB4gOs6qe4/w640-h498/60.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>Risotto a beccafico con le sarde naturalmente! Dopo il risotto di montagna, non si poteva che scendere al mare. Anche perché è da un po' che non faccio risotti di pesce per il clan e ne avevo proprio voglia!</p>Stessa modalità del tema precedente : un piatto classico di mare, che non sia già un risotto ovviamente, tipo il risotto al nero di seppia o il risotto alla pescatora, trasformato in risotto.<div>Via libera a tutte le cucine, italiana o del mondo, l'importante che non sia di fantasia ma riferito ad un piatto noto e riconoscibile.<br />Non solo zuppe o piatti in umido, che sarebbe la scelta più facile, ma vanno benissimo, vedi un cacciucco livornese o un brodetto marchigiano o magari una clam chowder americana, una bouillabaisse marsigliese, o una tom yam thai...e neanche un piatto di pasta trasformato in risotto ma sicuramente la sfida più stimolante consiste nel provare a trasformare in risotto, che so..uno scapece? le sarde a beccafico o in saor, il cappon magro? <div><br /></div><div>Ero indecisa fra saor, beccafico o bagnun ligure. Ha vinto il beccafico. Non me ne vogliano le altre regioni ma il mio cuore batte più forte per la Sicilia e questo blog lo testimonia da anni..</div><div><br /></div><div>Le sarde a beccafico sono i famosi involtini di sarde siciliani dove, di base, la farcia è composta da un impasto di pan grattato, olio, aglio, pezzemolo, uvetta, pinoli e formaggio tipo cacio cavallo o provolone. Cotti in forno, su un letto di foglie d'alloro, irrorati d'olio e cosparsi con ulteriore pan grattato per creare una bella gratinatura. </div><div>Io amo inserire nell'impasto anche una grattugiata di limone o arancia o entrambi e magari anche un po' di succo. A volte uso il finocchietto selvatico anzichè il prezzemolo e al posto del provolone si può usare semplicemente del parmigiano. </div><div><br /></div><div>Per il risotto, sono rimasta abbastanza fedele, inserendo però gli agrumi. </div><div>Risotto cotto solo con acqua, verso la fine, ho buttato le sarde pulite e diliscate, divise in filetti e tagliate a tocchettini, le scorze grattugiate degli agrumi con un po' del loro succo, prezzemolo tritato. Mantecato con olio all'aglio e provolone grattugiato. Sopra al risotto ho fatto un giro di muddica atturrata miscelata con pinoli, uvette, scorze di limone e arancia essiccati, insaporita da colatura di alici per dare una spinta sapida. </div><div><br /></div><div>Risultato buonissimo, un confortevole abbraccio nord-sud!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC3vnaIffTwH3LX0apHyoiU5E5o6Z-osVOlsi9du9xS6vCTt8U6uAJvgdVwsurh1QbPv1NAYRWV3b9FCoMvxT5WSeHNDKmJblPM8FJzcfRAMaJqMgjG7IamQ_GuAlJvGG3XN1gsek39h4tL1n1Ro7cw8LEZH0CNxOCilajhwmFPuvRr9YGvwu15R7tmeMS/s600/gemma.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="600" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC3vnaIffTwH3LX0apHyoiU5E5o6Z-osVOlsi9du9xS6vCTt8U6uAJvgdVwsurh1QbPv1NAYRWV3b9FCoMvxT5WSeHNDKmJblPM8FJzcfRAMaJqMgjG7IamQ_GuAlJvGG3XN1gsek39h4tL1n1Ro7cw8LEZH0CNxOCilajhwmFPuvRr9YGvwu15R7tmeMS/w400-h400/gemma.jpg" width="400" /></a></div><br /><div><br /></div><div><br /></div><div><a href="https://gliaironi.shop/prodotto/riso-carnaroli-1-kg-sottovuoto/">Riso carnaroli Gemma azienda GliAironi, Vc</a>. :</div><i>La gemma è una parte fondamentale del chicco di riso.Rappresenta la sua parte vitale e al suo interno contiene vitamine ed elementi nutrizionali che fanno bene alla salute dell’uomo.<div>Il riso gliAironi è l’unico presente sul mercato a mantenere la gemma sin dalle sue prime fasi di lavorazione.</div><div>Viene sbiancato il meno possibile il chicco di riso, attraverso una lavorazione morbida che lascia i chicchi più grezzi e preserva proteine, vitamine, sali minerali ed enzimi presenti nello strato esterno del chicco e soprattutto nella gemma.</div><div>Gemma che si può vedere, toccare, percepire in tutta la sua fresca elasticità dovuta a cellule pronte a generare una nuova pianta di riso. E anche in cucina la gemma fa la differenza.</div><div>La tenuta alla cottura del riso gliAironi è dovuta alla presenza degli strati esterni più coriacei, proteici e lipidici del chicco e non a un indurimento di tutta la cariosside, che può essere ottenuto con l’invecchiamento.</div><div>Salvaguardare l’elasticità, al contrario, permette di ottenere il massimo assorbimento durante la cottura.</div><div>Ecco perché al riso gli Aironi viene riconosciuta personalità nel piatto, sia per la consistenza che per il gusto.</div><div>La bollitura ne evidenzia i profumi.</div><br />Nel risotto, si apprezza la straordinaria capacità di assorbimento, senza separare liquidi dopo la cottura, senza sfaldarsi, anche se è necessaria un’attesa di diversi minuti prima del servizio</i><br /><br /><br /><div><div style="text-align: center;"><b><span style="color: #bf9000; font-size: large;">RISOTTO A BECCAFICO </span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyYjFQggliVa5Px9keoYAiIBo2jKNxLHdJu89H56Rw6JBkPYSzM5oqHtkvLy1VdHH38jynPFLnZiwaAFrakJR1OEFhfUl3ILjDEhhV13shtrrej8evjqFyoCfx-qBCb5BNQta-lkhBmodZErbGUsjWCoPYDJdcS4Z9-gZ_MvUo6ZLC5yaf1ZD9dChcbnAl/s1218/alto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1218" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyYjFQggliVa5Px9keoYAiIBo2jKNxLHdJu89H56Rw6JBkPYSzM5oqHtkvLy1VdHH38jynPFLnZiwaAFrakJR1OEFhfUl3ILjDEhhV13shtrrej8evjqFyoCfx-qBCb5BNQta-lkhBmodZErbGUsjWCoPYDJdcS4Z9-gZ_MvUo6ZLC5yaf1ZD9dChcbnAl/w526-h640/alto.jpg" width="526" /></a></div><br /><br />170 g di riso carnaroli Gemma GliAironi<br />4-5 sarde medio/grandi <br />Aglio, olio evo biancolilla, prezzemolo, sale, colatura di alici di Sicilia, succo e scorza di limone e arancia tarocco bio qb<br />Provolone qb<br /><br />Pan grattato, olio evo biancolilla, alloro, colatura di alici di Sicilia, pinoli, uvetta, scorza di limone e arancia tarocco essiccate</div><div><br /></div><div>Fate insaporire dell' olio con fettine di aglio, scaldando in micro a potenza medio-bassa per uno o due minuti e lasciate riposare per almeno mezza giornata. Infine filtrate, schiacciando bene l'aglio contro la griglia del colino, per estrarre tutto il succo.</div><div><br /></div><div>Grattuggiate la scorza di un limone e di un'arancia piccola bio. Mettete da parte circa la metà per il risotto, il resto fatelo essiccare in microonde a potenza media 1-2 minuti. </div><div><br /></div><div>Per la muddica atturrata, mettete due o tre cucchiaiate di pan grattato in una padellina antiaderente velata d'olio evo, insaporito da una foglia di alloro. Tostare un poco, inserire i pinoli tritati grossolanamente, completare la tostatura, insaporendo con colatura di alici. Una volta intiepidita, inserire una manciata di uvetta ammollata, strizzata e tagliuzzata. <br /><br />Tostatura a secco del riso, cottura con acqua, a 3-4 min dalla fine, unire le sarde precedentemente tagliuzzate e condite con olio all'aglio e sale fino. Alla fine prezzemolo tritato, 1 cucchiaio di scorza di limone e arancia miscelati, una spruzzata di succo di entrambi, un tocco di colatura di alici per regolare di sapidità. <br />Mantecare con 2 cucchiai di olio all'aglio e una generosa manciata di provolone grattugiato <br /><br />Riposo importante per permettere al risotto di legarsi completamente. Impiattate e cospargete con il mix di muddica atturrata, pinoli, uvetta, scorze di limone e arancia essiccate</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqdjhgnu5poShPIWrgNAdZDDEGz0TmnQznJ7nmUf8P9Uu3Mjcfb3XsmUPwlwWktfZC_4MWiBVHMI2LAnc40IOhjuVYnp3U2aTrEQgprJ2jICv2naWAyk5JL3Qs23OsYmj8Jl3aqmyyoCFPBkM55HcpsZlRWtT83MH84eFgJhnyW7yUK4e8-bmQIeLdq-VH/s1200/frontale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="905" data-original-width="1200" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqdjhgnu5poShPIWrgNAdZDDEGz0TmnQznJ7nmUf8P9Uu3Mjcfb3XsmUPwlwWktfZC_4MWiBVHMI2LAnc40IOhjuVYnp3U2aTrEQgprJ2jICv2naWAyk5JL3Qs23OsYmj8Jl3aqmyyoCFPBkM55HcpsZlRWtT83MH84eFgJhnyW7yUK4e8-bmQIeLdq-VH/w640-h482/frontale.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><br /><br /><br /><br /><br /></div></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-42822538295323048902023-11-03T08:00:00.002+01:002023-11-05T18:09:57.482+01:00RISOTTO MI -TO <p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjC79j_eEocFEQfUbMgT6xiXqH71krS8ukYpgwuXcYdE8w6sF13-F1Y2DQNMFoa361tj3t9qffxhBedLpv0_aXFikRbNka-I7RdjM2Ca17l0my1FaemWnKQzlMITmXDIyyR_EM35tSorI0E5lQ18vbepVsW8rO4y7I6zjkHur8J8VqGUEhwMey-FkMLXc3/s1500/ALTO.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1247" data-original-width="1500" height="532" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjC79j_eEocFEQfUbMgT6xiXqH71krS8ukYpgwuXcYdE8w6sF13-F1Y2DQNMFoa361tj3t9qffxhBedLpv0_aXFikRbNka-I7RdjM2Ca17l0my1FaemWnKQzlMITmXDIyyR_EM35tSorI0E5lQ18vbepVsW8rO4y7I6zjkHur8J8VqGUEhwMey-FkMLXc3/w640-h532/ALTO.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>Non è semplice riprodurre un cocktail in un piatto...l'avevamo affrontato con un Mtchallenge molto stimolante. Ci ho riprovato col risotto. Il cocktail che ho scelto è il Milano-Torino, ovvero un cocktail preparato con Campari, bitter di Milano e Punt e Mes, vermouth di Torino. E' il progenitore dell'americano e di conseguenza anche del Negroni. Cocktail amaricanti, che mi piacciono molto perché il mio gusto è bitter!!</p><p>Mi sono divertita ad inserire altri riferimenti a Milano e Torino: lo zafferano e le acciughe al bagnet vert, cioè in salsa verde, antipasto classico torinese e piemontese in genere. Non manca la fetta d'arancia che non manca mai neanche nel cocktail.</p><p>Per un grande cocktail, ho usato un grande riso: <a href="https://www.cascinaalberona.com/prodotti/riso/riserva-alberona/index.html">Carnaroli Gran Riserva Cascina Alberona</a>, stagionato 24 mesi. Tenuta eccellente, qualità sopraffina!!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIeC4t8okqP-yGgL-mFpIjFd3M9uf-St_7RDOWUUJR0C8Zp1GWOog57lZChcjR4A6PSRf7T1EGaJs65C3PhTUWU0IsEGhUYvDyThvn76JEZYj3JgW2WrZZa-dOp-TDFvcV3mhHThU-1JaI_VDKyafPl9BrPPumodeMGUNOJvvC0oxqNfW1ythdWFk2fS-s/s1079/riso%20e%20pacchetto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1079" data-original-width="776" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIeC4t8okqP-yGgL-mFpIjFd3M9uf-St_7RDOWUUJR0C8Zp1GWOog57lZChcjR4A6PSRf7T1EGaJs65C3PhTUWU0IsEGhUYvDyThvn76JEZYj3JgW2WrZZa-dOp-TDFvcV3mhHThU-1JaI_VDKyafPl9BrPPumodeMGUNOJvvC0oxqNfW1ythdWFk2fS-s/w460-h640/riso%20e%20pacchetto.jpg" width="460" /></a></div><br /><p></p><p>Il risultato è stato molto soddisfacente, devo dire che sia il vermouth che il campari risultano ben protagonisti. Per esigenze cromatiche, ho usato un vermouth bianco, perché il punt e mes è rosso cupo, volevo creare un contrasto di colore con il bel rosso vivo del Campari. Avrei potuto lasciare il risotto bianco ma lo zafferano gli ha dato ancora più carattere, oltre che colore. Il gusto tende al dolce, basta aggiustarelo con una spruzzata di succo d'arancia e limone.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGCsyIyjZ4I_jp2LmwdtunBA6qplO6UkZb37q9RKfJ-baaWTgfoph7Wj9pJfQVPP6UILEfpMGqNrl_waWM7YUh_T6EQcN7voQv3LCJohnOHnt4GKjG0JZwZw2jSd5XfT-ZOhMlMnSdbwOHzn4ZWKGsEr4KZh2NdqxBadwgxuoWWVRoB_pYuExooVBn-svv/s1500/FRONTALE.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1180" data-original-width="1500" height="504" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGCsyIyjZ4I_jp2LmwdtunBA6qplO6UkZb37q9RKfJ-baaWTgfoph7Wj9pJfQVPP6UILEfpMGqNrl_waWM7YUh_T6EQcN7voQv3LCJohnOHnt4GKjG0JZwZw2jSd5XfT-ZOhMlMnSdbwOHzn4ZWKGsEr4KZh2NdqxBadwgxuoWWVRoB_pYuExooVBn-svv/w640-h504/FRONTALE.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>RISOTTO MI TO</p>160 g di riso <a href="https://www.cascinaalberona.com/prodotti/riso/riserva-alberona/index.html">carnaroli Gran riserva Cascina Alberona</a><br /><br />30 g di scalogno <br /><br />200 ml di vermouth bianco di Torino Antica Distilleria Quaglia <br /><br />150 ml di Campari <br /><br />Arancia, scorza e succo <br /><br />Succo di limone <br /><br />Burro e olio evo qb <br /><br />Agar agar <br /><br />Acqua <br /><br />Brodo di verdura leggero qb <br /><br />½ bustina di Zafferano in polvere Altopiano di Navelli <br /><br />Sale <br /><br />3-4 Acciughe sotto sale <br /><br />Olio evo, aceto di vino bianco, prezzemolo, aglio in polvere <br /><br />Dissalare le acciughe mettendole a bagno con aceto bianco, sciacquarle, togliere la lisca, aprirle a libro, tamponarle con carta scottex, disporle in un contenitore, marinare per 24 h con salsa verde ottenuta miscelando olio evo, aglio in povere, prezzemolo tritato e un’idea di succo di limone. Prima di avviare il risotto, tagliarle a pezzetti in senso diagonale. <br /><br />Preparare la gelatina: diluire il campari con un terzo di acqua, stemperare ½ cucchiaino di agar agar nel mix di acqua e campari, porre sul fuoco fino ad ebollizione. Spegnere, versare in uno stampo in modo da formare 2-3 ml di spessore e lasciare rapprendere. Passare in frigorifero per qualche ora. Ricavare dei dischetti con un coppa pasta. Adagiarli su un vassoi etto rivestito di carta da forno. Metteteli ben freddi sopra al risotto caldo, in modo che non si sciolgano totalmente. Eventualmente passateli in freezer poco prima di avviare il risotto. <br /><br />Con un riga-agrumi, ricavare delle striscioline dalla buccia dell’arancia, metterle in una ciotola con succo d’arancia e acqua e porre in freezer ½ h prima di avviare il risotto per farle arricciare. Infine scolarle bene e mettere da parte per la decorazione finale. Tagliare due fette d’arancia, eliminare tutta la parte bianca rimasta e ricavare degli spicchiettini. <br /><br />Scaldare il vermouth in un pentolino. Avviare il risotto facendo sudare lo scalogno tritato finemente con un filo d’olio. Tostarvi il riso, spruzzare un po’ di succo d’arancia e di limone, versare metà vermouth ben caldo, far evaporare un poco, salare, portare a cottura con acqua calda o brodo leggero e il restante vermouth sempre ben caldo . A 2 minuti dalla fine della cottura, inserire la polvere di zafferano, regolare di sale. Spegnere. Lasciar intiepidire, infine mantecare con una generosa noce di burro. Altro riposo di un paio di minuti e impiattare. <br /><br />Stendere bene il riso nel piatto, disporre i tocchettini di acciughe al verde, dei dischetti di gelatina ghiacciata, gli spicchietti d’arancia e i riccioli della sua buccia. <br /><br /> <br /><br /> Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-91680952615930870782023-10-20T08:30:00.003+02:002023-10-20T08:30:00.156+02:00RISOTTO ALLO ZAFFERANO, ZENZERO, BACCALA' MANTECATO E ZIBIBBO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC3CQXCQOPKG9ljdyO4XCmBtNoRIBo-RLEmSe3mZZPNmbjY0La_2NYUADVredYzlodN_fkoRm6MZsUvY1uFpguqsCiRTYPaTwKkgNfZnJGwIGDmL2uaobPX71nSA8cHQoPMXyvk_eOjVtmuhoMpVt1KxxVCq_TWMb7kLgq3qW7gFqPKBxYuRgdKPgfxUHT/s1500/FRONTALE.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1166" data-original-width="1500" height="498" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC3CQXCQOPKG9ljdyO4XCmBtNoRIBo-RLEmSe3mZZPNmbjY0La_2NYUADVredYzlodN_fkoRm6MZsUvY1uFpguqsCiRTYPaTwKkgNfZnJGwIGDmL2uaobPX71nSA8cHQoPMXyvk_eOjVtmuhoMpVt1KxxVCq_TWMb7kLgq3qW7gFqPKBxYuRgdKPgfxUHT/w640-h498/FRONTALE.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p>Tre zeta per questo risotto, secondo il tema odierno del nostro CLAN DEL RISOTTO DEL VENERDI’, che ne prescrive almeno due. Perché la ZETA? semplicemente per gioco, come derivazione dalla prima idea NON SOLO ZUCCA, dopo una serie di elaborazioni mentali a ruota libera. <br /><br />Ho ripreso un mio cavallo di battaglia : il baccalà mantecato allo zafferano e mi sono chiesta se potesse essere ideale per mantecare il risotto, temendo un po’ l’effetto mappazzone. Invece, alla prova dei fatti, si è rivelato perfetto. Come si è rivelato ottimo l’ inserimento dello zenzero con la sua elegante e fresca pungenza (e non è una novità, si sposa bene con lo zafferano) e il dolce tocco dello “zibibbo” ovvero l’uvetta sultanina a Livorno (anche se non è uva zibibbo) che smorza il sapido del baccalà. <div><br /><br /><b><span style="color: #ffa400; font-size: medium;">RISOTTO ALLO ZAFFERANO, ZENZERO, ZIBIBBO E BACCALA’ </span></b><br /><br /><br />Ingredienti per 2 persone<div><br /></div><div>170 g di riso vialone nano Riserva San Massimo <br /><br />1 foglia di alloro <br /><br />1 spicchio d’aglio rosa <br /><br />½ bicchiere di pinot bianco alto adige <br /><br />½ bustina di zafferano in polvere dell’Aquila dop Altopiano di Novelli <br /><br />200 g di filetto di baccalà già dissalato <br /><br />Uvetta sultanina bio <br /><br />Un pezzetto di zenzero fresco bio <br /><br />Olio evo qb, sale fino, aglio in polvere<br /><br /> <br /><br />Cuocere nel microonde 5 minuti a potenza max il baccalà. Scolarlo, tenere da parte l’acqua rilasciata durante la cottura. Togliere la pelle, farla asciugare su carta scottex, posizionarla fra due fogli di carta da forno e farla essiccare nel microonde a colpetti di 30-40 secondi alla volta a potenza max. A seconda dello spessore della pelle ci vorrano 2-3 minuti. Sbriciolarla e tenerla da parte per la decorazione finale del risotto. <br /><br />Mettere a bagno in acqua calda l’uvetta. Strizzarla, asciugarla e metterla da parte. <br /><br />Tritare grossolanamente la polpa di baccalà, metterla nel bicchiere del frullatore ad immersione, versare un poco della sua acqua di cottura, un pizzico di aglio in polvere e abbondante olio a filo, frullare montando fino a che risulterà una bella crema. <br /><br />In una casseruola, fate sudare lo spicchio d’aglio passato nello spremi aglio con la foglia d’alloro, due cucchiaiate d’ olio e un pochino dell’acqua di cottura del baccalà. Unite il riso, fatelo insaporire bene tostandolo a fuoco medio, per non bruciare l’aglio, sfumate con il vino bianco, fate evaporare e poi iniziate la cottura unendo la rimanente acqua di cottura del baccalà, acqua calda man mano e una generosa grattugiata di zenzero fresco. A 2 minuti dalla fine, unite lo zafferano in polvere e il baccalà mantecato. Spegnete, togliete dal fuoco, mantecate rimestando e scuotendo la casseruola. Assaggiate, regolate di sale se necessario. Fate riposare ancora un minuto e impiattate, cospargendo il risotto con le briciole di pelle essiccata e l’uvetta.<br /> <br /><br /> </div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-19317838083925890052023-09-04T09:58:00.003+02:002023-09-04T09:58:53.625+02:00PANZANELLA IN SAOR<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsOIV17X9W5gvwanVjcnVuQTlJkiQUaqXemRziui2Fxnub86gh_O9_CD0QDrgxyrAX_ovv05pZnujv5nK9_577MJSgyttrHwxV19Z2UvAsH4UDfct90HV9VnshGbBfJ9RO_G_Pmb-k0JUbguKA33Zqbjci6-eT4aIDMPdO3mRarV1GokZhlKg0kR1zbdVr/s1148/intero%201.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1148" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsOIV17X9W5gvwanVjcnVuQTlJkiQUaqXemRziui2Fxnub86gh_O9_CD0QDrgxyrAX_ovv05pZnujv5nK9_577MJSgyttrHwxV19Z2UvAsH4UDfct90HV9VnshGbBfJ9RO_G_Pmb-k0JUbguKA33Zqbjci6-eT4aIDMPdO3mRarV1GokZhlKg0kR1zbdVr/w558-h640/intero%201.jpg" width="558" /></a></div><br /><p></p><p>L'estate non è ancora finita!!! Non sopporto quando, puntualmente al 1° di settembre, si sentenzia che l'estate è finita. Innanzitutto, l'equinozio d'autunno cade il 23 settembre e poi lo hanno annunciato anche le previsioni meteo, abbiamo ancora diversi giorni di caldo da affrontare, quindi è ancora tempo di panzanella e altri piatti estivi freddi. </p>Questa panzanella nasce da un'idea ganzissima della mia amica <b>Sara</b> di <a href="https://www.pixelicious.it/2023/08/24/panzanella-in-saor-con-alici-cipolla/"><b>PIXELICIOUS</b></a> con il suggerimento di un condimento agrodolce delizioso, perfetto per questa PANZANELLA IN SAOR, il rosé di Modena di<a href="https://www.denigris1889.com/"> <b>De Nigris 1889</b></a>, che ho subito ordinato!!<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVB96oKukM1rtJ9cg6NmWW2AM-iNjFUZU5AJ5WIL2tvPHq9dXfsMSxBv3G_dPkKqy0BNYsq2S2Swigzccx3wO4_ZykY94RV5IAtLnQomkNg8gxOI4vWhreqy7BxGHoh_Wl0LATdK_O0wkTNBZBqygW--ORtjfGta8frT-jUOQlYVd9X2WTlNiz6cL7zib_/s885/panzanella-in-saor-2-72dpi.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="885" data-original-width="600" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVB96oKukM1rtJ9cg6NmWW2AM-iNjFUZU5AJ5WIL2tvPHq9dXfsMSxBv3G_dPkKqy0BNYsq2S2Swigzccx3wO4_ZykY94RV5IAtLnQomkNg8gxOI4vWhreqy7BxGHoh_Wl0LATdK_O0wkTNBZBqygW--ORtjfGta8frT-jUOQlYVd9X2WTlNiz6cL7zib_/w434-h640/panzanella-in-saor-2-72dpi.webp" width="434" /></a></div><br /><div><div style="text-align: center;">Un bellissimo scatto della <a href="https://www.pixelicious.it/2023/08/24/panzanella-in-saor-con-alici-cipolla/">versione originale di Sara,</a> composta con gran gusto</div><div style="text-align: center;"> in "coppette" di lattuga </div><div><br /></div><div> <br />Adoro il saor e l'ho fatto spesso anche con le acciughe. Quindi non potevo non copiarla!! Unica piccola variazione rispetto all'originale: le cipolle rosse anziché quelle bianche, perché quelle avevo a disposizione <img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t4f/1/16/1f601.png" />. Inoltre la marinatura delle acciughe è una mia personale versione (chiamiamola pure fissazione!!!) sperimentata spesso, con olio evo e colatura di alici per dare uno sprint sapido all'insieme e accontentare il marito.</div><div> </div><div><br /></div><div>Procedimento e dosi a sentimento:</div><div><br /></div><div><u>cipolle rosse,</u> fatte stufare dolcemente con olio evo, un goccio d'acqua, 1 foglia d'alloro, infine condite con sale e pepe e fatte raffreddare</div><div><u>pane casalingo toscano </u>posato, privato della crosta, tagliato a dadini e fatto abbrustolire in forno o in padella antiaderente</div><div><u>acciughe crude</u>, preventivamente abbattute per scongiurare il rischio anisakis, marinate per almeno mezza giornata con un'emulsione di olio evo e colatura di alici (rapporto olio/colatura 2 : 1). Non guasterebbe anche qualche scorzetta di limone e un po' di succo</div><div><u>una manciata di pinoli e una manciata di uvetta sultanina </u>rinvenuta in acqua calda e ben strizzata</div><div><u><a href="https://www.denigris1889.com/it/prodotti/condimenti-e-salse/rose/"><b>condimento agrodolce rosé di Modena</b></a></u> qb, olio evo, sale e pepe</div><div>foglioline di<u> origano fresco</u></div><div><br /></div><div>Mettete tutti gli ingredienti in un'insalatiera e condite a piacere la panzanella appena prima di consumarla, per non perdere la croccantezza, con olio evo e il rosé di Modena. </div><div><br /></div><div>Buon divertimento e grazie a Sara per questa delizia tosco-veneta!!</div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-51209500618958412692023-06-26T15:44:00.005+02:002023-06-26T15:44:42.219+02:00RISOTTO COME UNA PIZZA <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV_QmYNDSeDtUboj4inyyuJu5OOPLrfVAILrYdPtR6b51jqRuxWlGvatFQZ04151lXRsWrfF7eGhIeBD77ENeTVdU-u5ixDoTHGj2hrQV4AS_k2rXqmTExyUjKBf0KcuicsoVEXu5LF9_XR32fueeE0Zdv1PPQqgrBmNskVyTFgeZuW5VbddfOgghjbtPK/s1200/alto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1007" data-original-width="1200" height="538" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV_QmYNDSeDtUboj4inyyuJu5OOPLrfVAILrYdPtR6b51jqRuxWlGvatFQZ04151lXRsWrfF7eGhIeBD77ENeTVdU-u5ixDoTHGj2hrQV4AS_k2rXqmTExyUjKBf0KcuicsoVEXu5LF9_XR32fueeE0Zdv1PPQqgrBmNskVyTFgeZuW5VbddfOgghjbtPK/w640-h538/alto.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>Per me una capperi e acciughe, grazie!!<img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t51/1/16/1f603.png" /> Ho risottato una pizza o pizzato un risotto? Fatto qualche settimana fa, condiviso solo nel clan del risotto del venerdì e non qui. Va immortalato nel blog!!</p><p>Riso Sant'Andrea <a href="https://www.facebook.com/groups/1300302887010357/user/100063552717136/?__cft__[0]=AZWdLkraoJmHmtA9ZzJvMz7PL_-zpf5QnPTJDC_3JBwhYFl22k6gI9TvYzAS87jVwPFmlhQz3z2bBnX22DzFMUie8Rdv5PUlSi21NhGNMC3w0T_cpIGF6a83inRn8ODFJtcuXd65osudpMWqPTBH8NJC&__tn__=-]K-R">Riso Goio 1929 DOP</a>, tostatura estrema e cottura in brodo di croste di pane toscano abbrustolito, quasi bruciacchiate, per richiamare la cottura in forno della pizza. Insaporito semplicemente con un pizzico di sale e scaglie di lievito alimentare, ma volutamente poco sapido, in considerazione dell'aggiunta di acciughe e capperi, mantecato con olio evo ghiacciato.<br />Disteso bello largo in un piatto grande, una bella spalmata in superificie di passata di pomodoro Mediterranea Belfiore scaldata con un filo d'olio evo. Fettine di mozzarella fiordilatte fatte ben sgocciolare (si sono ammorbidite appena ma non si sono proprio sciolte come volevo, forse bisognava metterle un attimo in forno a sciogliere e poi con una paletta posizionarle sopra il risotto). </p><p>Anziché le solite acciughe sotto sale o sott'olio, le mie amate acciughe crude, precedentemente abbattute, marinate con olio evo e colatura di alici e poi condite con olio evo, e infine capperini eoliani sotto sale ben dissalati, spolverata di origano secco e foglioline di origano e basilico freschi.</p><p><br />Mi son fatta gli applausi da sola anche se la mozzarella non era bella sciolta ma quanto era buono!! E che scorpacciata!! Da fare e rifare...</p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-54004343278160369362023-06-25T15:03:00.002+02:002023-06-25T15:03:40.963+02:00RISOTTO RE SOLE AI PEPERONI, ALBICOCCHE E CALAMARI<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKr58bfto9_ulZ_9rCy5Tm6zXm-xROhmnsvRhd99VHDPb_GD1G0sVG68hjDp2ZW8Qn4r94o9EBxrtoquuQmfv8B_pBntjg2WwbJeybC5VBNf7WysLEX83NZW5wjW8MLgRH__tMOJy50DyhyoyIljj90xrF9SX-HU72SWmSSnKvP7n8PP1dVRfQwi3YLBq2/s1500/60.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1198" data-original-width="1500" height="512" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKr58bfto9_ulZ_9rCy5Tm6zXm-xROhmnsvRhd99VHDPb_GD1G0sVG68hjDp2ZW8Qn4r94o9EBxrtoquuQmfv8B_pBntjg2WwbJeybC5VBNf7WysLEX83NZW5wjW8MLgRH__tMOJy50DyhyoyIljj90xrF9SX-HU72SWmSSnKvP7n8PP1dVRfQwi3YLBq2/w640-h512/60.jpg" width="640" /></a></div><br /><br /><b>RISOTTO RE SOLE, AI PEPERONI, ALBICOCCHE E CALAMARI</b><div><b><br /></b>Fra i primi ingredienti che per me fanno estate, ci sono i peperoni. Non è estate senza peperonate e caponate. E poi mi diverto a scovare sempre nuovi abbinamenti.<br />Mi frullava nel capo di mescolare i peperoni con le albicocche. Cercando un po' in giro, tra libri e siti internet, ho scovato una ricetta carina che andava provata: seppie grigliate, peperoni arrostiti, crema di peperoni e acciughe, albicocche!! Eccole lì!<br />Allora ho rinunciato a frullarle insieme ai peperoni come avevo in mente e ho pensato di disporle a raggiera insieme ai filetti di peperone a formare un sole, usando i ciuffi dei calamari anzichè le seppie, che sono più lunghi. Poi nella composizione le albicocche non ci stavano. Allora le ho usate solo per il bottone centrale. Però, mentre mangiavamo il risotto le abbiamo aggiunte, sono essenziali, aggiungono quel tocco acidino piacevole che manca nell'insieme. Ma ormai il riso l'avevo fotografato. Quindi se volete riprodurlo, non dimenticatevi le fettine di albicocca sopra al riso!!!</div><div><br /></div><div>Ho usato un ottimo <a href="https://www.cascinaalberona.com/prodotti/riso/carnaroli/index.html">carnaroli classico pavese di Cascina Alberona</a> </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA3v4yH519Z7i_dFPu9ejkUEyA-E75U0iM44vP2g6bq3dAwdgWPuYMz6qfY-d1pqF4zbEZx91qGXXwc76vT4rUdRhXEjSia4C7S7uGQ6mJxrbFIYSsdW4we2mDr_XADx0wNaSQUsCCTtroW0JTa82aJD5mYkN1a-xpWLmCBYmgnd6E3WgI8tu6kFUY5Q9g/s1175/alto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1175" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA3v4yH519Z7i_dFPu9ejkUEyA-E75U0iM44vP2g6bq3dAwdgWPuYMz6qfY-d1pqF4zbEZx91qGXXwc76vT4rUdRhXEjSia4C7S7uGQ6mJxrbFIYSsdW4we2mDr_XADx0wNaSQUsCCTtroW0JTa82aJD5mYkN1a-xpWLmCBYmgnd6E3WgI8tu6kFUY5Q9g/w544-h640/alto.jpg" width="544" /></a></div><br /><div><br /></div><div> Il riso è tostato con un filo d'olio, cotto con brodo di verdura e a 4 minuti dalla fine ho aggiunto una crema di peperoni gialli (fatti appassire in forno e poi spellati) + pomodori gialli, aglio e acciughe salate (tutto a crudo, tranne i peperoni). Mantecato con olio evo ghiacciato. Il sole è composto da filetti di peperoni gialli e arancione/rosso arrostiti e spellati (che avevo messo da parte, prima di frullarli), ciuffi di calamaro grigliati e bottone di albicocca. Ma..a proposito di albicocca, vedi sopra!</div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-37489274735363610282023-06-09T08:30:00.001+02:002023-06-09T08:30:00.159+02:00RISOTTO ALLO CHAMPAGNE E ACQUA DI LIMONE CON PERLE DI PANE BURRO E ACCIUGHE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVwk-2o0KnEdqhaC-fRAe5605vasMn965CUkKGRBGcZsefanYHtkHE6DsyvMlsncabvYZhrx0RvJDNsZrCbTYoEw75WhbzKxNt2AFoJPjKvGItEa2nMrOaDDf7EpWVizNkb_YjCkyzM7kD-rgaV7yoHYDaflPhxGlnNmuMALMYP3K9c4eWTc6iBi7RKA/s1387/60%20intero.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1387" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVwk-2o0KnEdqhaC-fRAe5605vasMn965CUkKGRBGcZsefanYHtkHE6DsyvMlsncabvYZhrx0RvJDNsZrCbTYoEw75WhbzKxNt2AFoJPjKvGItEa2nMrOaDDf7EpWVizNkb_YjCkyzM7kD-rgaV7yoHYDaflPhxGlnNmuMALMYP3K9c4eWTc6iBi7RKA/w462-h640/60%20intero.jpg" width="462" /></a></div><p><b>RISOTTO ALLO CHAMPAGNE E ACQUA DI LIMONE CON PERLE DI PANE BURRO E ACCIUGHE, DEDICATO AD ENRICA</b></p><i>Oggi alla fine del giorno<br />il tramonto posò le sue perle<br />sui fini e neri capelli della sera<br />ed io le ho nascoste<br />come una collana senza filo<br />dentro il cuore.</i><br />(Rabindranath Tagore)<div><br /></div><div>Enrica era un’amica food blogger di Livorno che, purtroppo, ci ha lasciato quasi quattro anni fa, dopo aver lottato coraggiosamente e con grande dignità contro un male che non le ha dato scampo e se l’è portata via troppo presto, troppo giovane, troppo ingiustamente. <br /><br />Ci eravamo conosciute virtualmente a novembre 2010 e in carne ed ossa, agli inizi del 2011.<br />Si era stabilito un feeling immediato, pur essendo caratterialmente molto diverse ma una forte sensibilità e voglia di conoscere, che si svelava nella stessa grande passione per la cucina, agirono da collante e iniziammo subito a condividere molte esperienze gastronomiche. <br /><br />Enrica era riservata, naturalmente elegante ma intelligentemente semplice, dallo stile essenziale, raffinato ma anche schietto, da bosco e da riviera insomma! <br /><br />Ricordo che, agli inizi della nostra amicizia, una volta le feci un'improvvisata, essendo a Livorno per commissioni, le telefonai per proporle un caffè insieme, invece lei era in casa che preparava dei dolcetti con la figlia Marta e mi invitò a passare.<br />Rimasi incantata e divertita nel vederla preparare i suoi dolcetti indossando con grande nonchalance un vestitino bon ton, i lunghi capelli ben curati come se stesse per uscire per un appuntamento, il grembiule sopra e due giri di perle al collo! Mi precipitai a scattarle una foto che, per rispetto alla sua riservatezza e anche perché me l’aveva proibito, non pubblicai ma ne abbiamo riso a lungo!! <br /><br />Quando si ammalò, prese la decisione di chiudere il suo blog Una Cena con Enrica e una domenica invitò un po’ di amiche food blogger e organizzò un mercatino con le sue caccavelle bloggheresche. Non penso che avesse bisogno di trarne profitto, forse era un modo velato per lasciare qualcosa di sé a noi. Ci raccontò del suo male con grande calma e consapevolezza, attraversava una fase in cui c’era margine di guarigione. Purtroppo in seguito, il male si è ripresentato, da un’altra parte e questa volta non c’era possibilità di scampo e ancora lei, forte come una roccia, ti spiegava tutto, senza drammi, manco stesse parlando di una semplice influenza!! <br /><br />Non l’ho più rivista, capivo che non aveva piacere a farsi vedere sofferente. La seguivo sui social, aveva iniziato a dipingere e poi, un giorno d’autunno, se ne è andata in silenzio, circondata dall’amore della sua famiglia.<div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiz7iGbAv0ru6gOUL_9m45vLHCr7t2hbGp5UOiBWk2exdb4rSmq9XFpH36uh3GI5ZEG6hf1aZ8g80vHEs71lsc-PDDdYSTBTGbpX47-XUp5CrhExsWCd_XckUOjFRtVs6YbvjvXwcX3aLKSSgy24tlRyBxmbYZEwZD57sz_l4Y5ZG2C5XRctJ5oC5ORA/s1424/alto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1424" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiz7iGbAv0ru6gOUL_9m45vLHCr7t2hbGp5UOiBWk2exdb4rSmq9XFpH36uh3GI5ZEG6hf1aZ8g80vHEs71lsc-PDDdYSTBTGbpX47-XUp5CrhExsWCd_XckUOjFRtVs6YbvjvXwcX3aLKSSgy24tlRyBxmbYZEwZD57sz_l4Y5ZG2C5XRctJ5oC5ORA/w450-h640/alto.jpg" width="450" /></a></div><br /><div><br /><div>Il tema di oggi del Clan del risotto del venerdì è RISOTTO DEDICATO A... UN AMICO O A UNA PERSONA SPECIALE, corredato da dedica.</div><div><br /></div><div>Il mio risotto è dedicato ad Enrica e riflette il suo gusto essenziale, raffinato ma semplice, dove si mescolano elementi nobili e poveri: le sue perle, lo champagne, l’acqua di limone e pane burro e acciughe. Non ricordo se amasse il risotto ma sono convinta che l’insieme di sapori le sarebbe piaciuto.</div><div><br /></div><div>Ho usato un nuovo riso, una varietà storica della bassa novarese, selezionata negli anni '30 e poi caduta in disuso, recuperata negli ultimi anni : <a href="https://www.razza77.it/it/">Riso razza 77</a> . Un riso facile da risottare, dal morso consistente e dall'ottima tenuta di cottura. </div><div><br /></div><div>Non ultimo, il piatto del risotto e le tovagliette erano di Enrica, fanno parte del bottino di quella domenica indimenticabile...</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-Ip6WaxEdt7K9sPVAh7ofrXmqXVphUYWjkInrJGTdSrbwObSoLui2tn093zTKiRzasFjYPH3N-7mTlhvg5iC0qMcED7bpCPyQa9jYhNN_yPq4iWTZyPbNVW5QnhpUgJct0495LczxJSf3in_IsaqVQIzHWeRSAoA0BHU2oGa0h2E-6jEXg_woCNTlTg/s2048/riso%20razza.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1639" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-Ip6WaxEdt7K9sPVAh7ofrXmqXVphUYWjkInrJGTdSrbwObSoLui2tn093zTKiRzasFjYPH3N-7mTlhvg5iC0qMcED7bpCPyQa9jYhNN_yPq4iWTZyPbNVW5QnhpUgJct0495LczxJSf3in_IsaqVQIzHWeRSAoA0BHU2oGa0h2E-6jEXg_woCNTlTg/w320-h400/riso%20razza.jpg" width="320" /></a></div><br /> </div><div><br /></div><div>Riso tostato con un filo d’olio, sfumato con un bel bicchiere di champagne brut tradition. Cotto con acqua di limone, verso la fine ho unito una grattugiatina di scorza di limone, un pochino del suo succo e da ultimo ho mantecato con burro e parmigiano. <br /><br />Sopra al risotto : polvere di foglie di limone, macinata di pepe di timut e perle di pane burro e acciughe. <br /><br /><u>Acqua di limone</u>: bucce di 2 limoni non trattati e 4-5 foglie di limone macerate per 12 h in 1,5 l d’acqua fredda, portata infine a bollore per cuocere il risotto<br /><br /><u>Perle di pane burro e acciughe</u>: pane posato (raffermo ma non completamente secco) toscano passato nel mixer, impastato con un po’ di burro ammorbidito, un po’ di ricotta o robiola, colatura di alici qb<br /><br /> </div></div></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-75397462233547553562023-04-27T23:54:00.003+02:002023-04-27T23:54:43.506+02:00RISOTTO KRAKEN : POLPO, NERO DI SEPPIA, ALGHE E CHIPS DI GAMBERO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs8qtofkGpgrUbbE41HvXSaP1C2208TX7oWxR75EE0bLu6cjtK782icm6xMPbyWl6LTIp-_Ij_dvbJqb49Eutvt6ehKpXWCCz78KmULlclHRk4teY6NUbI7rBB4rS0ZQWD-OmjiNx4qqtrEFesJ756-60DqNDohouCRgP6dMAUesNFPuiyOfSpqLf_MQ/s1500/frontale.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1047" data-original-width="1500" height="446" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs8qtofkGpgrUbbE41HvXSaP1C2208TX7oWxR75EE0bLu6cjtK782icm6xMPbyWl6LTIp-_Ij_dvbJqb49Eutvt6ehKpXWCCz78KmULlclHRk4teY6NUbI7rBB4rS0ZQWD-OmjiNx4qqtrEFesJ756-60DqNDohouCRgP6dMAUesNFPuiyOfSpqLf_MQ/w640-h446/frontale.JPG" width="640" /></a></div><p></p>Avevo un bel polpo e ho pensato subito alla leggenda del kraken per il tema MITI E LEGGENDE del nostro Clan del risottto del venerdì! <br />Antiche leggende scandinave narrano di mostri marini giganteschi che terrorizzavano i naviganti. Documentate sin dal Medioevo, spicca, fra tutte, quella del KRAKEN, qui sotto, in una famosa stampa del 1800, raffigurato come un enorme polpo che con i suoi tentacoli poteva intrappolare un veliero.<div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXhgTS6HbSAJ-OAQx3ydxow6Q7yeocFbbWfcg9N2aSJ4e4CoAtLC3bXnWLWNI2sn_-PWA_5uxu0QvNNQmu55HqFNadG0COvlT13tpEu_J62ZHSc0fPJQb2LzVHoC3914rlgxfrMqMm8N7gsDDbVDoG1tYC2ZP86Wat0WTNrFj7PEQE-zLY4QLh-fJjyw/s819/kraken.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="486" data-original-width="819" height="380" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXhgTS6HbSAJ-OAQx3ydxow6Q7yeocFbbWfcg9N2aSJ4e4CoAtLC3bXnWLWNI2sn_-PWA_5uxu0QvNNQmu55HqFNadG0COvlT13tpEu_J62ZHSc0fPJQb2LzVHoC3914rlgxfrMqMm8N7gsDDbVDoG1tYC2ZP86Wat0WTNrFj7PEQE-zLY4QLh-fJjyw/w640-h380/kraken.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><br />Esistono polpi giganti che raggiungono i 70 kg e vivono nelle profondità dell’Oceano Pacifico. Ma il kraken forse era più un calamaro gigante, anche se non così mostruoso da far affondare un veliero!! Questi cefalopodi giganti , Architeuthis dux ,che possono raggiungere i 14 metri di lunghezza, sono stati avvistati già a metà ‘800. In epoca recente, il cefalopode è stato filmato solo due volte, nel 2004 da una troupe scientifica giapponese e nel 2012 da un canale nordamericano.<br />Una riproduzione a grandezza naturale di un vero calamaro gigante è stata realizzata da un esemplare che si è spiaggiato a Catalina (Trinity Bay), Terranova (Canada), nel 1877. È lungo 13 m ed è appeso al soffitto di una sala del museo oceanografico di Monaco-Montecarlo.</div><div><br /></div><div>Quindi il mio risotto ispirato al kraken è fatto con il brodo di cottura del polpo, base aglio e salvia, nero di seppia per riprodurre l'oscurità degli abissi marini dove si rintana il mostro, e sulla superficie ovviamente i tentacoli che afferranno i velieri e le chips di gambero rappresentano le vele del vascello che sta affondando. Qualche alghetta fritta per ricondurre all'ambiente marino e una spolverata di peperoncino habanero per rendere il tutto ancora più aggressivo!! Gusto classico in una veste nuova!<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinw8e-ypcTlT8RCeNk4kcj1bxKnrJ17If7O5-mIMMHeoPK2tC09UXWBv8h4Fz_3tz0ezvFepIXZIbxA83j0xGQCQo0dU2uEI2Zumxq33mpadllchiT1-xpab7vgrN-7dTZDdORiFsnHljK99REuc-aUEbK06g4sACS29n5Ejqn5qNlbOH9H38F7GHMcw/s1500/orizzontale.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1082" data-original-width="1500" height="462" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinw8e-ypcTlT8RCeNk4kcj1bxKnrJ17If7O5-mIMMHeoPK2tC09UXWBv8h4Fz_3tz0ezvFepIXZIbxA83j0xGQCQo0dU2uEI2Zumxq33mpadllchiT1-xpab7vgrN-7dTZDdORiFsnHljK99REuc-aUEbK06g4sACS29n5Ejqn5qNlbOH9H38F7GHMcw/w640-h462/orizzontale.JPG" width="640" /></a></div><br /><div><br /></div></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-87171805703691593602023-03-10T08:00:00.001+01:002023-03-10T08:00:00.243+01:00RISOTTO ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiuNu2jg_GPQFsGMyE7hgam4ANQhlaRz31MAb0wMY0AykDc-BO0N3-JCJx-szTczrqtOYs0534YYSs1iWGOnTtIrW8306fxBsq-Aq20Du5PPpaulIBW8u2wDJycy0SkAOdPWsWwgr2i89p_rH3TytzNIIkIAIxtwAiFZkRfQa6LvjhRxVOQctBh-yziQ/s1306/EAt%20me%201.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1306" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiuNu2jg_GPQFsGMyE7hgam4ANQhlaRz31MAb0wMY0AykDc-BO0N3-JCJx-szTczrqtOYs0534YYSs1iWGOnTtIrW8306fxBsq-Aq20Du5PPpaulIBW8u2wDJycy0SkAOdPWsWwgr2i89p_rH3TytzNIIkIAIxtwAiFZkRfQa6LvjhRxVOQctBh-yziQ/w588-h640/EAt%20me%201.jpg" width="588" /></a></div><br /><p>Quale sarà mai il tema di questo venerdì? Facilissimo...il mio risotto a cosa rimanda? Ma ad <b>Alice nel paese delle meraviglie</b>, che altro? Quindi, oggi ci divertiamo ad interpretare nei nostri risotti, opere della letteratura, non gastronomica. </p><p>Sfruttare il titolo dell'opera "Alice nel paese delle meraviglie" per un'alice o acciuga non è cosa nuova. Ma, personalmente, non mi ero mai misurata con i simboli di tutto il racconto fantasioso di Lewis Caroll. </p><p>Nelle sue avventure fantastiche ambientate in un mondo surreale, Alice incontra animali e personaggi stranissimi. Rimpicciolisce e ridiventa grande bevendo da una bottiglietta con la scritta "drink me" e mangiando pasticcini con scritto "eat me". Incontra la "finta tartaruga", una strana bestia con il guscio di tartaruga e la testa di vitello, con cui si fa il brodo di finta tartaruga (specialità inglese molto in voga nelle tavole dei ceti più alti, dove la tartaruga viene sostituita da testina di vitello e altre frattaglie cartilaginose che rendono il brodo molto spesso come quello originario). Entra in un ambiente saturo di pepe...il cappellaio matto e la lepre marzolina prendono il tè continuando a cambiare tazza, le carte da gioco della regina, il fante di cuori accusato e processato per furto...</p><p>Elementi a sufficienza per fare un piatto. Nel mio caso: risotto cotto con finto brodo di tartaruga (verdure, erbe, spezie e nervetti già cotti che sciolti nel brodo lo rendono gelatinoso). Profumato alla fine con una spruzzata di limone e pepe di Timut. Alice che si tuffa nel mondo sotterraneo non poteva essere che un'acciuga, fritta in modo da renderla abbastanza consistente e farla rimanere in piedi infilata nel risotto. E poi le scritte e i semi delle carte da gioco sono cialdine croccanti che divertono l'insieme, in tutti i sensi, sia visivo che gustativo. Io mi sono divertita a concepirlo, a realizzarlo e a mangiarlo. Molto semplice ma non facilissimo, pertanto stimolante!!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1aiUFNlwaFhlvLhOAFlPmpP7blHgsqw_xNHIvGpahY60D2-hGY-K4nD9ghGoIsUMs69lq8QW_1e_B0Xt9h45PH4620gle81oaHomMXvTbKpjfkoHNYGa8SAEaAcC1oIi0avvhXdL67o6BxMNKyV10KTk1fe2dyB6Qhcv40l3vPIFWnQjVif326UoX/s1466/EAt%20me%20frontale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1466" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1aiUFNlwaFhlvLhOAFlPmpP7blHgsqw_xNHIvGpahY60D2-hGY-K4nD9ghGoIsUMs69lq8QW_1e_B0Xt9h45PH4620gle81oaHomMXvTbKpjfkoHNYGa8SAEaAcC1oIi0avvhXdL67o6BxMNKyV10KTk1fe2dyB6Qhcv40l3vPIFWnQjVif326UoX/w524-h640/EAt%20me%20frontale.jpg" width="524" /></a></div><br /><p><b>Ingredienti per 2 persone</b></p><p><u>Finto brodo di tartaruga</u></p><div>2 l d'acqua<br />200 g di nervetti di vitello cotti<br />1 costa di sedano, 1 carota media, 1/2 cipolla dorata, 1/2 porro, 1 ciuffetto di prezzemolo, qualche foglia di basilico ed erba salvia, 2-3 rametti di timo, 1 foglia di alloro, 3-4 grani di pepe cubebe, un pezzettino di noce moscata, 3 chiodi di garofano, i semi di 1/4 di bacca di vaniglia, scorze di 1/2 limone, 1/2 bicchiere di marsala secco</div><div><br /></div><div>6 acciughe fresche</div><div>1 albume, farina di mais, olio di semi di arachide per friggere, sale fino </div><div><br /></div><div>170 g di riso sant' Andread Dop Baraggia</div><div>olio evo 2 cucchiai</div><div>30 g di burro </div><div><br /></div><div>pepe di Timut, succo di limone fresco</div><div><br /></div><div><u>Per i semi delle carte da gioco e la scritta Eat me</u> : </div><div><br /></div><div>picche, fiori neri e scritta : 1 cucchiaio di farina 0, 2 cucchiai d'acqua e 1 d'olio evo, un pizzico di sale, 1 cucchiaio di nero di seppia fresco</div><div><br /></div><div>cuori e quadri: 1 cucchiaio di farina 0, 2 cucchiai d'acqua, 1 cucchiaio d'olio evo, un pizzico di sale, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro</div><div><br /></div><div><br /></div><div>Come prima cosa mettiamo su il brodo facendo tostare le spezie in una padellina antiaderente, bagniamo con acqua calda, uniamo le verdure, le erbe e la scorza di limone facciamo andare per ca 30'. Lasciamo raffreddare e riposare per qualche ora. Facciamo riprendere il bollore poco prima di avviare il risotto, facciamo sciogliere dentro i nervetti e uniamo il Marsala.</div><div><br /></div><div>Prepariamo le decorazioni : amalgamiamo tutti gli ingredienti, per ogni colore, in due ciotole. Mettiamo la pastella in due sacchettini da pasticceria, tagliamo l'estremità in modo da ottenere un fiorellino molto piccolo. </div><div>Disegniamo su un foglio di carta forno i semi delle carte e la scritta Eat me in misura proporzionata al disco del piatto per il risotto. </div><div>Con l'impasto nero realizziamo picche e fiori e la scritta, spremendo l'impasto in uno strato di 2-3 mm sui disegni. Suggerisco di farne in abbondanza in modo da poter scegliere i migliori o sostituire quelli che si rompono..</div><div>Cuocere in microonde a potenza max per un paio di minuti. Aspettare che si freddino e induriscano, prima di staccarli. Mettere da parte. Ripetere l'operazione con i fiori e i cuori ma cuocere a potenza medio-bassa, regolando il tempo poco alla volta, in modo da preservare il colore. </div><div><br /></div><div>Pulire le acciughe, togliere la testa ed eviscerarle, lasciando la spina centrale e la codina. Asciugarle con carta assorbente, non è necessario lavarle. Passarle nell'albumo leggermente sbattuto e poi nella farina di mais. Friggerle velocemente in olio a 170°C negli ultimi 5 minuti di cottura del risotto. Salare alla fine e tenere in caldo.</div><div><br /></div><div>Avviare il risotto facendo tostare il riso con due cucchiai d'olio evo, salare un pochino, bagnare col brodo e continuare fino a due minuti dalla cottura ottimale. Regolare di sale alla fine. Spegnere lasciando il risotto ben fluido, far riposare un minutino. Infine mantecare con il burro e una spruzzata di limone. Lasciar riposare ancora un minuto. Impiattare, posizionare un'acciuga fritta nel centro, la scritta alla base e completare con i semi delle carte. Dare un giro di pepe di Timut.</div><div><br /></div><div>Portare in tavola anche le altre acciughe fritte come accompagnamento. </div><div><br /></div><div> </div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-55908776627857658642023-01-31T14:58:00.004+01:002023-01-31T15:08:55.059+01:00RISOTTO PULP MANTECATO ALLE BANANE CON POLPETTINE FRITTE DI RAZZA E CORIANDOLO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcqpn0lE6gy-juFGBkKd5iytPvp20h6NrhIq10Sh4b8DQWzPQNyKYby2jfOmeNpWtrKU1gdJTStIRjMltKgXDfu_3z1pix91ObkTzuFCMO5qyL4KDGlhzr2zICBN2DJ6sgSW65dDcCd2Y63iL5Us_HHdES6HvlfB6oCDtSdS6SzVneq0hsm_pU_ChXhg/s1500/risotto%20banana%20e%20pesce.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1015" data-original-width="1500" height="434" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcqpn0lE6gy-juFGBkKd5iytPvp20h6NrhIq10Sh4b8DQWzPQNyKYby2jfOmeNpWtrKU1gdJTStIRjMltKgXDfu_3z1pix91ObkTzuFCMO5qyL4KDGlhzr2zICBN2DJ6sgSW65dDcCd2Y63iL5Us_HHdES6HvlfB6oCDtSdS6SzVneq0hsm_pU_ChXhg/w640-h434/risotto%20banana%20e%20pesce.jpg" width="640" /></a></div><p class="MsoNormal"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6mOxt7T4Y45nPlpnBq6EWK_1nao7gvTy9T5nRCF9rWJwAZqc5CdpGfpOfRiD7p5WjVGQl5ONKLqkKIKMUqEmx0wRSxWCt7gnRy89ZlAv0dh8pQqpM3KMckHc7r_nJofP9VhZlylL12P6VJhLKslpcr506lEf3KAZabBcwasz4unlmvicVmFjJqFaUxw/s1100/banksy.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1100" height="350" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6mOxt7T4Y45nPlpnBq6EWK_1nao7gvTy9T5nRCF9rWJwAZqc5CdpGfpOfRiD7p5WjVGQl5ONKLqkKIKMUqEmx0wRSxWCt7gnRy89ZlAv0dh8pQqpM3KMckHc7r_nJofP9VhZlylL12P6VJhLKslpcr506lEf3KAZabBcwasz4unlmvicVmFjJqFaUxw/w640-h350/banksy.jpg" width="640" /></a></div><br /><p class="MsoNormal">Uno degli ultimi temi del clan del risotto del venerdì era la mantecatura alternativa, vedi il risotto vegano alla parmigiana.</p><p class="MsoNormal">Mi era scappata la battuta "ma nessuno ha provato a mantecare con la banana?" Ed è finita che ci ho provato. Sembra una roba strana, come l'ananas sulla pizza ma, in realtà, in molte cucine esotiche, la banana viene utilizzata nei piatti salati, soprattutto di pesce. Ho cercato un po' in giro, ho preso spunto qua e là, dai piatti cubani a quelli indonesiani e ho infine elaborato la mia versione.</p>Banana frullata con cipolla di Tropea fresca, coriandolo fresco, lime, peperoncino scotch bonnet, sale fino.<br />Riso arborio tostato con un filo d'olio, sfumato con aceto di mele, cotto con brodo leggero di razza (quello avevo a disposizione, visto che la razza la cucino spesso), mantecato con la crema di banane passata in freezer circa mezz'ora prima di avviare il risotto.<br />Sopra al risotto delle polpettine fritte di ritagli di razza, grattugiata di scorza di lime e foglioline di coriandolo. <br /><br />Un bel miscuglio dolce, sapido, piccante, agrumato molto divertente. Sono contenta di aver trovato un buon equilibrio. Mi sono appuntata le dosi, ho pesato tutto, ed ecco qua la ricetta precisa.<div><br /></div><div>Oserei dire che è un risotto PULP! Ho visto proprio di recente una mostra di Banksy e mi è sembrato un parallelo ad hoc! (nella foto sopra la nota interpretazione di Pulp Fiction di Banksy)</div><div> <br /><br /><span style="color: #fcff01; font-size: large;"><b>RISOTTO PULP MANTECATO ALLE BANANE CON POLPETTINE FRITTE DI RAZZA E CORIANDOLO</b></span><br /><p class="MsoNormal"><br /></p><p class="MsoNormal"><b>Ingredienti per 2 persone</b></p><p class="MsoNormal">160 g di riso arborio</p>
<p class="MsoNormal">Aceto di mele</p>
<p class="MsoNormal">100 g di polpa di banana non eccessivamente matura</p>
<p class="MsoNormal">80 g di cipolla di Tropea fresca</p>
<p class="MsoNormal">Succo e scorza grattugiata di ½ lime o limone</p>
<p class="MsoNormal">3-4 rametti di coriandolo fresco + alcune foglie per guarnire</p>
<p class="MsoNormal">Sale fino, peperoncino in fiocchi Scotch bonnet </p><p class="MsoNormal">brodo di razza</p><p class="MsoNormal">ritagli di razza, 1 bianco d'uovo, pan grattato, olio di semi di arachidi</p>
<p class="MsoNormal">Olio evo Igp Sicilia frantoio Cutrera</p>
<p class="MsoNormal">Frullato la banana con la cipolla , il coriandolo, la scorza di lime grattugiata, aggiustato di sale e condito con peperoncino e succo di lime secondo il mio gusto (non eccessivamente piccante e il succo di lime a sufficienza per smorzare la dolcezza della banana ma senza prevaricare).</p>
<p class="MsoNormal">Risotto tostato con olio evo, sfumato con aceto di mele, cotto con brodo leggero di razza, mantecato con la crema di banane</p>
<p class="MsoNormal">Sopra al risotto: polpettine di ritagli di razza (impastati a crudo con un po' di bianco d'uovo), passate poi ancora nel bianco d’uovo
sbattuto, panate con pan grattato e fritte con olio di semi di arachidi. Sale fino da ultimo. A completamento: foglie di coriandolo e grattugiata di scorza di lime</p><br /><p></p></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-48824572485208023062022-12-21T11:43:00.000+01:002022-12-21T11:43:18.542+01:00CREMA DI TOPINAMBUR, SARDINE ESSICCATE DI MONTISOLA, ARANCIA<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKeA7W29m8ajsomx9GMQeSd3NAzvLKOcDr5XLhpVObNjZ5DaSLRwnysXPjMNZnm4LYgASYaaYR70SGwQQqoGPLn1IuDQjHqWM_l9lhBDLuv2bFOhpXTo5VpN8Fz7ewL-LNHM8I3GkDvfd3w-Sn2qNe7kjKoKqoeBlO4YAiaRQjG1hn803Fpf4ghH589g/s1500/2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="998" data-original-width="1500" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKeA7W29m8ajsomx9GMQeSd3NAzvLKOcDr5XLhpVObNjZ5DaSLRwnysXPjMNZnm4LYgASYaaYR70SGwQQqoGPLn1IuDQjHqWM_l9lhBDLuv2bFOhpXTo5VpN8Fz7ewL-LNHM8I3GkDvfd3w-Sn2qNe7kjKoKqoeBlO4YAiaRQjG1hn803Fpf4ghH589g/w640-h426/2.JPG" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>Non è un risotto anche se avrebbe tutti i requisiti per essere trasformato in risotto. Da un po' di tempo sono monotematica, lo so. Da quanto è partita l'attività del Clan del risotto del venerdì, non è che non cucini cose degne oltre ai risotti ma non sempre ho voglia di impegnarmi nel set fotografico che presuppone organizzazione e tempo e attenzione. Infatti in questo piatto, seppur l'avessi programmato e pensato esattamente così, all'ultimo mi sono dimenticata del tocco finale: le chips di topinambur sopra la crema dello stesso tubero. Niente di straordinario ma carino. Amen. </p><p>Un piatto molto semplice, ideato per assaggiare <a href="https://pescheriafratelliarchetti.it/la-sardina/">le sardine di lago essiccate </a>acquistate di ricente dalla <a href="https://pescheriafratelliarchetti.it/">Pescheria F.lli Archetti</a>, suggerita da Gianni, membro del nostro clan, dopo averle scoperte sul suo blog <a href="https://www.cocogianni.it/2022/11/25/risotto-con-sarde-e-finocchi-marinati/">Cocogianni</a>. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB-S2pW2mbn3hs66RBxkX4gxKDC0odpwldJp5ODtwSMM_73deyZj34udt9XGfFlckjHwTX5VVl0nl4FHIuvzm1hviOXlDxqeS2e1xWVt5ZMlRh5kfd5-7Dbx2mdsSdx9Y62RGW-Qsl_Lw_tb3NdycHhC95t9UtO6uzatJkvJUSSIhC7hHyGAbEoFzOAg/s2048/318468458_10225428948624788_2040133131139698071_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB-S2pW2mbn3hs66RBxkX4gxKDC0odpwldJp5ODtwSMM_73deyZj34udt9XGfFlckjHwTX5VVl0nl4FHIuvzm1hviOXlDxqeS2e1xWVt5ZMlRh5kfd5-7Dbx2mdsSdx9Y62RGW-Qsl_Lw_tb3NdycHhC95t9UtO6uzatJkvJUSSIhC7hHyGAbEoFzOAg/w480-h640/318468458_10225428948624788_2040133131139698071_n.jpg" width="480" /></a></div><br /><p>Le sardine essiccate sono un prodotto tipico del Lago d'Iseo, precisamene di <a href="https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/sardina-essiccata-tradizionale-del-lago-di-iseo/">Montisola, riconosciute come presidio Slow Food.</a> Le sardine di lago o agoni, sono una sottospecie delle gheppie, pesci di mare che si riproducono risalendo i fiumi. Secondo gli studiosi le gheppie sarebbero, anticamente, rimaste intrappolate nei laghi prealpini adattandosi, nel tempo, alle nuove condizioni.</p><p>All'assaggio, hanno un gusto importante, netto di pesce azzurro ma al contempo delicato, anche la sapidità è corretta. </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3QlLSAER920Z0LQ_pjImNVlAnLdVWTAUluCAAG5tlXKln7lOGmN-5DUY4dUmKtQvZwh2CtLBzJGxDASzHYA2WXgexfhWikK7-mq2vvnxxto-L6l7t98gYnKuIucbT6Tll3muEJ-ps-g6XMYWyzSTGx4N9t3pAHOngepWM1zNU_i05wWZCpDIvUBTcbw/s1500/3.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="993" data-original-width="1500" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3QlLSAER920Z0LQ_pjImNVlAnLdVWTAUluCAAG5tlXKln7lOGmN-5DUY4dUmKtQvZwh2CtLBzJGxDASzHYA2WXgexfhWikK7-mq2vvnxxto-L6l7t98gYnKuIucbT6Tll3muEJ-ps-g6XMYWyzSTGx4N9t3pAHOngepWM1zNU_i05wWZCpDIvUBTcbw/w640-h424/3.JPG" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>La ricetta è banale, non sto neanche ad indicare le grammature. Per la <b>crema di topinambur,</b> sbucciate dei topinambur e tagliateli a fettine. </p><p>Una manciata di fettine servirà per le <b>chips.</b> Io le faccio asciugare in microonde a potenza media 2-3 minuti, a seconda dello spessore delle fettine. </p><p>Per la crema, fate sudare un po' di cipolla bionda con un po' d'olio evo, alloro e salvia, poi fate insaporire i topinambur, unite acqua calda e portate a cottura aggiungendo altra acqua man mano. Ci vorranno 15-20'. Insaporite con sale, rimuovete l'alloro e la salvia, frullate allungando con altra acqua, se necessario, e un filino d'olio, fino ad avere una crema consistente ma fluida e liscia. </p><p>Mettete a bagno in acqua calda le<b> sarde</b> per ammorbidirle e per facilitare la pulizia e il distacco della spina centrale. Apritele, mondatele bene, rimuovete il più possibile anche le piccole lische, dividetele in due filetti e infine tagliatele a fettine. </p><p>Versate la crema nei piatti, disponete dei pezzettini di sarda sopra la crema, completate con una grattugiata di <b>scorza d'arancia non trattata, le chips di topinambur, qualche fogliolina di finocchietto selvatico, una macinata di pepe timut. </b></p><p>Non mi sarebbe dispiaciuto anche un tocco affumicato, avevo un olio fumé, ma ho dimenticato anche quello. Insomma, oggi sono proprio un disastro. E' già tanto che non ho bruciato niente!!! </p><p><br /></p><br />Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-59998184722047479862022-12-16T12:37:00.001+01:002022-12-16T12:37:19.959+01:00RISOTTO AFFUMICATO MANDORLE E LIME, FOIE GRAS DI MARE E PERLE AL NERO DI SEPPIA <p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh70c53nyr3dC3Got3V3pwm9O68wYdWWbq_Du-IM3SS8GsolvuvnOMMPytPNgoSHjUezAF9UUr4cykcZDeEYckmUSpw5RdRIfCS2RKwLZ3Js41ac9W8rW97hjLAMH6O7aq2mBIXSnCd-4-btt5RaViBtcymxwjFH10eXTVk_pTn72cSNAhzzpiDUNldhw/s1264/verticale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1264" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh70c53nyr3dC3Got3V3pwm9O68wYdWWbq_Du-IM3SS8GsolvuvnOMMPytPNgoSHjUezAF9UUr4cykcZDeEYckmUSpw5RdRIfCS2RKwLZ3Js41ac9W8rW97hjLAMH6O7aq2mBIXSnCd-4-btt5RaViBtcymxwjFH10eXTVk_pTn72cSNAhzzpiDUNldhw/w506-h640/verticale.jpg" width="506" /></a></div><p></p>Si può fare un bel risotto natalizio e festaiolo da porca figura spendendo meno di 10 € per 4 porzioni? Questa la sfida nel nostro clan del risotto del venerdì per un Natale al verde, visti i tempi che corrono. Risparmiare però non significa abbassare la qualità ma semplicemente saper scegliere ingredienti di buon livello, magari meno blasonati, che non costano tanto e che, opportunamente elaborati, possano sorprendere!! <div><br /></div><div>Quello che ho ideato e realizzato gioca sul filo del rasoio ma si può fare un bel risotto natalizio spendendo anche qualcosa in meno, senza rinunciare a nulla, e non è detto che non ci riprovi!! Ho già un'altra ideuzza.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyM9VfpptZW4rP1Xz4Ld8Ea3cc6qtYlk68Q0Ec6eBPWSzFzkmbXxyugoYvkbwMj79O63NYnEAuXDV3ps2Zgk2QYj5kw-M4n6y1I8Mbw6-GZN0DvDJmPUUgg9zCQBsiw260pSFgEh_HG3UkXEN97sLgrJJMS7UN_SU4HRMhe3xNR8y1_SoyHafi6gatdQ/s1500/60.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="964" data-original-width="1500" height="412" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyM9VfpptZW4rP1Xz4Ld8Ea3cc6qtYlk68Q0Ec6eBPWSzFzkmbXxyugoYvkbwMj79O63NYnEAuXDV3ps2Zgk2QYj5kw-M4n6y1I8Mbw6-GZN0DvDJmPUUgg9zCQBsiw260pSFgEh_HG3UkXEN97sLgrJJMS7UN_SU4HRMhe3xNR8y1_SoyHafi6gatdQ/w640-h412/60.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><b><span style="color: #ffa400; font-size: large;">RISOTTO AFFUMICATO MANDORLE E LIME, FOIE GRAS DI MARE, PERLE AL NERO DI SEPPIA, MANDORLE AFFUMICATE</span></b></div><div><p>A Natale è un tripudio di frutta secca e frutta esotica, quindi ho pensato ad uno storico risotto dell'amica chef Deborah Corsi : mandorle, lime e ostriche. Le mandorle comunque le consumo tutto l'anno e anche il lime fra la frutta esotica è quella che è entrata maggiormente nella nostra cucina e non solo nel mojito!! Le ostriche no, naturalmente, mi mandavano fuori budget, quindi dovendo optare per qualche elemento di mare a basso costo, perché non sfruttare il quinto quarto che non costa nulla e con cui ci si può divertire? tipo nero di seppia, insaporito da colatura di alici, che sferificato mima il caviale, e il fegato di pescatrice che viene lavorato come un foie gras. Caviale e foie gras, giusto o sbagliato che sia, sono indubbiamente fra i grandi protagonisti delle feste! Così come gli affumicati, per questo ho scelto il riso affumicato che mi piace molto. Insomma tutti elementi abbastanza noti e sperimentati a livello gustativo. Mi sono divertita a riciclarli insieme e a curare la composizione estetica e sono molto soddisfatta. Ne è risultato un risotto raffinato e festaiolo e a costo contenuto!! Che altro?</p><p><b>Costi calcolati per 4 persone</b></p><p>320 g di riso carnaroli affumicato Nebbia Az. Gli Aironi € 2,49 (€ 7,80/kg)</p><p>80 g di mandorle di Sicilia sgusciate, non spellate € 1,60 (€ 20/kg)</p><p>oppure 200 g in guscio per avere 80 sgusciate € 1 (€ 5/kg) </p><p>2 lime non trattati (160 g ) € 0,72 (€ 4,48/kg)</p><p>60 g di burro leggermente salato € 1,02 (€ 17/kg Lurpak)</p><p>20 ml colatura di alici di Cetara € 1,58 (€79/l) </p><p>40 ml di olio evo € 0,52 (€ 13/l)</p><p>fegato di pescatrice (150 g ca) </p><p>1 sacchettino di nero di seppia</p><p>fiori di finocchietto raccolti da me </p><p>60 g di scalogno )</p><p>0,5 g di agar agar in polvere )</p><p>100 ml di olio di semi ) € 1,00</p><p>pepe rosa, mirin )</p><p>scorza d'arancia )</p><p>sale fino, zucchero di canna</p><p>paprika affumicata ) ____________________</p><p>tot. € 8,93 o 8,33 opzione mandorle in guscio</p><p><br /></p><p><b>Esecuzione</b></p><p>Mettiamo a bagno in acqua per qualche ora 60 g di mandorle sgusciate, sarà più facile spellarle. Infine spelliamole e frulliamole con un po' d'acqua fino ad ottenere una bella crema. </p><p>Cospargiamo il fegato di pescatrice con un pizzico di sale e zucchero di canna, un po' di scorza grattugiata d'arancia, qualche bacca di pepe rosa e fiori di finocchietto selvatico, spruzziamo con un goccio di vino dolce liquoroso (io avevo a disposizione del mirin). Arrotoliamo a caramella il fegato con della pellicola. Cuociamolo a bagno maria a 70° C per 20' . Abbattiamolo subito di temperatura e poniamo in frigorifero fino all'utilizzo. </p><p>Per le perle al nero di seppia : Versiamo 100 ml di olio di semi in una tazza, poniamo in freezer a rassodare. Misceliamo il contenuto di un sacchettino di nero di seppia con 80 ml d'acqua, 20 ml di colatura di alici e la punta di un cucchiaino di agar agar. Portiamo a bollore. Preleviamo il liquido bollente con una piccola siringa a cui avremo tolto l'ago, facciamo cadere delle goccioline nell'olio ghiacciato, poi peschiamole con una piccola schiumarola e poniamole in un colino. Sciacquiamo bene l'olio in eccesso, asciughiamo le perle con scottex e mettiamo da parte. </p><p>Facciamo tostare 20 g di mandorle con la pelle in una padellina antiaderente con sale, zucchero e paprica affumicata. una volta fredde, tritiamole grossolanamente</p><p>Togliamo il fegato di rana pescatrice dal frigorifero almeno 30' prima di avviare il risotto. Deve arrivare a temperatura ambiente. Tagliamolo a rondelle. </p><p>Avviamo il risotto: facciamo sudare dolcemente lo scalogno con 2 cucchiaiate d'olio evo. Facciamo tostare a secco il riso, poi uniamo lo scalogno, facciamo insaporire bene, saliamo un poco, spruzziamo il succo di 1 lime e poi iniziamo la cottura allungando con acqua bollente. A 5-6 minuti dalla fine uniamo la crema di mandorle, facciamo riprendere bene il bollore e spegniamo lasciando il riso ben al dente. Togliamo dal fuoco, facciamo riposare, infine uniamo la scorza grattugiata di un lime, regoliamo di sale e mantechiamo con il burro ghiacciato. Altro riposo e poi via nel piatto. </p><p>Sopra al risotto disponiamo a piacimento delle fettine di foie gras di rana pescatrice, le perle di nero di seppia e colatura, la granella di mandorle affumicate e completiamo con una bella grattugiata di scorza di lime. </p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjytSrZU4JGrcA98ACODjwBUH5FRDTs0HqUAA6eeh5KeJtSj7dP6Xu1OD8um7MbxBML0t7io6pgjMZIt63SmsBySv-rX5mWW1Dk4pwxuC9h2qeiYiWaRo_ffp3Gx2D2H6_kmgKgqZ0QNMdUwt51fvdAIKVYC9GsJnSW2PvltqyHlbP840H1isfkixZGHg/s1500/orizz%20frontale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="993" data-original-width="1500" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjytSrZU4JGrcA98ACODjwBUH5FRDTs0HqUAA6eeh5KeJtSj7dP6Xu1OD8um7MbxBML0t7io6pgjMZIt63SmsBySv-rX5mWW1Dk4pwxuC9h2qeiYiWaRo_ffp3Gx2D2H6_kmgKgqZ0QNMdUwt51fvdAIKVYC9GsJnSW2PvltqyHlbP840H1isfkixZGHg/w640-h424/orizz%20frontale.jpg" width="640" /></a></div><br />Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-26352034421257487422022-12-10T11:52:00.004+01:002022-12-10T11:52:24.970+01:00RISOTTO D'AUTORE LIMONE, ACCIUGHE E NOCCIOLE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0exrJ1cMqXNC2iC9KW4w_E0UPhvPPOQhtgMELkt3xg4YSfdKgrrLVI59n74necWHucf9e9nrgIHQz6j5rHZ5SfN8WeN6WIvtCy2OyjDzPmjamLOs__8D25bM5RIpx4-OXYAQ9T08glTmtcCr1b0HdvsHWqsOnA9osId10q8OpiO3x0fjEdoTA4GCXUw/s1500/alto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1005" data-original-width="1500" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0exrJ1cMqXNC2iC9KW4w_E0UPhvPPOQhtgMELkt3xg4YSfdKgrrLVI59n74necWHucf9e9nrgIHQz6j5rHZ5SfN8WeN6WIvtCy2OyjDzPmjamLOs__8D25bM5RIpx4-OXYAQ9T08glTmtcCr1b0HdvsHWqsOnA9osId10q8OpiO3x0fjEdoTA4GCXUw/w640-h428/alto.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>Ho voluto copiare nientepopodimeno che Sua Maestà Carlo Cracco e sono recidiva, vedi la mia replica del suo risotto storico: <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2021/03/risotto-al-sedano-rapa-triglie-e-salsa.html">limone, acciughe e cacao</a></p><p>Questa volta però la ricetta non c'era. Avevo visto il risotto sul profilo IG di Riserva San Massimo, c'era solo una descrizione sommaria degli ingredienti e un video in cui si intravede parte dell'esecuzione. Sono andata a sentimento, ovviamente, e mi sembra di aver ottenuto un buon risultato, soprattutto ben equilibrato, come ha anche confermato il marito che ormai è diventato il mio castigam...cioè giudice severo ;-)</p><p>Il risotto è divertente e gradevole, funzionerebbe anche senza salsa di nocciole. Avevo avuto un guizzo di personalizzarlo e mettere sopra al risotto dei riccioli di puntarelle anziché acetosella e nocciole, ma poi ho preferito fare una copia fedele all'originale. Peccato mi sono dimenticata che avevo anch'io un piatto con una grechina azzurra, mannaggia!! </p><p>Questo il risotto originale </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMR2wCF6rThdu41BRLjpPWwpickWlvz6GPC-Bp18aw9NQ46nS5-x1H1L2CKE-IJD-s2Z5r0QMiFtGcKYlP5_ruTw1z-30UDCH4H5QV-YUCoGGvOACiX1d2gWYg6CQVVWtLEiOblb_91ofhm4kzn0TFinkp7Gv5Wlkqyo6G9BvZBOo67aXYvXZRg90_rw/s1231/318463526_10225430233616912_5375400824850637826_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1231" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMR2wCF6rThdu41BRLjpPWwpickWlvz6GPC-Bp18aw9NQ46nS5-x1H1L2CKE-IJD-s2Z5r0QMiFtGcKYlP5_ruTw1z-30UDCH4H5QV-YUCoGGvOACiX1d2gWYg6CQVVWtLEiOblb_91ofhm4kzn0TFinkp7Gv5Wlkqyo6G9BvZBOo67aXYvXZRg90_rw/w562-h640/318463526_10225430233616912_5375400824850637826_n.jpg" width="562" /></a></div><br /><p></p><p>Questa la mia versione del RISOTTO AL LIMONE, ACCIUGHE, NOCCIOLE, ACETOSELLA E LIMONE BRUCIATO di Carlo Cracco </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilWpHfFMya4uRPcRBVEZ4kbheuPS-ChCvgKS0x5-TGdRjbZnTtWNWmmzP97QiK-CnE4ZLKWOHXDD_1TZu-kn_LyXf57z1mndh4uvNs0S6BYxH9FGBoo1b417FzXDR7_QJpCCUiWYvUD6ChNorHxUS3yb0_lBmypYI9nrVxZZ9oZtUm0eaHzwSGANjUxA/s1800/frontale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1192" data-original-width="1800" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilWpHfFMya4uRPcRBVEZ4kbheuPS-ChCvgKS0x5-TGdRjbZnTtWNWmmzP97QiK-CnE4ZLKWOHXDD_1TZu-kn_LyXf57z1mndh4uvNs0S6BYxH9FGBoo1b417FzXDR7_QJpCCUiWYvUD6ChNorHxUS3yb0_lBmypYI9nrVxZZ9oZtUm0eaHzwSGANjUxA/w640-h424/frontale.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>Ingredienti per 2 porzioni</p><p>180 g di riso <a href="https://riservasanmassimo.net/">Carnaroli autentico Riserva San Massimo</a></p><p>2 limoni non trattati </p><p>1 spicchietto d'aglio rosa</p><p>2-3 acciughe sotto sale</p><p>3-4 acciughe fresche, diliscate e abbattute per il consumo a crudo</p><p>brodo di pesce leggero (razza, rombo..)</p><p>una manciata di nocciole, sciroppo d'agave, sale fino</p><p>olio evo, burro, panna vegetale, colatura di alici di Cetara qb</p><p>acetosella</p><p>Innanzitutto prepariamo la salsa di nocciole e il limone bruciato. <b>Per il limone bruciato</b>, grattugiare la scorza, disporla fra due fogli di carta forno, farla essiccare in forno a microonde sino a quando appare bella dorata, ci vorrano 7-8 minuti a potenza massima. Poi bruciacchiatela facendola tostare in una padellina antiaderente. Dico la verità, mi piaceva di più prima della bruciacchiatura. Fate come vi pare</p><p>Per la<b> salsa alle nocciole</b>, fate tostare delle nocciole, spellatele, poi tritatele finemente in un mixer, aggiungendo un po' di panna vegetale, un pizzico di sale e dello sciroppo d'agave. Trovate un punto di dolcezza leggero, solo per sostenere le nocciole. </p><p>Decongelate le acciughe, fatele marinare, ponendole in frigorifero, per circa 30', aperte a libro, dalla parte della polpa, con un mix di sale fino e zucchero di canna biondo. Sciacquate via il sale e lo zucchero, tamponatele bene, rimuovete le codine e la pinna centrale, dividete i filetti in due, disponeteli su un vassoietto dalla parte della polpa, spennellateli con un'emulsione di olio evo e colatura di alici 2:1. Ponete in frigorifero fino all'utilizzo. </p><p>Dissalate bene le acciughe sotto sale, fatele sciogliere in una padellina con un po' d'olio evo e un'idea d'aglio. </p><p>Spremete un limone e misurate 50 ml di succo.</p><p>Avviate il risotto facendo tostare il riso a secco in una casseruola, unite il brodo di pesce, fate cuocere fino a 2-3 minuti dalla fine aggiungendo man mano altro brodo e da ultimo anche il succo di limone. Togliete dal fuoco, fate riposare un minutino, unite la buccia grattugiata di 1/2 limone e una generosa noce di burro freddissimo e iniziate a mantecare. Fate riposare ancora 2-3 minuti. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcl4ATaQ7SXUeM-OFdT9ICuWiYtlBfG7ImLgY5P7qJ0DsVxytflpZOjY79IHOkHT8csogx-Xpx519uQ5x125f5jL0fN9uOlXVsouStBojUS96Ve5E0vU0HA4W5M5J3PKAJK-na0zhYbdc30c-Y0etGwzkHv2R6CKBkWc3qss3pVxsQpxSoKcFYEyqKeQ/s1500/pennello.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1001" data-original-width="1500" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcl4ATaQ7SXUeM-OFdT9ICuWiYtlBfG7ImLgY5P7qJ0DsVxytflpZOjY79IHOkHT8csogx-Xpx519uQ5x125f5jL0fN9uOlXVsouStBojUS96Ve5E0vU0HA4W5M5J3PKAJK-na0zhYbdc30c-Y0etGwzkHv2R6CKBkWc3qss3pVxsQpxSoKcFYEyqKeQ/w640-h428/pennello.jpg" width="640" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Spennellate un po' di salsa d'acciughe sulla base del piatto, coprite con un bel mestolo di risotto, fate un dripping con la salsa di nocciole, disponete le acciughe marinate tagliate a pezzettini, qualche fogliolina di acetosella e la polvere di limone bruciato.</p><p>E buon divertimento!! </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv3kKG2aaLjTQeikGP_S_IzZZL2akasGa1hNYxVDB7SE4kfKyQlnZo1WJ1fcwfQWEi0yAVYwEdyoqupt-j7n2TXiqGSs1kdLaj3RmkK6E9qFUAwiTSD-iYXJxffTNDNa7en_5LI1xd_-iK6lrEjNAw9JZXMcsyhXWZFDXzXuSCUSzIlpUHzryN15gp8Q/s1500/60.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="957" data-original-width="1500" height="408" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv3kKG2aaLjTQeikGP_S_IzZZL2akasGa1hNYxVDB7SE4kfKyQlnZo1WJ1fcwfQWEi0yAVYwEdyoqupt-j7n2TXiqGSs1kdLaj3RmkK6E9qFUAwiTSD-iYXJxffTNDNa7en_5LI1xd_-iK6lrEjNAw9JZXMcsyhXWZFDXzXuSCUSzIlpUHzryN15gp8Q/w640-h408/60.jpg" width="640" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-81310260071403828542022-10-21T08:30:00.004+02:002023-01-25T12:45:35.431+01:00RISOTTO ALLA ZUCCA DELICA CON RAGU' DI BUZZONAGLIA DI PALAMITA E GRUE DI CACAO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8STFo7stJU9-WJsKDOtB1QshKHE53WiMEGJjk1cxMRZZeF1AiEiBvaxcTuxAbf1pLKhXDKywo67HClBn1jF39j7_4o8l7gILg6B9q4r4TsCqSdzqKJY_N4gmSZA2mwDWR1a6AawE0FzI8r3HhNhhqy5wSQYbAfEumC7o2u-P0X86x9M22FeYnY6IjKQ/s1500/60%20bis.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1019" data-original-width="1500" height="434" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8STFo7stJU9-WJsKDOtB1QshKHE53WiMEGJjk1cxMRZZeF1AiEiBvaxcTuxAbf1pLKhXDKywo67HClBn1jF39j7_4o8l7gILg6B9q4r4TsCqSdzqKJY_N4gmSZA2mwDWR1a6AawE0FzI8r3HhNhhqy5wSQYbAfEumC7o2u-P0X86x9M22FeYnY6IjKQ/w640-h434/60%20bis.jpg" width="640" /></a></div><p>Zucca, la regina dell'autunno! Quante ricette ho sui miei due blog con la zucca? Tante, dal salato al dolce, con carne e pesce ma soprattutto pesce & c.</p><p>E' proprio il pesce l'abbinamento che ho proposto per la zucca, come tema di questa settimana nel nostro clan del risotto del venerdì. </p><p>Pescando, è proprio il caso di dirlo, nel blog, per quanto riguarda il risotto, ecco alcuni esempi : <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2021/01/risotto-alla-zucca-con-polpo-piastrato.html">zucca, polpo, aglio nero e paprica affumicata</a>, risotto alla <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2019/11/risotto-alla-zucca-baccala-affumicato-e.html">zucca con baccalà affumicato e peperoni cruschi</a>, <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2021/10/risotto-magico-con-katsuobushi-e.html">risotto alla zucca con baccalà marinato e katsuobushi,</a> <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2012/02/unacciuga-al-giorno-risotto-zucca-e.html">risotto alla zucca con acciughe limone e rosmarino</a> </p><p>Per un nuovo risotto zucca e pesce, ho pensato ad un ragù di buzzonaglia*, la parte più sanguigna e di gusto più intenso e robusto, in particolare dei pesci azzurri, che viene normalmente messa sott'olio o, secondo l'insegnamento di uno chef amico, trattata proprio come selvaggina, con tutti gli odori classici per un risultato che si potrebbe proprio definire selvaggina di mare!! Vedi primo esperimento qui <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2016/09/gnocchi-di-patate-alla-buzzonaglia-di.html">gnocchi di patate al ragù di buzzonaglia di tombarello</a>.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyeUFBG8ak3GbFgdR8M4dp0doiiORoHpkI7iGvbY0sNuTQ1siZOeuUeL1ea7My4yWIuXK8-V9_KW3pNGk7uxhG15u_wTa8mEEKGuQ94t1lSczFaddzMTUxBGoRTCtC7VpV2gVDrLmiimlzKgMHNEtDV_UME9fz-3KDR6UEPduNAWcqYKXX9baJ1x2ggg/s1500/collage%20tombarello%20rid.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="844" data-original-width="1500" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyeUFBG8ak3GbFgdR8M4dp0doiiORoHpkI7iGvbY0sNuTQ1siZOeuUeL1ea7My4yWIuXK8-V9_KW3pNGk7uxhG15u_wTa8mEEKGuQ94t1lSczFaddzMTUxBGoRTCtC7VpV2gVDrLmiimlzKgMHNEtDV_UME9fz-3KDR6UEPduNAWcqYKXX9baJ1x2ggg/w640-h360/collage%20tombarello%20rid.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Esempio di buzzonaglia di tombarello</div><br /><p></p><p>Perfetta dunque la selvaggina di mare per il gioco di contrasto con il dolce della zucca. Progetto facile, gusti noti e il risultato ha rispecchiato le intenzioni teoriche. Con l'aggiunta di un quid: le grue di cacao a ricordare il cioccolato che si metteva in passato nelle preparazioni in umido della selvaggina, vedi la lepre in dolce e forte toscana. </p><p>* La buzzonaglia di tonno è costituita dalle parti di filetto a contatto con la lisca centrale che risultano molto scure perché abbondantemente irrorate di sangue e dalle parti più piccole e meno pregiate che non vengono usate nell'industria conserviera</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdy-_33sKNZYTSX0IxLJ5BRCIS7oobDBENan8_Sscu2jF_ZpOMhIrBBabgwfxyzg8CCJiPRpK559zVqFMBwSBqbTi8-Z6yszaZ_G9GLMX3Zrhftny3t5Oaj6PfBpLCOK3LzywcPof6u7u0M-OeAE0G8blOFYDS4Pm7XLQn1nvO5K_bc42kIx7dc75tKA/s1307/alto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1307" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdy-_33sKNZYTSX0IxLJ5BRCIS7oobDBENan8_Sscu2jF_ZpOMhIrBBabgwfxyzg8CCJiPRpK559zVqFMBwSBqbTi8-Z6yszaZ_G9GLMX3Zrhftny3t5Oaj6PfBpLCOK3LzywcPof6u7u0M-OeAE0G8blOFYDS4Pm7XLQn1nvO5K_bc42kIx7dc75tKA/w490-h640/alto.jpg" width="490" /></a></div><br /><p><b><span style="color: #ffa400;">RISOTTO ALLA ZUCCA DELICA CON RAGU' DI BUZZONAGLIA DI PALAMITA E GRUE DI CACAO</span></b></p><div style="text-align: left;">160 g riso <a href="https://tenutasancarlo.com/it/riso">carnaroli biologico Olga Tenuta San Carlo, Maremma</a> <br />150-180 g di buzzonaglia di palamita (o sgombro/tombarello/ricciola/tonnetto)<br />2 cucchiai di trito di aglio e scalogno<br />2 foglie di alloro, un piccolo rametto di rosmarino, 2 rametti di timo, 3-4 foglie di salvia, qualche bacca di ginepro e pepe di cubebe, un pizzicotto di fiori di finocchietto selvatico essiccati<br />1 cucchiaio di concentrato di pomodoro<br />salsa worchester, colatura di alici o salsa di soia qb<br />olio evo, sale fino qb, un'idea di peperoncino habanero in polvere (poco poco)<br />200 g di zucca delica decorticata<br />grue di cacao</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Come prima cosa prepariamo la purea di zucca. Facciamo rosolare dolcemente con un pochino d'olio una bella cucchiaiata di trito d'aglio e scalogno con 1 foglia di alloro e un paio di erba salvia. Uniamo un po' d'acqua e facciamo sudare ancora. Uniamo la zucca tagliata a fettine, facciamo insaporire bene e allunghiamo ancora con un poco d'acqua calda, portiamo a cottura facendo asciugare bene. Regoliamo di sale, facciamo raffreddare, con una pinza togliamo le erbe e frulliamo tutto in modo da ottenere una bella purea soda. Mettiamo da parte.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Mettiamo due cucchiaiate di olio evo in una ciotolina e poniamola in freezer</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Prepariamo il ragù facendo rosolare una cucchiaiata di trito d'aglio e scalogno con la seconda foglia d'alloro e il resto delle erbe e spezie. Uniamo la polpa di buzzonaglia tritata al coltello, facciamo insaporire bene, spruzziamo un po' di salsa worchester, allunghiamo con un pochino d'acqua calda, il concentrato di pomodoro e lasciamo andare dolcemente per una decina di minuti. Aggiustiamo di sale con un po' di colatura di alici (in alternativa va bene anche la salsa di soia o semplicemente sale da cucina) e rendiamolo leggermente piccante con la polvere di habanero. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Avviamo il risotto facendo tostare il riso con un filino d'olio, sfumiamo con una spruzzatina di vino bianco o aceto di mele, portiamo a cottura con acqua bollente o brodo leggero di verdure. A cinque minuti dalla fine, uniamo due generose cucchiaiate di purea di zucca riscaldata. Regoliamo di sale. Infine spegniamo, lasciamo intiepidire un poco, mantechiamo con l' olio evo ghiacciato.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Mettiamo il risotto del piatto e disponiamo sulla superficie dei mucchietti di ragù ben caldo. Decoriamo con ciuffetti di rosmarino o foglioline di salvia e cospargiamo con le grue di cacao</div><p style="text-align: left;"><br /></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-58664229306751792902022-09-30T08:30:00.001+02:002022-09-30T20:54:58.488+02:00RISOTTO AI FICHI D'INDIA E RICCI DI MARE<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZtgeRmRduAhSG50ticaHxCa4uFbQfqPxdXS89-67ToS4YyX8NTyyMXlyPXOaYBEtOhaPAbosn3TjjaSQb1v-3Ept00MUM1aHK6vrYKPET3OLcFGMcjBQWvLuJkLjCHeg8JaUsexubNMZlFf5LVihEk7ezmROqOwGmwnu8HOcjQ-xcwRZ5tM4UkUIpyQ/s1722/fichi%20d'ihdia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1211" data-original-width="1722" height="450" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZtgeRmRduAhSG50ticaHxCa4uFbQfqPxdXS89-67ToS4YyX8NTyyMXlyPXOaYBEtOhaPAbosn3TjjaSQb1v-3Ept00MUM1aHK6vrYKPET3OLcFGMcjBQWvLuJkLjCHeg8JaUsexubNMZlFf5LVihEk7ezmROqOwGmwnu8HOcjQ-xcwRZ5tM4UkUIpyQ/w640-h450/fichi%20d'ihdia.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><br /></div><div>La lampadina per questo risotto mi si è accesa quando ho visto <a href="https://www.cocogianni.it/2022/09/16/risotto-ai-fichi-dindia-con-orata/"> quello di Gianni: risotto ai fichi d'India e orata</a> proposto nella settimana dedicata ai FICHI, sempre per il Clan del risotto del venerdì naturalmente.</div><div>Anche se il fico d'India non è un vero fico, non appartiene alla stessa famiglia botanica, a noi del clan è piaciuta molto l'idea e devo dire che ci avevo fatto un pensierino anch'io e successivamente, appena ho visto i fichi d'India al mercato, non ho potuto resistere.</div><div>Cercando idee on line, ne ho trovato uno anche dalla nostra <a href="http://www.lagallinavintage.it/2013/09/a-proposito-di-risotti.html">Gallina Vintage,</a> una grande maestra in fatto di risotti: risotto ai fichi d'India, calamari e gamberi. Insomma, avete già capito, che avrebbe dovuto essere un altro ingrediente marino il co-protagonista del mio risotto. </div>E la scelta è caduta sul riccio di mare. La delicatezza e l'elegante dolcezza del fico d'India si fonde con la forza e il gusto iodato del riccio, pur esaltando e mantenendo le peculiarità di entrambi gli ingredienti e facendo scaturire un insieme armonioso e soprendente. <div>Mentre procedevo nella preparazione del risotto, ho sentito anche il bisogno di dare una sferzata sapida che ho trovato nel limone salato marocchino, fatto da me naturalmente. Anche la salicornia avrebbe potuto funzionare ma ne ero sprovvista e comunque non avrebbe avuto quelle raffinate sfumature agrumato-balsamiche che offre invece il limone salato (il mio è in vasetto da febbraio!) </div><div>Anche l'aggiunta finale piccante ha fatto il suo dovere. </div><div>Un accostamento che mi ha molto affascinata, anzi me ne sono proprio innamorata!!</div><div><br /></div><div><b>Ingredienti per 2 persone</b></div><div><br /></div><div>160 g di riso vialone nano Riserva San Massimo<p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: left;">180-200 ml di succo e polpa di fico d’india passato al
setaccio</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: left;">60<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>g ca Polpa di
riccio fresca, precedentemente abbattuta (io la trovo nella mia pescheria, pescato locale e subito abbattuto, lo acquisto già congelato) </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: left;">2 cucchiai di trito aglio e scalogno</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: left;">1 foglia di alloro</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: left;">40 ml di vermentino (o altro bianco futtato)</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: left;">Limone candito salato marocchino </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: left;">Peperoncino scotch bonnet in polvere</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: left;">Brodo di verdure leggero</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: left;">30 g di burro freddissimo</p>
<p class="MsoNormal">Far sudare dolcemente il trito di aglio e scalogno<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in due cucchiaiate<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>d’olio evo e un cucchiaio di brodo di
verdura.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando sarà ben ammorbidito e
inizierà ad asciugare, versare il riso e tostare a fiamma vivace. Salare un
pochino, sfumare col vino bianco, iniziare la cottura aggiungendo man mano il
brodo di verdure. </p>
<p class="MsoNormal">A circa 5-6 minuti dalla fine della cottura, unire anche il
succo e polpa di fico d’India riscaldati e portare a cottura.</p>
<p class="MsoNormal">Togliere il risotto dal fuoco ben fluido.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lasciar riposare un paio di minuti. Unire il
burro e due cucchiaiate di polpa di riccio freddissimi. Mantecare, regolare di
sale. Far riposare ancora un minutino e poi impiattare cospargendo il risotto
con del peperoncino scotch bonnet in fiocchi, qualche pezzettino di limone
salato e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dei mucchietti di polpa di
riccio crudo. </p></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-80627420901298264502022-09-29T16:19:00.002+02:002022-10-20T19:00:51.315+02:00RISOTTO ALLE BARBABIETOLE, COZZE E GORGONZOLA<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5K-NoODIbxQ7cllwiYXqVJYii4Zr_o3v1S-YxnNuIjPK_KSArHfZG4qqYsstJ1LomMESF_blwf3vMY7aFYRhokWjZKqMRoTtxNtYvdN74Vh0fN-epvY_MPbEZFfoOPpx9qoqhJnMyAmwCvHbpdzzfIb_cdosqNZrWUCNcy8T0Lmxp_z5x6fribk7dnA/s1500/cozze%20e%20zola%202.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1015" data-original-width="1500" height="434" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5K-NoODIbxQ7cllwiYXqVJYii4Zr_o3v1S-YxnNuIjPK_KSArHfZG4qqYsstJ1LomMESF_blwf3vMY7aFYRhokWjZKqMRoTtxNtYvdN74Vh0fN-epvY_MPbEZFfoOPpx9qoqhJnMyAmwCvHbpdzzfIb_cdosqNZrWUCNcy8T0Lmxp_z5x6fribk7dnA/w640-h434/cozze%20e%20zola%202.jpg" width="640" /></a></div><br />ANNUNCIAZIONE ANNUNCIAZIONE!!<br /><br />Si metta agli atti che oggi, 29 settembre 2022 la Galliti ha vinto il mostro!!!<br />Anzi il mostro ha vinto la Galliti!! Colpita e affondata la mia caparbia reticenza nei confronti di questo grande classico franco-belga, erborinato e cozze, che non mi ha mai attirata, anzi mi ha sempre schifata, se proprio devo dirla tutta. E anche il marito, che temevo sarebbe insorto, mi ha sorpresa, come il marito di Tamara, ha apprezzato molto!!<div><br /></div><div>Non sono molto soddisfatta dell'impiattamento, non l'avevo progettato così ma è stata un'elaborazione difficoltosa, ho cambiato idea più volte strada facendo, assaggiavo e dosavo e non ultimo, poco prima di iniziare il risotto ho avuto il guizzo di dare un tocco di dolcezza e creare un contrasto di colore fra il rosso violaceo della barbabietola e l'arancio delle cozze.... Però poi non è venuto quel bel fuxia che volevo, amen..la salsina che nappa le cozze e il risotto doveva tirare un po' di più, doveva essere più cremosa...uffa. Ho avanzato roba, magari lo rifaccio...<div><br />Ma quello che più conta è il risultato a livello gustativo. <div>Prima di procedere ho fatto una prova semplicissima, dopo aver fatto aprire le cozze, ne ho presa una bella grassoccia, ci ho messo sopra un pezzettino di gorgonzola e l'ho mangiata e ho capito finalmente, funzionava!! L'erborinato, con le sue note vegetali e muffate compenetra la singolare sfumatura iodata e ferrosa delle cozze, sostenuta anche da aglio e prezzemolo. </div><div><br /></div><div>Quindi alla fine il risotto mi ha convinta, non ho confronti con gli originali ma in bocca avevo piacevoli sensazioni, mi sembra di aver trovato un buon equilibrio tra dolcezza e sapidità, tra il gusto penetrante dell'erborinato, seppur dolce, e il gusto pronunciato dolce-sapido delle cozze, sostenuto dall'aglio e prezzemolo e completato dal vino bianco e ammansito dal burro.</div><div> <br />Ho preso spunto dalla <a href="https://www.presidentformaggi.it/ricette/cozze-al-roquefort-moule-au-roquefort">ricetta delle cozze al roquefort trovata sul sito della nota marca francese Le Président.</a> </div><div>Rispetto alla ricetta francese, ho ridotto le quantità dell'erborinato in rapporto alle cozze e non ho usato panna perché il nostro gorgonzola dolce non ne avrebbe avuto bisogno. Loro usano panna e burro in abbondanza per ammansire il gusto molto pronunciato e sapido del roquefort, che è altra storia, come saprete, latte diverso, processo di lavorazione e stagionatura diversa. <br />Infatti per me questo era l'ostacolo. Capire le proporzioni tra cozze ed erborinato. Ho trovato on line anche un risotto zucca, cozze e gorgonzola che non era male ma ho preferito la barbabietola, il suo gusto dolce- terroso mi ispirava di più per sposare l'erborinato</div><div><br />Eccovi le dosi che ho elaborato:</div><div><br /><b>170 g di riso carnaroli Cascina Oschiena </b>(ottimo, bella consistenza, grande tenuta)<br /><b>trito di scalogno, foglia di alloro, olio evo</b> per la base del risotto<br />Per le cozze : <b>500 g di cozze</b> (peso col guscio ovviamente)<br />pulite e fatte aprire in una padella antiaderente con una base di aglio, scalogno, alloro, olio evo. Spruzzate con <b>mezzo bicchiere di vino bianco fruttato</b>. Cosparse di prezzemolo tritato. Fatte cuocere 5-6 minuti col coperchio, il tempo di aprirsi. Sgusciate quasi tutte, tranne qualcuna per la decorazione. <br />Avviato il riso, portato a cottura con due bei mestoli di sughetto delle cozze e acqua calda e a metà ho unito due cucchiaiate di <b>purea di barbabietola </b><br />Fatto sciogliere <b>120 g di gorgonzola dolce dop</b>, molto cremoso, con <b>un cucchiaio di latte.</b> Unito un bel mestolo di liquido delle cozze e una bella<b> noce di burro</b>. Ma era troppo liquido, ho aggiustato con un cucchiaio scarso di farina di riso ma non ho aspettato a sufficienza che tirasse. Raffreddando è risultato perfetto.<br />A fine cottura del riso, prima di spegnere, ho unito due cucchiaiate di crema di gorgonzola e le cozze sgusciate. Fatto riposare un minutino, infine mantecato con un altro bel tocco di burro. Non ho aggiunto sale, il liquido delle cozze e la cremina sono sufficienti, lo volevo delicato perché poi doveva ricevere la sferzata della cremina al gorgonzola e liquido delle cozze. <br />Impiattato e completato con qualche cozza nel suo guscio nappata generosamente con la cremina di gorgonzola e fatto un giro anche sul risotto. <br /><div class="mfn553m3" data-block="true" data-editor="8b1hn" data-offset-key="7tbo0-0-0" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin-bottom: 8px; white-space: pre-wrap;"></div></div></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-37592628451994556542022-09-28T15:54:00.004+02:002022-09-28T16:08:57.055+02:00RISOTTO AI POMODORI CUORE DI BUE, LIMONI CANDITI, CALAMARETTI E PROVOLA AFFUMICATA DI GENNARO ESPOSITO<p> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsXAMNu7tTQ4EvYAd_oxpDDVa0ddBqQGPejnjd_AsQiwGZOyHpYXb7at9rr0GUqGobMbIPber9JX8nEQIGi48YbKTw1bbHJgtV94KZuaOZ7vz2D28OHvxXWhhN2dcbbSF3jNquc5SFW26YtqVesZFuxNTrl5RaB94Q2EkyhUqpAt2N0dixL_My0OzfDw/s1500/frontale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1001" data-original-width="1500" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsXAMNu7tTQ4EvYAd_oxpDDVa0ddBqQGPejnjd_AsQiwGZOyHpYXb7at9rr0GUqGobMbIPber9JX8nEQIGi48YbKTw1bbHJgtV94KZuaOZ7vz2D28OHvxXWhhN2dcbbSF3jNquc5SFW26YtqVesZFuxNTrl5RaB94Q2EkyhUqpAt2N0dixL_My0OzfDw/w640-h428/frontale.jpg" width="640" /></a></p><p>Questo risotto era stato preparato qualche settimana, esattamente il 9 settembre, per la ripresa delle attività del nostro Clan del Risotto del Venerdì. Non avevo pubblicato sul blog ma non è troppo tardi... anche se il tema era L'ESTATE NON E' ANCORA FINITA...da calendario, lo sarebbe ma, nonostante i temporali sparsi, dovrebbe tornare ancora il caldo!! E allora perchè non celebrare ancora la "bell'estate" con un risotto che la ricordi per profumi, sapori e colori? </p><p>Io banalmente non posso che pensare al pomodoro, il re dell'estate!! E fra i tanti risotti al pomodoro papabili, mi incuriosiva quello di <b>Gennaro Esposito: risotto ai pomodori cuore di bue, limoni canditi, calamaretti e provola affumicata.</b> Un risotto storico per lo chef di Vico Equense. Grande appassionato di risotti, è uno dei primi chef a sdoganare i risotti anche al sud e questo è in carta da ben vent'anni!</p><p>Mi piace molto questo chef colto e simpatico. Lo seguivo in una divertente trasmissione tv insieme al toscanaccio scatenato Cristiano Tomei : Cuochi d'Italia. Più volte l'ho sentito affermare che lui amava utilizzare il cuore di bue, non solo in insalata, ma anche in cottura. Mi ha sempe incuriosita ma non l'avevo mai sperimentato prima. Il risultato mi ha molto soddisfatta, ha un ottimo gusto, mobido quando è ben maturo e non è acquoso come tanti altri, fai un sughetto anche per una pasta in 5 minuti! </p><p>Ho trovato la ricetta on line. Forse nella trascrizione sono stati omessi dei passaggi. Ho fatto un po' a sentimento e mi è venuto un risotto dal gusto veramente spettacolare. </p><div style="text-align: left;">170 g di riso Goio 1929 Sant'Andrea Dop Baraggia e Vercelli <br />200 g di pomodori cuore di bue molto maturi<br />scorze di limone candite (fatte da me)<br />scamorza affumicata (provola nell'originale)<br />olio evo nocellara del belice gelato<br />4-5 calamaretti <br />basilico<br />20 g di aglio e scalogno tritati</div><div style="text-align: left;">brodo di verdura <br />succo di limone qb</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Tagliare i cuore di bue a tocchetti, fare un sughetto con olio, aglio e scalogno e foglie di basilico. Cuocendo la buccia si staccherà, rimuoverla con delle pinze da cucina. Regolare di sale</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Pulire i calamaretti. Farcirne un paio piccolini con dei pezzetti di scamorza affumicata e chiuderli con uno stecchino. Tagliare i restanti ad anelli o striscioline. Tenere separati i tentacoli. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Avviare il risotto facendo tostare il riso in poco olio. Iniziare la cottura unendo poco alla volta del brodo di verdura, a metà cottura unire il sughetto di pomodori e a fine cottura, unire i calamaretti tagliati ad anelli, il limone candito tagliato a pezzettini e spegnere. Contemporaneamente tostare i ciuffi dei calamaretti in padella antiaderente con un velo d'olio. Unire anche i calamaretti ripieni, cuocere un minutino per parte. Togliere dal fuoco il risotto, far riposare un poco per abbassare la temperatura, infine mantecare con un po' di olio passato precedentemente nel freezer, un po' di scamorza affumicata e una spruzzata di succo di limone a seconda della dolcezza del risotto. </div><div style="text-align: left;">Impiattare e completare ogni risotto con foglioline di basilico, un calamaretto ripieno e un paio di ciuffetti</div><p><br /></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-27311346279576834562022-09-23T08:00:00.002+02:002022-09-23T08:00:00.183+02:00RISOTTO CON VONGOLE E COCCO<p> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmNpww28emO2tPXeY5D_be7zlhkEqP3BwfTgYFrAubQIOASOa42eN7IaCG92WaVQLjpePL99XAmTIJcYp-0zWU4O1xbEh7hon7wx0ysP_qNPc8hgE2hDGen3p2PpR1IzYmHRfAq2LsH4kZDN4odeg38zGkDCaC8381tPBHcrDdZfKu4tAzuCh_pUyJ9g/s1800/frontale%202.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1230" data-original-width="1800" height="438" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmNpww28emO2tPXeY5D_be7zlhkEqP3BwfTgYFrAubQIOASOa42eN7IaCG92WaVQLjpePL99XAmTIJcYp-0zWU4O1xbEh7hon7wx0ysP_qNPc8hgE2hDGen3p2PpR1IzYmHRfAq2LsH4kZDN4odeg38zGkDCaC8381tPBHcrDdZfKu4tAzuCh_pUyJ9g/w640-h438/frontale%202.jpg" width="640" /></a></p>COSE TURCHE!!! Tranquilli...ora vi spiego!! E' il tema del nostro clan del risotto del venerdì.<div>Perché "cose turche"?</div><div>Si sa, le ispirazioni nascono ovunque. Questa è scaturita in seguito ad un commento di un nostro membro al post di domenica scorsa in cui annunciavo il tema dei fichi con la foto del modello e attore turco Can Yaman. Buttata lì per scherzo e poi mi sono chiesta, perché no?</div><div><br />Fare "cose turche", oggi, è un concetto un po' meno forte di un tempo, ci si scandalizza molto meno, oggi, siamo un po' abituati a cose turche in tutti i settori. Anche nel cibo, abbinamenti arditi, cucina d'avanguardia, cosa ci sorprende più oggi?</div><div><br />Quindi, un risotto a base di "cose turche" va interpretato in modo strettamente soggettivo oppure nel vero senso della parola, cioè di ispirazione turca. Quindi, le letture sono due: </div><div><br /></div><div>1. qual è la cosa più turca per voi? in senso gastronomico intendo <img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t57/1/16/1f609.png" /> magari per me è il gorgonzola con le cozze (che nonostante il mio palato avventuroso non ho mai avuto il coraggio di provare), per qualcuno può essere semplicemente la panna nella carbonara!!! L'importante è che argomentiate le vostre scelte!<br />2. risotto ispirato alla cucina turca. stop.</div><div><br /></div><div>Io ho scelto la prima opzione. Che era un'idea nata prima di fare riferimento alle cozze con il gorgonzola (ma prima o poi le faccio, giuro!!) , ovvero un risotto cocco e vongole che avevo visto on line tempo fa e mi ripromettevo di provare. </div><div><br /></div><div>Se non si fosse capito, nonostante sia molto aperta alle sperimentazioni, su alcuni capisaldi della nostra cultura gastronomica sono abbastanza intransigente e fra queste ci sono le vongole, più delle cozze!! </div><div>Per me le vongole sono zuppetta e spaghetti, rigorosamente in bianco, solo aglio, olio, prezzemolo e peperoncino. </div><div><br /></div><div>Va da sè che il cocco con le vongole mi destabilizza né più né meno del gorgonzola con le cozze! Ma poi penso alle zuppe di pesce del sud est asiatico, in particolare della cucina thai, in cui compare spesso il cocco e annessi e connessi quali lime, peperoncino, zenzero, lemon grass e coriandolo e cercando on line, mi sovvengono i sapori, rammento di averle anche assaggiate durante il mio viaggio in Thailandia!!</div><div><br /></div><div>Allora ho preso spunto qua e là e rielaborato a modo mio, come sempre, ed ecco il risultato, che mi ha piacevolmente colpita. Temevo che l'aromaticità unica del cocco potesse insidiare le vongole, invece, oltre a mitigarne la sapidità, ovviamente, con la sua dolcezza, si fonde con esse e ne scaturisce un sapore veramente speciale, completato poi dal lime, dal peperoncino fresco che dà una sferzata pazzesca e dalle foglie di coriandolo. Non sono gusti tipicamente da risotto ma da provare almeno una volta!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8INoQiuXDAxid5Le3-h5F9FHwwvJlSANwCT1l3hLyWrHP8tDKAV1-3jtCUAm4yyeW-cuT-TsxHazJJ6-I7F7UmOhCsaJUTJumDwW6JgjEDLy6AvxDc5g-kPNhjgmiUpmawmmE1JyEk40VZBb6l-nViE-3eZfgZZxt2_4nlJdmKWS9cgofNbLGPmOqPA/s1800/60%20gradi%202.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1220" data-original-width="1800" height="434" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8INoQiuXDAxid5Le3-h5F9FHwwvJlSANwCT1l3hLyWrHP8tDKAV1-3jtCUAm4yyeW-cuT-TsxHazJJ6-I7F7UmOhCsaJUTJumDwW6JgjEDLy6AvxDc5g-kPNhjgmiUpmawmmE1JyEk40VZBb6l-nViE-3eZfgZZxt2_4nlJdmKWS9cgofNbLGPmOqPA/w640-h434/60%20gradi%202.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><b><br /></b></div><div><b>Ingredienti per 2 persone</b></div><div>
<div style="margin-bottom: 0.0001pt;">160-170 g di riso baldo Riseria Capittini<br /> 500-600 g <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di vongole lupini <br />2 generose cucchiaiate di trito di aglio e cipolla (bianca, dorata,
scalogno…)<br />1 cucchiaio di olio evo dop Sabina<br />200-250 ml di acqua di cottura delle vongole <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>+ eventuale brodo di gusci vuoti qb + acqua
naturale qb<br /> 100-120 ml di latte di cocco (senza panna e senza zuccheri)<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><br />20 g di olio di cocco vergine + 15 g di burro<br />1 lime non trattato<br />2 peperoncini <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>jalapeño freschi <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rossi e verdi<br /> Cocco rapé<br /> Coriandolo fresco<br /><o:p> </o:p></div>
<p class="MsoNormal">Ho scelto il baldo perché assorbe molto bene i condimenti e così si ottiene un gusto pieno ed avvolgente.</p><p class="MsoNormal">Fate aprire le vongole in una padella antiaderente molto
capiente, a fuoco moderato. Appena i gusci iniziano a dischiudersi, coprite con
il coperchio, abbassate la fiamma e dopo un minuto, spegnete e lasciate che
continuino ad aprirsi lentamente. Fate raffreddare. Sgusciate tutte le vongole,
mantenendone qualcuna col guscio per guarnizione, se gradite (io nella pasta
lascio qualche vongola nel guscio, nel risotto no). Filtrate il liquido, misuratelo
e mettetelo da parte.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Buttate tutti i
gusci in un po’ d’acqua e fate bollire per 15-20 minuti. Filtrate, misurate e
tenete da parte. </p>
<p class="MsoNormal">In una padellina antiaderente, fate rosolare dolcemente <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>aglio e cipolla tritati in un po’ d’olio e un
cucchiaio di brodo di vongole.</p>
<p class="MsoNormal">Tostate il riso a secco<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>in una casseruola, unite il trito di aglio e cipolla, fate insaporire velocemente
a fiamma vivace, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>spruzzate con un po’ di
succo di lime e iniziate la cottura unendo poco alla volta un po’ di acqua di
cottura delle vongole e acqua naturale bollente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A 6-7 minuti dalla fine, unite anche il latte
di cocco, poco alla volta, assaggiate e dosate aggiungendo altra acqua delle vongole
o acqua naturale bollente, a seconda della sapidità.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ovviamente non sarà necessario salare. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A fine cottura, unite le vongole sgusciate e spegnete
lasciando il risotto morbido. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Togliete
la casseruola dal fuoco, fate riposare un paio di minuti, poi mantecate con il
burro e l’olio di cocco freddissimi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e
unite una grattugiatina di scorza di lime. Altro riposino coperto. </p>
<p class="MsoNormal">Impiattate e guarnite con foglioline di coriandolo fresco,
un’ulteriore grattugiatina di scorza di lime, del cocco rapé, se volete
rinforzare il gusto cocco, e delle rondelle di peperoncini. </p><br /><p></p></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-85052776920764027072022-09-16T10:46:00.003+02:002022-09-16T10:46:55.620+02:00RISOTTO AI FICHI, ALACCIA E LIME<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ5TsznUVZCycXxIhNdNgldeje3fHhzndF9_aFXmWP9y-XY7bsVC8Mz_uTfrKT1ENRTRwZhtIuYEy2RIkCARyhKwjmH6TXGyVDhGkaHGs2ZFBoXt4T1mAUeJ55jxIGJYuYNG2T762pXCTeaJvNtlNRV5ix5sD4l3qgCt_gbAC9ZciUrL6cxGcjYvd3sA/s1500/che%20figata%202.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1040" data-original-width="1500" height="444" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ5TsznUVZCycXxIhNdNgldeje3fHhzndF9_aFXmWP9y-XY7bsVC8Mz_uTfrKT1ENRTRwZhtIuYEy2RIkCARyhKwjmH6TXGyVDhGkaHGs2ZFBoXt4T1mAUeJ55jxIGJYuYNG2T762pXCTeaJvNtlNRV5ix5sD4l3qgCt_gbAC9ZciUrL6cxGcjYvd3sA/w640-h444/che%20figata%202.JPG" width="640" /></a></div><p></p><p>UN RISOTTO FICHISSIMO!! </p><p>Forse non sarà proprio fichissimo ma è dedicato al fico, uno dei frutti più rappresentativi di settembre, secondo il tema del nostro <a href="https://www.facebook.com/groups/1300302887010357">clan del risotto del venerdì</a>!</p><p>Mi sono ispirata ad un risotto squisito, e veramente fichissimo, assaggiato recentemente in un ristorantino delizioso, <a href="https://m.facebook.com/locandadelsolequerceto/?locale2=it_IT">La Locanda del Sole di Querceto</a>: risotto fichi, salame e lime. Buonissimo e ben calibrato in un bel rincorrersi di dolce, sapido e lo spiccato e raffinato aroma agrumato del lime. Semplice ma non facile! </p><p>Gusti consolidati, tranne che per l'inserimento del lime che rinfresca e rende l'insieme molto elegante. Il fico, dolcissimo, ben si sposa per contrasto con elementi sapidi e salame e fichi, o prosciutto e fichi, così come prosciutto e melone, rappresentano matrimoni gastronomici ormai indissolubili e ben radicati nella nostra cultura. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlUimhwhlmpyogT75iDEVHak6Ig0TqH8brADKIII3QVOc9DWMa5Ts6sXM0VyRBES8yg8bdbAvdEyBCOVtYg9d0bo8qiA0j_w85ogzfh2dxZBtUhtXBjqEZdWZF2Qp_DQgcNhfoGicazclCpLp22bXshbDg9eHeekH7F4Svm7iISoZBl_j81iUd6SajYw/s1500/fish%20different.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1251" data-original-width="1500" height="534" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlUimhwhlmpyogT75iDEVHak6Ig0TqH8brADKIII3QVOc9DWMa5Ts6sXM0VyRBES8yg8bdbAvdEyBCOVtYg9d0bo8qiA0j_w85ogzfh2dxZBtUhtXBjqEZdWZF2Qp_DQgcNhfoGicazclCpLp22bXshbDg9eHeekH7F4Svm7iISoZBl_j81iUd6SajYw/w640-h534/fish%20different.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>Avrei voluto riprodurlo tel quel ma poi ha prevalso la passione acciugosa e, adorando pane burro, acciughe e fichi, con l'immancabile grattugiatina di limone, ho sostituito subito il salame con un prodotto simile all'acciuga, non molto conosciuto, e il limone con il lime. </p><p>Finalmente ho utilizzato l'alaccia sott'olio di<a href="https://fishdifferent.it/"> Fish Different,</a> un'azienda conserviera calabrese di prodotti ittici, incontrata a <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2022/03/the-best-of-my-taste-2022.html">Taste a Firenze questa primavera. </a> , che adotta una filosofia etica utilizzando solo pesce pescato con metodi eco-sostenibili. Per le conserve utilizzano in olio extravergine d'oliva. </p><p><b>L'alaccia</b> è un pesce azzurro che appartiene alla stessa famiglia di sardine e aringhe. E' infatti facile confonderla per una grossa sardina. Ha carni sode e si presta bene per le conserve sott'olio. Quella di Fish Different è squisita, sapidità giusta, non sparata. Usata anche per un mio cavallo di battaglia che si potrebbe trasformare tranquillamente in risotto : spaghettoni con datterini gialli, aglio, acciughe conservate (o alaccia in questo caso), scorza grattugiata di limone, origano e fiori di finocchietto selvatico.</p><p>Ma concentriamoci sui fichi. Ecco la ricetta. Le dosi sono molto indicative, dipende dalla sapidità delle acciughe o alacce che avete a disposizione, dalla dolcezza del fico, da quanto burro vogliate usare e dall'aromaticità del lime. Assaggiate, sempre, assaggiate e dosate poco alla volta!</p><p style="text-align: center;"><b><span style="color: #6aa84f; font-size: large;">RISOTTO AI FICHI, ALACCIA E LIME </span></b></p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOtLTCPG0_0JkxpLFYqkVYySZOoMjXSf7777_nvWkHr-9NDcXuYkj1Dk5md5m3qAslJcc8kNGc_4QvV6dcV7QTgPaBqBva8MkCIGx-544rquZJy4oibNMtplwuV0uGQDNoXmdUUvBV-IL6l8rt-6qE0bP7UJgP-ybEnNarbYyicUBCQFuGrjo0bULcxA/s1500/che%20figata%203.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1029" data-original-width="1500" height="440" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOtLTCPG0_0JkxpLFYqkVYySZOoMjXSf7777_nvWkHr-9NDcXuYkj1Dk5md5m3qAslJcc8kNGc_4QvV6dcV7QTgPaBqBva8MkCIGx-544rquZJy4oibNMtplwuV0uGQDNoXmdUUvBV-IL6l8rt-6qE0bP7UJgP-ybEnNarbYyicUBCQFuGrjo0bULcxA/w640-h440/che%20figata%203.JPG" width="640" /></a></b></div><b><br />Ingredienti per 2 persone<span style="color: #6aa84f; font-size: large;"> </span></b><p></p><div style="text-align: left;"><span>170 g di riso <a href="https://www.risogoio.com/it/">Sant'Andrea dop Baraggia Riso Goio 1929<br /></a></span><span>2 cucchiaiate di trito di scalogno e aglio rosa<br /></span><span>olio evo qb<br /></span><span>acqua o brodo vegetale per la cottura<br /></span><span>4-5 fichi verdi o rossi<br /></span><span>3-4 Filetti di alaccia o acciuga sott'olio extravergine d'oliva <a href="http://www.fishdifferent.com">Fish Different<br /></a></span>1 lime grande non trattato<br />50 g di burro <br />Aceto di mele qb</div><div style="text-align: left;">menta fresca</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Tagliare a pezzettini un paio di filettoni di alaccia o 4-5 di acciuga sott'olio, farli sciogliere dolcemente in un pochino d'olio. Raffreddare e poi mescolare con il burro morbido. Mettere in freezer a solidificare.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Avviare il risotto facendo rosolare molto dolcemente in poco olio lo scalogno e l'aglio, aggiungere il riso, tostare bene, salare un pochino, sfumare con un cucchiaio di aceto di mele, portare a cottura aggiungendo acqua bollente man mano (o brodo di verdura leggero) </div><div style="text-align: left;">A due minuti dalla fine, unite la polpa spezzettata di un paio di fichi piccoli o uno grande. Spegnete al dente, fate riposare un paio di minuti, infine unite il burro all'alaccia o acciuga, una spruzzatina di succo di lime e una grattugiatina di scorza, mantecate bene. Se necessario, regolate di sapidità, aggiungendo eventualmente qualche goccia di colatura di alici, tenendo conto che poi verranno messi dei tocchetti di alaccia alla fine che daranno una bella spinta sapida! </div><div style="text-align: left;">Impiattate, stendete bene il risotto con dei colpetti sotto al piatto, guarnite con tocchettini di fico, alaccia, e un'ulteriore grattugiata di lime. Completate con foglioline di menta</div><p><br /></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-10241236278812549942022-06-24T09:49:00.002+02:002022-06-24T10:15:51.171+02:00RISOTTO ESTIVO AI DATTERINI E PEPERONI GIALLI<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjZiS7xQR0Ny41pIf6TpdBxPc6fK1Syr22T1rLxoLLhmDK-B-mvxODY8OH_XzAzPJoJtGHdv3PExgi82WLgNM_j-yTaCQwlpIJpi2di_GXLlI_KUsARyfZzY9iR0-loVFAix7i5ab3iuz1Wy1JwqJC7PkQaXZwqPgCSulvLzPDQwdbDvye8BirZIdvFQ/s1800/yellow%20summer%20frontale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1307" data-original-width="1800" height="464" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjZiS7xQR0Ny41pIf6TpdBxPc6fK1Syr22T1rLxoLLhmDK-B-mvxODY8OH_XzAzPJoJtGHdv3PExgi82WLgNM_j-yTaCQwlpIJpi2di_GXLlI_KUsARyfZzY9iR0-loVFAix7i5ab3iuz1Wy1JwqJC7PkQaXZwqPgCSulvLzPDQwdbDvye8BirZIdvFQ/w640-h464/yellow%20summer%20frontale.jpg" width="640" /></a></div><div><br /></div>Un bel risotto in giallo per salutare l'estate nel nostro clan del risotto del venerdì, anche se è già un bel po' che è scoppiata!! <div>Il giallo è il colore estivo per eccellenza, richiama il sole, il calore, la sua energia e la natura ci regala tanti frutti, verdure e fiori in giallo! </div><div>Ecco quelli che ho scelto per il mio risotto, non solo per i colori ma anche per la loro armonia a livello di gusto: purea di peperoni e datterini gialli (che si compensano a vicenda fra note dolci e vegetali), datterini caramellati, limoni confit alla marocchina, fiori di finocchietto selvatico essiccati, peperoncino scotch bonnet in fiocchi.</div><div>A spezzare la monocromia, l'argento delle acciughe e il bianco dello squacquerone, anzichè le onnipresenti stracciatelle e burrate modaiole e troppo pannose. Lo squcquerone ha quella sfumatura delicatamente acida come lo stracchino o la robiola, che adoro!!</div><div>Un risotto che mi ha molto divertita, in primis per il gusto, in cui ho miscelato elementi conosciuti, quindi non ho avuto grandi sorprese anche se niente è scontato...poi anche l'estetica mi ha molto soddisfatta, era esattamente quello che avevo in mente e sono riuscita ad impiattare bene!! Evviva l'estate e il giallo!!</div><div>E il vostro come sarà?</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBW_XoASqrTnBIDoXEQr8eS1rJ93FNBmnqQkt2vfWGGm-cu-f_54wu37ej_zL7xdabiNiWBo2yH0Gb11tkYB-NOw-iony9drpdyDDO8v0etd5ZtESf_arqIiYFWhI62CsGLjxPTyT0LUtnVH7qnwALCQlLmsSOO2bYb3kX20_Qsl6VkVSe5L9gQXKC9Q/s1800/yellow%20summer%2060.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1800" height="456" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBW_XoASqrTnBIDoXEQr8eS1rJ93FNBmnqQkt2vfWGGm-cu-f_54wu37ej_zL7xdabiNiWBo2yH0Gb11tkYB-NOw-iony9drpdyDDO8v0etd5ZtESf_arqIiYFWhI62CsGLjxPTyT0LUtnVH7qnwALCQlLmsSOO2bYb3kX20_Qsl6VkVSe5L9gQXKC9Q/w640-h456/yellow%20summer%2060.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div><b><span style="color: #fcff01; font-size: medium;">RISOTTO ESTIVO AI DATTERINI E PEPERONI GIALLI CON SQUACQUERONE, ACCIUGHE, LIMONI CONFIT E FIORI DI FINOCCHIETTO SELVATICO</span></b></div><div><div><br /></div><div>170 g di riso vialone nano Riserva San Massimo<p>200 g di peperone giallo (al netto degli scarti)</p><p>100 g di pomodori datterini gialli + 4-5 per i pomodorini confit</p><p>sale fino, zucchero semolato, origano secco o timo fresco</p><p>fiori di finocchietto essiccati</p><p>peperoncino scotch bonnet in fiocchi</p><p>olio evo toscano monocultivar leccino qb</p><p>aceto di mele bio qb</p><p>1 spicchietto di aglio rosa</p><p>colatura di alici</p><p>2-3 acciughe al prezzemolo sott'olio Iasa </p><p>un pezzetto di limone confit alla marocchina </p><p>formaggio morbido tipo squacquerone o stracchino/stracciatella</p><p>Tagliare a metà 4-5 pomodorini, disporli su una placca da forno, irrorare d'olio, sale, zucchero e timo o origano essiccato. Cuocere in forno a 150° C per ca 35-40'</p><p>Mettere a congelare in freezer due cucchiaiate di olio per la mantecatura del risotto almeno un'ora prima.</p><p>Frullare i pomodori e i peperoni a crudo con un'idea di aceto di mele e un cucchiaio abbondante di olio in modo da ottenere una bella crema soda e liscia. Tenere da parte. </p><p>Preparare le acciughe, spinandole e tagliuzzandole a striscioline. Rimuovere l'albedo dai limoni, sciacquarli velocemente e tagliarli a striscioline. </p><p>Avviare il risotto tostando il riso con un filo d'olio, salare un poco, portare a cottura solo con acqua. A 5 minuti dalla fine unire la crema di peperoni e pomodori, e infine un trito d'aglio fatto sudare in una padellina a parte. A fine cottura, spegnere, regolare di sapidità con la colatura di alici. Mantecare con l'olio ghiacciato. Fate riposare un minutino e poi impiattate. Guarnite con i pomodorini confit, delle quenelle di squacquerone, sopra le quali posizionerete i tocchetti di acciuga e di limone confit. Cospargete infine con fiori di finocchietto essiccati e un pizzico di peperoncino.</p><p>E buon divertimento!! </p><p> </p><p><br /></p></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-33090923935895236902022-06-10T09:16:00.003+02:002022-07-17T17:17:55.764+02:00RISOTTO POLPO E FRAGOLE RELOADED<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwtG-4zusbBCba1Ipb0WoC0koT2gNsYeQSwgbbWOgEBSXUV290RZJhpgUYaCHj62eHBLpvwqJBO4-VGSszr3_duGaN-Cxx-Qz7s-yeg6aLsqAShsCRftxNaFsnHOM04bjzjeh30qBVDzsExDd_940Rx2UnDJM3ZovCPHtupzQhffh0O5MijFkRJwPH0w/s1500/polpo%20e%20fragole%203.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1001" data-original-width="1500" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwtG-4zusbBCba1Ipb0WoC0koT2gNsYeQSwgbbWOgEBSXUV290RZJhpgUYaCHj62eHBLpvwqJBO4-VGSszr3_duGaN-Cxx-Qz7s-yeg6aLsqAShsCRftxNaFsnHOM04bjzjeh30qBVDzsExDd_940Rx2UnDJM3ZovCPHtupzQhffh0O5MijFkRJwPH0w/w640-h428/polpo%20e%20fragole%203.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Questo risotto è un rifacimento di un vecchio risotto polpo e fragole, decisamente indegno, che ho sul blog dal 2013. Per questo venerdì, per il nostro clan del risotto, avevo pensato di proporre proprio questo: rifare un risotto che non ci aveva soddisfatti o farne uno che ci eravamo ripromessi di fare ma non ancora realizzato. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Non mi mancano le idee per nuovi risotti ma volevo rifare proprio quello al polpo che ho sul blog, che è uno dei risotti più indecorosi che abbia mai fatto!! </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Il risotto col polpo è sempre stato un mio classico piatto di recupero, lo facevo sempre il giorno dopo aver cotto il polpo, per recuperare la sua acqua di cottura molto saporita. Quello con le fragole, era una variante realizzata per un vino che mi era stato omaggiato : <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2013/06/risotto-polpo-fragole-e-de-re.html">Risotto polpo, fragole e De Re </a>(il nome del vino) . Mi vergogno persino un po', forse dovrei toglierlo dal blog, oppure no, serve a mostrare i miglioramenti, no? </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Polpo e fragole è un abbinamento divertente, provato più volte. Ci ho riprovato e l'ho rifatto ancora due volte finché non mi ha soddisfatta, soprattutto a livello di composizione nel piatto!! Forse anche qui un errorino è scappato: le fragole sono troppo grosse? comunque era buonissimo, provare per credere ;-) </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVAt6IHuK3Rgl8M1NN-GpkovKAatyEZOhAUM5GB-PhxZiZrAaDzg-4Lgahlqnn6pKxp8y2bKQHWpAWtrh2V07x8cxpllgjFMBsjF0QHfA2dcGPSpegzunSTF8ZNPee-sJnK3iGQI-nOlewCJHPaq_5xe4RRqbZlA2IaS0kZxyo8uk3kYVu01os87zZ9g/s1800/polpo%20e%20fragole%20frontale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1187" data-original-width="1800" height="422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVAt6IHuK3Rgl8M1NN-GpkovKAatyEZOhAUM5GB-PhxZiZrAaDzg-4Lgahlqnn6pKxp8y2bKQHWpAWtrh2V07x8cxpllgjFMBsjF0QHfA2dcGPSpegzunSTF8ZNPee-sJnK3iGQI-nOlewCJHPaq_5xe4RRqbZlA2IaS0kZxyo8uk3kYVu01os87zZ9g/w640-h422/polpo%20e%20fragole%20frontale.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">170 g di riso Carnaroli Riserva San Massimo</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Polpo cotto sottovuoto a bassa temperatura e tagliato a carpaccio</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Residuo di liquido di cottura del polpo</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">brodo di verdura</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">una decina di fragole mature</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">2 cucchiaiate di cipolla dorata tritata finemente</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">olio evo Dop Sicilia </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">aceto balsamico</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">sale, zucchero</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">pepe rosa</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">menta e basilico freschi</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">paprica forte</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Ho tostato il riso a secco, poi ho aggiunto la cipolla rosolata dolcemente a parte con un po' d'olio evo, bagnato con il brodo di verdura e iniziato la cottura aggiungendo man mano il liquido di cottura del polpo (molto concentrato e saporito) e il brodo. Dopo una decina di minuti, ho aggiunto metà fragole tagliate a pezzettini e ho portato a cottura. Alla fine, fuori dal fuoco, ho mantecato con dell'olio ghiacciato e ho regolato di sale (poco perché l'acqua del polpo è molto sapida). </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Mentre il risotto cuoceva, ho caramellato le fragole in un padellino con dell'aceto balsamico, zucchero, un'idea di sale e bacche di pepe rosa</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Ho affettato a carpaccio una bella granfia di polpo</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Ho messo il risotto nei piatti, disposto in superficie le fettine di polpo, guarnito con le fragole caramellate al balsamico, foglioline di menta e basilico e una spolverata di paprica</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-39917744470754519622022-05-27T10:37:00.003+02:002022-05-27T10:37:47.349+02:00RE PERSO IN UN MARE TURCHESE E AZZURRO <p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRPyFRr9fHR1f3r20-0OEvUCKuCj6fKGsIVHrzq1sjyMxnpZ3_lZhyVcDsLZlU4keEZSExguTEDQYWXClVoI4iKu8QRJIjDk1n0xv_1M1x-_JUXMB6NKNzR2S0e_u77zVlNb5X5TVYmeFFrfIPu-9V8piNo1gd_4bGoJJTY9r37jYqAgzFi7E4VQrw9A/s1500/azzurro%20alto%20con%20finocchietto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1057" data-original-width="1500" height="450" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRPyFRr9fHR1f3r20-0OEvUCKuCj6fKGsIVHrzq1sjyMxnpZ3_lZhyVcDsLZlU4keEZSExguTEDQYWXClVoI4iKu8QRJIjDk1n0xv_1M1x-_JUXMB6NKNzR2S0e_u77zVlNb5X5TVYmeFFrfIPu-9V8piNo1gd_4bGoJJTY9r37jYqAgzFi7E4VQrw9A/w640-h450/azzurro%20alto%20con%20finocchietto.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>Voleva essere azzurro su azzurro ma mi è venuto azzurro su turchese!!</p><p>Non sono pienamente soddisfatta del risultato. Ho studiato questo risotto a lungo, ho progettato anche la composizione ma poi tra la teoria e la pratica...</p><p>L'azzurro del riso è risultato troppo squillante, turchese appunto e non azzurro. Ho usato la polvere di pisello blu ma con il brodo giallino, inevitabilmente ha preso una sfumatura diversa. Poi forse ho esagerato con il pesce, i tocchetti sono troppo grandi, ne ho messi troppi, è un po' zeppo. Ne ho fatta una seconda versione più snella ma il risotto è ancora più turchese e la mantecatura non mi è venuta bene, ho finito in modo frettoloso perché il consorte scalpitava!! </p><p>Poi ci siamo mangiati tutto quanto (il primo riscaldato al micro) e non potevo più farne un terzo, avevo finito il pesce e anche il tempo a disposizione. Va così, buono era buono!</p><p>Vado dritta alla ricetta di questo risotto dedicato al mio amato pesce azzurro per il clan del risotto del venerdì, che prevede un nuovo riso, che faceva parte del mio bottino di Taste 2022: <b><a href="https://www.lodigiana.com/reperso/">RePerso</a></b>, un riso prodotto dall'<a href="https://www.lodigiana.com/reperso/">azienda agricola Lodigiana</a> che, a dispetto del nome, si trova nel vercellese! E' una nuova varietà di riso, fuori misura, ottenuta dopo 10 anni di ricerca e 5 anni di sperimentazione in campo. Non essendo comparabile con nessun’altra varietà di riso ha ottenuto il riconoscimento di “Fuori tipo”. Assorbe bene i sapori e collabora in mantecatura. Ha un'ottima consistenza e tenuta di cottura. Un vero re!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmDa4wC5v2qEspdHRHm9chLQK-bysfRZnwMavYIhA6CuDukI45i7p1e1nxhts2tlaUrS8h5NeecxB7yyCLOTBY0oo_iYhYfl0D2XxvQgL2PoDq4xZNw42y5DHc76dYTFccUtZRMl4TPTz12pjWM6D91L5-RouWCsesm4ZrQuQUQlS6WLacqTI2hYXFng/s800/packaging-reperso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="398" data-original-width="800" height="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmDa4wC5v2qEspdHRHm9chLQK-bysfRZnwMavYIhA6CuDukI45i7p1e1nxhts2tlaUrS8h5NeecxB7yyCLOTBY0oo_iYhYfl0D2XxvQgL2PoDq4xZNw42y5DHc76dYTFccUtZRMl4TPTz12pjWM6D91L5-RouWCsesm4ZrQuQUQlS6WLacqTI2hYXFng/w640-h318/packaging-reperso.jpg" width="640" /></a></div>Foto dal sito dell'azienda Lodigiana<p></p><p>I pesci utilizzati sono : acciughe e sgombri (quelli previsti) e poi quello che ho trovato: ricciola e leccia. Volevo palamita e sugarelli ma le palamite erano gigantesche, non avevo spazio in freezer, dei sugarelli neanche l'ombra, peccato.</p><p>Ho giocato su marinature e cotture: le acciughe fritte e marinate con cipolle agrodolci in stile saor, sgombro e leccia in due marinature e poi scottate stile tataki, la ricciola cruda condita quasi come un ceviche. </p><p>Il risotto è tirato con brodo di scarti di ricciola e leccia e verdure, un pizzico di preparato per dashi in polvere, aglio in polvere e mantecato con burro. Colorato con polvere di pisello blu.</p><p>A completamento: ciuffetti di finocchietto di mare, briciole di pelle di leccia croccante, polvere di limone nero. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ3U0-XmUy0BXtskMmuRTufaNdU87DKtA8naenMjpFYlhZOtQhDCtQXvcIOz1G7RfKtlys7MTtI_d5Vc8PAYTPgRC69RaMNCIrsGDb5tHi5WEHYd6FOya7Xxjyu1RjdTSC36_mmBu7gx6G-xddC_VR2gTORSZwxTUwmZhfR4FUBDIy-EHDgCEOAQAIOg/s1500/azzurro%20con%20finocchietto%20diagonale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1017" data-original-width="1500" height="434" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ3U0-XmUy0BXtskMmuRTufaNdU87DKtA8naenMjpFYlhZOtQhDCtQXvcIOz1G7RfKtlys7MTtI_d5Vc8PAYTPgRC69RaMNCIrsGDb5tHi5WEHYd6FOya7Xxjyu1RjdTSC36_mmBu7gx6G-xddC_VR2gTORSZwxTUwmZhfR4FUBDIy-EHDgCEOAQAIOg/w640-h434/azzurro%20con%20finocchietto%20diagonale.jpg" width="640" /></a></div><br /><p><span style="color: #01ffff; font-size: large;"><b>RE PERSO IN UN MARE TURCHESE E AZZURO</b></span></p><p><b>Ingredienti per 2 porzioni</b></p><p>160 g di riso Re Perso Az. agricola Lodigiana</p><p>brodo di pesce qb (scarti di ricciola e leccia, sedano, carote, cipolle, pomodoro, alloro)</p><p>preparato in polvere per brodo dashi qb</p><p>aglio in polvere qb</p><p>polvere di pisello blu qb</p><p>burro qb</p><p>4-5 acciughe fresche</p><p>mezza cipolla bianca, aceto di mele, sale, zucchero, 1 foglia di alloro, farina di riso, olio di riso per friggere</p><p>1 sgombro 300 g</p><p>1 piccola leccia stellata 300 g</p><p>1 trancio di ricciola 200 g</p><p>salsa di soia, colatura di alici, cedro (o limone), sciroppo di melagrana, sale alla melagrana, radice di zenzero, pepe di timut, limone nero, finocchietto di mare, menta </p><p>Sfilettate e spinate sgombro e leccia, e mondate il trancio di ricciola. Con gli scarti di ricciola e leccia (tranne la testa) e gli odori, fate un brodo. Passate nell'abbattitore e in freezer i filetti di sgombro e leccia e la polpa di ricciola, vedi prassi per il consumo del pesce crudo o appena scottato col cuore rosa. </p><p>Il giorno prima del risotto, preparate le acciughe in saor, se riposano almeno 24 h saranno più buone. Pulite le acciughe, diliscatele (nel saor originale si dovrebbero lasciare le lische che si ammorbidiscono nella marinatura ma per metterle sopra al risotto ho preferito aprirle a libro e diliscarle), infarinatele e friggetele. Scolatele bene, salatele ancora calde. Fate appassire in un poco d'olio le cipolle, irroratele con aceto di mele, sale e zucchero e fate cuocere dolcemente. A fine cottura date un'altra spruzzata d'aceto. Lasciate intiepidire e poi nappate le acciughe fritte. Fate riposare in frigo per sicurezza anche se la ricetta originale lo vieterebbe!! </p><p>Qualche ora prima di cuocere il risotto, dopo aver decongelato i pesci, fate marinare i filetti di sgombro con la pelle in un'emulsione di due parti di salsa di soia e una di sciroppo di melograno, sale al melograno e una grattugiata di zenzero fresco. Ponete in frigo per un paio d'ore.</p><p>Per la marinata dei filetti di leccia : 2 parti di olio evo varietà nocellara, 1 di colatura di alici, scorza e succo di cedro grattugiato. Ponete in frigo per un paio d'ore</p><p>Tagliate a dadini la polpa della ricciola, conditela con olio evo varietà nocellara, sale, pepe di timut, foglioline di menta fresca, scorza e succo di cedro. Ponete in frigo per un'ora. </p><p>Togliete le acciughe in saor dal frigo. Tagliatele a metà.</p><p>Avviate il risotto facendo tostare il riso con una piccola noce di burro, salate un pochino, e iniziate la cottura con il brodo di pesce a cui avrete unito un cucchiaio di preparato per dashi in polvere o in quantità secondo il proprio gusto (dona sapidità e una delicata sfumatura affumicata). Verso fine cottura un pizzico di aglio in polvere, se piace. Mantecate con una bella noce di burro freddissimo. </p><p>Durante il riposo del risotto prima della mantecatura, tostate velocemente i filetti di sgombro in padella antiaderente in modo che il cuore risulti crudo. Cuocete completamente i filetti di leccia. Tagliateli a fettine in senso trasversale. </p><p>Impiattate su piatto riscaldato, distendete il risotto, componete una riga con pezzetti di acciughe e un po' di cipolle, sgombri e leccia. Disponete i dadini di ricciola intorno. Finite con le briciole di pelle di leccia croccante, la polvere di limone e qualche ciuffetto di finocchietto di mare.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><span style="color: #01ffff; font-size: large;"><b><br /></b></span></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-30972009084669643782022-05-04T08:00:00.002+02:002022-05-04T08:30:35.091+02:00UOVA DI SEPPIA, ASPARAGI E POLLINE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO1xsA-QFaaj_vai5Azh76xzu0cxPmvNfMOFygcQFiR2l0f-6yqXOgYbjM-iFISM3z0Cct9uM_DRV0ZgNQd7KVZUj--dTlEEwXapEVbgYkbxmXFdWqbqRaBXxMVi7tyivT9B5NdWYwHp9alfwpIrXhgiqAqj_qYy4v3c8K5ydCXmMDpet1ZhRURmTQKQ/s1800/seppie%20e%20asparagi.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1261" data-original-width="1800" height="448" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO1xsA-QFaaj_vai5Azh76xzu0cxPmvNfMOFygcQFiR2l0f-6yqXOgYbjM-iFISM3z0Cct9uM_DRV0ZgNQd7KVZUj--dTlEEwXapEVbgYkbxmXFdWqbqRaBXxMVi7tyivT9B5NdWYwHp9alfwpIrXhgiqAqj_qYy4v3c8K5ydCXmMDpet1ZhRURmTQKQ/w640-h448/seppie%20e%20asparagi.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>Che mi piacesse il binomio seppie-asparagi s'era già capito, vero? Più volte ho fatto maritare con successo questi due ingredienti, vedi le <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2020/05/tagliatelle-di-seppie-e-asparagi-alla.html">tagliatelle di seppie e asparagi alla carbonara </a> e l'ultimo risotto con il carnaroli Riserva San Massimo : <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2022/04/risotto-seppie-asparagi-e-salsa-al-nero.html">risotto seppie e asparagi e salsa al nero e fegato di seppia </a></p><p>Ma non avevo ancora scoperto gli asparagi crudi con il polline!! Una rivelazione! Merito di un piatto che ho assaggiato qualche settimana da <a href="https://www.azzighe.it/">Azzighe a Livorno</a>, opera del bravo chef Simone Gambini: razza, salsa del suo fegato al latte, asparagi in crema e in insalata, polline. Un capolavoro di gusto e di equilibrio.</p><p>Adoro la razza, la faccio spesso ma non volendo copiare totalmente il piatto, ho sfruttato l'idea degli asparagi crudi e cotti, mi sono procurata il polline e poi ho tirato fuori dal freezer delle uova di seppia che avevo messo da parte piano piano in modo da averne una buona quantità perché non sempre nelle seppie c'è la sorpresina! Le "uova di seppia" o "latte di seppia" sarebbero in realtà le ovaie delle seppie, hanno un gusto delicato che ricorda ovviamente la seppia. Si possono lessare e condire in insalata con verdure o erbe, si friggono naturalmente...io le ho semplicemente tostate in padella. Ho riciclato anche la salsa di fegato e nero di seppia del risotto precedente, che avevo messo in freezer, ma l'ho addomesticata con della panna e del concentrato di pomodoro (tocco molto livornese) perché aveva un gusto un po' troppo forte per questo insieme.</p><p>Ne è risultato un piattino molto elegante e divertente! Provare per credere e se non ci credete, provate l'originale!!</p><p>Se qualcuno vuole provare, io ho fatto così:</p><p>uova di seppia ben pulite, qualche fegato e un sacchetto di nero di seppia</p><p>un mazzetto di asparagi verdi</p><p>qualche fogliolina di menta e basilico</p><p>olio evo Dop Monti Iblei</p><p>polline d'api bio</p><p>limone succo e buccia</p><p>concentrato di pomodoro</p><p>1 spicchio d'aglio</p><p><br /></p><p>Per la crema di asparagi, io ho cotto una manciata di asparagi nel microonde per pochi minuti poi li ho frullati con due cubetti di ghiaccio, un pochino d'olio, un'idea di succo di limone, due o tre foglioline di menta e una di basilico. Poi ho passato tutto al setaccio.</p><p>Ho ricavato dei nastri dagli asparagi con la mandolina, li ho fatti arricciare in acqua e ghiaccio per qualche ora, poi li ho scolati bene e conditi con olio evo e un pizzico di sale</p><p>Per la salsa al nero: ho fatto sudare uno spicchio d'aglio in un poco d'olio e poi l'ho tolto, vi ho fatto sciogliere i fegati con un po' di nero di seppia, un po' di succo e buccia grattuciata di limone. Fatto andare qualche minuto per cuocere i fegati, poi ho aggiunto panna e concentrato di pomodoro, assaggiando e dosando e regolato di sale, infine ho fatto addensare ancora un po' la salsa</p><p>Ho tostato bene le uova in padella antiaderente appena velata d'olio evo</p><p>Ho messo nel piatto una bella cucchiaiata di crema di asparagi calda e l'ho ben distesa nel centro dando dei colpetti sotto al piatto. Ho posizionato intorno le uova e dall'altro lato l'insalata di asparagi crudi. Cosparso con polline e ho poi finito con dei punti di salsa nera.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6101744767072943942.post-76049407550576923392022-04-22T08:30:00.032+02:002022-06-19T09:40:54.668+02:00RISOTTO AL CRESCIONE, OMAGGIO ALLA BIODIVERSITA' DI RISERVA SAN MASSIMO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiW47CdeOw4U2RxGzUO9OfHIyAvQ-uJ8hmyYZ9v5v8czHyaGQXGqHB68PbqsUXCuzz3qeSYwoiXDO4FWhZzpbrI7CIWq8SLOathqqa2EkhQ-r4jx9mUG0IqHBTgaG0Ot3jjpy_obNBFBZXSD_UicGu1uHmeVKgoglCegM7OeREIp20k2OiNyLIoQRTADA/s1200/paesaggi%203.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="801" data-original-width="1200" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiW47CdeOw4U2RxGzUO9OfHIyAvQ-uJ8hmyYZ9v5v8czHyaGQXGqHB68PbqsUXCuzz3qeSYwoiXDO4FWhZzpbrI7CIWq8SLOathqqa2EkhQ-r4jx9mUG0IqHBTgaG0Ot3jjpy_obNBFBZXSD_UicGu1uHmeVKgoglCegM7OeREIp20k2OiNyLIoQRTADA/w640-h428/paesaggi%203.jpg" width="640" /></a></div><div><br /></div>Non è semplice scegliere un'immagine unica rappresentativa della splendida <a href="https://riservasanmassimo.net/">Riserva San Massimo</a>, famosa culla di risi d'eccellenza come il Carnaroli, che molti chef stellati si contendono da anni. Scelgo questa perché ritrae un corso d'acqua e l'acqua è l'elemento portante di tutta la riserva, sorgente preziosa di vita. <div><p>La Riserva San Massimo è una vera oasi ambientale, riconosciuta totalmente come <b>Sito d' Interesse Comunitario</b> dal 2004, e in parte <b> Zona a Protezione Speciale,</b> grazie alla varietà degli ecosistemi che ospita. Situata in Lombardia, nel Parco del Ticino, si estende per 800 ettari con aree agricole mai sfruttate in maniera intensiva, fontanili, polle e sorgenti naturali e foreste incontaminate, che danno vita ad una biodiversità unica, dove flora e fauna trovano un habitat naturale ideale!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTPNqFDuOBF5luz62rPcB7I5MWRbLvTM2PI9AaGjNmnedO4epZa4MfVxIDjFnNAq3soDlRuFyvFqENNHM4aXKzBNbx3j7FImnfiWcpRYeGyR7rAu08o9y-FxezlWphGwETmGFiu0orbcU9waijZnkDA4wcRP5OhLL8yzQ-Eou3fi_Wp2OF1a1X7pbRDw/s568/paesaggi%201.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="568" data-original-width="426" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTPNqFDuOBF5luz62rPcB7I5MWRbLvTM2PI9AaGjNmnedO4epZa4MfVxIDjFnNAq3soDlRuFyvFqENNHM4aXKzBNbx3j7FImnfiWcpRYeGyR7rAu08o9y-FxezlWphGwETmGFiu0orbcU9waijZnkDA4wcRP5OhLL8yzQ-Eou3fi_Wp2OF1a1X7pbRDw/w480-h640/paesaggi%201.jpg" width="480" /></a></div><p>Ho avuto il privilegio di visitarla un paio di settimane fa, pochi giorni dopo aver conosciuto il suo direttore Dino Massignani a Taste a Firenze, come avevo descritto <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2022/03/the-best-of-my-taste-2022.html">qui</a> e <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2022/04/risotto-seppie-asparagi-e-salsa-al-nero.html">qui</a>. Quando si dice "prendere la palla al balzo": andavo su da mamma e al ritorno ho pianificato una sosta alla riserva, coinvolgendo anche mia sorella, appassionata naturalista e bird watcher, che si è concessa un giorno di ferie.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDCtyL4cmw31pIagvxnRDTNCOtIjPY9H-fb-zBEMIigYWITPfRsNY_CcbBBGnZ5sugCkow_vQDYNvxMm7uAwzzu19iFqxvn4ZuxsdAbrcDI09XXlg5p6vupMBB4_0wgZCoGMZZZGqhzPu_6W5lfWa1t4JL0X6pc1kd2VBTAVuq5e3De8ee5R_rk8gCBA/s1080/278507364_10224043570231194_5564557502549781403_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1080" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDCtyL4cmw31pIagvxnRDTNCOtIjPY9H-fb-zBEMIigYWITPfRsNY_CcbBBGnZ5sugCkow_vQDYNvxMm7uAwzzu19iFqxvn4ZuxsdAbrcDI09XXlg5p6vupMBB4_0wgZCoGMZZZGqhzPu_6W5lfWa1t4JL0X6pc1kd2VBTAVuq5e3De8ee5R_rk8gCBA/w640-h426/278507364_10224043570231194_5564557502549781403_n.jpg" width="640" /></a></div> Foto dalla pagina fb di Riserva San Massimo <br /><p>Accompagnate da Dino col suo fuoristrada, attraverso il parco, mia sorella ed io siamo rimaste abbagliate dalla bellezza del luogo. La natura sta sbocciando, gli animali si stanno riproducendo, si iniziano i lavori preparatori per le semine del riso. L'atmosfera è ovattata, non si sentono rumori di strade nè voci umane. La quiete è interrotta qua e là solo dal cinguettio e dallo stridio degli uccelli di tante specie (vediamo anche dei rari aironi rossi e tanti altri di cui non ho preso nota), anatre e germani che starnazzano, due oche che litigano furiosamente colpendosi con le ali. Una nutria si tuffa lesta al nostro passaggio, ritraggo un bellissimo fagiano maschio con il suo elegante piumaggio, i daini e i caprioli ci guardano timidi da lontano ma sfuggono al mio lento e inadeguato obiettivo fotografico, così come una cicogna nera che si alza in volo e lo scatto rimane nella reflex perché io sono imbambolata di fronte all'eccezionalità del momento! Dino ci spiega che da ben cinque anni avvistano una coppia di rare cicogne nere che transitano in riserva durante i loro flussi migratori. Purtroppo le mie foto non rendono giustizia alla bellezza del luogo, inoltre avevo dimenticato l'obiettivo da 300 mm che mi sarebbe servito per immortalare gli animali a distanza. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVEvc89QxhpX51ANUCW4_01V3Cf9SX1uy_wHRN73QUu7AXCA1Ywf_zho1kSzpHT1sQEYCHF3W_4pmqNAjKAkJ3EiapvcJbmeEsfFvohNrNnbHU1WhQhIh7b01pKQD6Ec4HrtcasjP6vrVR9sv6ee9jbVrNBQWrziVpC0hGD098SZbV9zmW8XcwNn4p6Q/s969/fagiano.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="969" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVEvc89QxhpX51ANUCW4_01V3Cf9SX1uy_wHRN73QUu7AXCA1Ywf_zho1kSzpHT1sQEYCHF3W_4pmqNAjKAkJ3EiapvcJbmeEsfFvohNrNnbHU1WhQhIh7b01pKQD6Ec4HrtcasjP6vrVR9sv6ee9jbVrNBQWrziVpC0hGD098SZbV9zmW8XcwNn4p6Q/w528-h640/fagiano.jpg" width="528" /></a></div><p>E' stato emozionante, a tratti quasi commovente osservare questa natura libera di esprimersi e di offrire tutta se stessa. E' stato utilissimo capire, attraverso il racconto dell'appassionato direttore, cosa significa seriamente "biodiversità" e cosa si può fare o non fare per mantenerla. Qui il concetto non suona come uno slogan marchettaro di cui spesso si riempiono la bocca in tanti. Qui si tocca con mano attraverso i fatti. E' un lavoro faticoso, che non ammette compromessi e presuppone conoscenza, coerenza e tanto amore ma alla fine ripaga perché, per usare le stesse parole riportate anche sulle confezioni di riso di Riserva San Massimo : LA TERRA RESTITUISCE L'AMORE CHE LE DAI</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Y9Zt0VcmKKXuIcoMI50mTzB0xFCdEYmew6CWW3Y_2ACdeKXn-IfqJR9AYGn8B8qJjN8J99EHk91vi5TwpQHcAs_e409PUhk79sjzK0O544pf1p8NNOirD_oh1lUtUCrpp_smaPqzsuienjxPqK34BHtquDubUL9wJd00X-_2BAO2v_Ymlx5MnoOutQ/s1200/paesaggi%20campi.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="801" data-original-width="1200" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Y9Zt0VcmKKXuIcoMI50mTzB0xFCdEYmew6CWW3Y_2ACdeKXn-IfqJR9AYGn8B8qJjN8J99EHk91vi5TwpQHcAs_e409PUhk79sjzK0O544pf1p8NNOirD_oh1lUtUCrpp_smaPqzsuienjxPqK34BHtquDubUL9wJd00X-_2BAO2v_Ymlx5MnoOutQ/w640-h428/paesaggi%20campi.jpg" width="640" /></a></div><div><br /></div>Le varietà di riso coltivate dall'azienda agricola Riserva San Massimo sono il Carnaroli autentico, sia classico che integrale, il Vialone nano e il Rosa Marchetti semilavorato. L'eccellenza di questi prodotti si avverte al primo assaggio, che rimanda ai profumi della riserva naturale; inoltre, grazie all’altissima tenuta di cottura, si ottiene sempre un risultato perfetto. L'eccellenza risiede in molti fattori: l'acqua sorgiva, microbiologicamente pura, tanto che potrebbe essere imbottigliata come acqua minerale; la composizione dei terreni , l'ambiente pulito, il lavoro meticoloso dell'uomo che asseconda i ritmi naturali, senza forzature o accelerazioni, l'uso di tecnologia d'avanguardia per l'essicazione, conservazione e confezionamento del prodotto e metodi tradizionali delicati per la pilatura del chicco.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHKfDm7X2WviN0nDR1gtbz4ckOhhj4THZsYcjfoM7auL9LYELrvYiG8pa_RHre7ln6bAcBiuSsiy78f5FgCRzl7sXJLgEYg7dxeaPr-OSFWob6NwzyBh3vLIR_eNUHHjoZ5w7QV5R3hjHiZXOxWqmHkY9j0To_JT0_NjQb3bKL3-VZbvMkkMAumNYRRw/s1199/alberi%20da%20frutto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1199" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHKfDm7X2WviN0nDR1gtbz4ckOhhj4THZsYcjfoM7auL9LYELrvYiG8pa_RHre7ln6bAcBiuSsiy78f5FgCRzl7sXJLgEYg7dxeaPr-OSFWob6NwzyBh3vLIR_eNUHHjoZ5w7QV5R3hjHiZXOxWqmHkY9j0To_JT0_NjQb3bKL3-VZbvMkkMAumNYRRw/w428-h640/alberi%20da%20frutto.jpg" width="428" /></a></div></div><div>Riserva San Massimo, nata come riserva di caccia, non ha subito i mutamenti portati dall'agricoltura intensiva e adotta vecchi e faticosi procedimenti, quali mantenere coperte da erba le ripe ai bordi dei campi e contornare le stesse con solchi profondi, accorgimenti che permettono una riserva d'acqua in risaia per tutto il periodo di maturazione del riso, con il vantaggio di mantenere naturalmente sana la pianta di riso e vivi gli ecosistemi acquatici da cui parte la catena alimentare. La tecnica agricola adottata è quella "integrata", che prevede cioè restrizioni nell'uso di prodotti fitosanitari e l'esclusione di qualsiasi genere di fanghi di depurazione.</div><div>I campi sono contornati da alberi sia spontanei che piantati, soprattutto alberi da frutto (recentemente sono stati piantati molti meli da frutto e ornamentali di specie antiche e rare), che oltre a favorire il mantenimento degli animali che popolano e transitano nella riserva, determinano, grazie all’abbondante presenza di foglie, funghi e microrganismi, la naturale decomposizione della materia organica trasferendo al terreno moltissime sostanze nutrienti.<br /><br />Il prodotto di punta e sicuramente più conosciuto è il <b>Carnaroli classico</b>. E' stato introdotto in riserva solo nel 2011, ci spiega il direttore, ed ha avuto da subito un grande successo, grazie alle sue caratteristiche uniche e le sue brillanti performance nei risotti: rilascio di amido, facilità di mantecatura e ottima tenuta in cottura.</div><div>Per tutelarne l'autenticità, l'azienda riproduce il seme per la stagione successiva in collaborazione con l'Ense (Ente nazionale sementi elette) e Ente risi, effettuando la mappatura genetica della pianta. L'autentico riso Carnaroli, dunque, è prodotto esclusivamente con sementi certificate e non viene miscelato con altri risi di varietà similari come Karnak, Carnise e Carnise precoce, che possono a loro volta essere vendute con la stssa denominazione“Carnaroli” ma è evidente al primo assaggio la differenza.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiEd-5h-FAMUxZLzINVzCQRydUWU1uKwD7tqM_a07j28DMfVxUnyPs61DEPoIkHJxVdAVFIOsPhpfsWZPDvER9aoJDUngulzAyf_jkVNKJVWgbczE04vR12z3KJA2lA9BFt5u0Z2CYsMqwN2y8GZeViK8p7Kl_a8WSsLeJguF0YBBEUs5Kyl_9LE3P7Q/s1200/silos.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="801" data-original-width="1200" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiEd-5h-FAMUxZLzINVzCQRydUWU1uKwD7tqM_a07j28DMfVxUnyPs61DEPoIkHJxVdAVFIOsPhpfsWZPDvER9aoJDUngulzAyf_jkVNKJVWgbczE04vR12z3KJA2lA9BFt5u0Z2CYsMqwN2y8GZeViK8p7Kl_a8WSsLeJguF0YBBEUs5Kyl_9LE3P7Q/w640-h428/silos.jpg" width="640" /></a></div><br /><div>Dettagli che fanno la differenza: </div><div>Il riso viene conservato in silos a temperatura controllata e pressurizzati con l'utilizzo di anidride carbonica per evitare la proliferazione di insetti in caso di cambiamenti termici. L'essiccazione viene effettuata con un moderno impianto a gas metano, che, a differenza del gasolio comunemente usato, non lascia traccia di combustibile sui chicchi. </div><div>Il processo della pilatura, seguito direttamente in riseria, avviene lavorando piccole quantità giornaliere; il chicco viene pilato molto lentamente ed in modo uniforme col metodo tradizionale a pietra e con un'unica sbiancatura in modo da conservare integre tutte le qualità organolettiche del chicco e ridurre le percentuali di rottura del riso (inferiori all'1%). Il confezionamento avviene in atmosfera protetta, in saturazione d'azoto e senza l'aggiunta di conservanti, per mantenere l'integrità del sapore e la fragranza del prodotto per lungo tempo.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQ2j0Qi5S5ppOSvMFLePt7MUQkUz2M3D2Jk9d9VQA8ybjZvWGvxbLFdWcCQzWg0r74GK8F8Tsjb9yRlbyK4-dyO__m_NoEpsBi4n1WtoMyBqFcC7Il_ZXOOjrE8hrdoeUapx_AuHWdALO-hiRgFt1jCDSZx5Exu5F_MEOsRG2-l7b8KyEhD34BWNDBFw/s1199/confezionamento.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1199" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQ2j0Qi5S5ppOSvMFLePt7MUQkUz2M3D2Jk9d9VQA8ybjZvWGvxbLFdWcCQzWg0r74GK8F8Tsjb9yRlbyK4-dyO__m_NoEpsBi4n1WtoMyBqFcC7Il_ZXOOjrE8hrdoeUapx_AuHWdALO-hiRgFt1jCDSZx5Exu5F_MEOsRG2-l7b8KyEhD34BWNDBFw/w428-h640/confezionamento.jpg" width="428" /></a></div><br /><div>Da appassionata di erbe spontanee, avevo notato <a href="https://riservasanmassimo.net/galleria-instagram/">sul loro sito un video in cui alcuni chef </a>cucinavano i loro risotti in un'area della riserva, utilizzando, oltre al riso di casa, anche erbe spontanee come il crescione.</div><div>Potevo farmelo scappare? </div><div>Dino mi porta nell'area dove avrei trovato il crescione e quasi si immerge nella polla d'acqua sorgiva per raccogliermelo!! Ma ho raccolto anche anche altre erbe come l'equiseto, e un'erba che non conoscevo e ho scoperto essere un' Alliaria petiolata dal gusto decisamente agliaceo, da cui il nome. Inoltre abbiamo ammirato delle lenticchie d'acqua sulla superficie di sorgenti già note in epoca romana!!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixwOPVzo64fDW_AgbJTOROGf_Y0bmLGk7AALu95zEDO6_SuM9SMN399RQihy3IUbh6C4MeEZkALuD-atJ06bm5JRBg26AhA8AQnmxCnOoymkjCDNb-pjo85azcTVd69-hhT8SgvQuWm9PJWrdlfmi23afE4ucmCLpCDX94_63H2tJzEKlfNmWMMqN8bg/s1199/polle%20con%20crescione.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1199" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixwOPVzo64fDW_AgbJTOROGf_Y0bmLGk7AALu95zEDO6_SuM9SMN399RQihy3IUbh6C4MeEZkALuD-atJ06bm5JRBg26AhA8AQnmxCnOoymkjCDNb-pjo85azcTVd69-hhT8SgvQuWm9PJWrdlfmi23afE4ucmCLpCDX94_63H2tJzEKlfNmWMMqN8bg/w429-h640/polle%20con%20crescione.jpg" width="429" /></a></div> Il crescione e la polla d'acqua sorgiva<div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-VWQOw9TBPQ4J2cgBpGY4QBzi-bzBMCsbD_5diqu-zkvFWETjvqHvZTVVEQvQHKqzciEj_ELvYa7OaSCl9laz-KP7oP6F_e1MHbmxm31k_ipqhTB1AHPiyVZBd6DjkY4vsKLOpqUckB0zdUDecRQ65vEgX9NWzM7q3bbkfBjlOwRsb5KSDzYuMXN6Bg/s1199/polle%20gemignani.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1199" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-VWQOw9TBPQ4J2cgBpGY4QBzi-bzBMCsbD_5diqu-zkvFWETjvqHvZTVVEQvQHKqzciEj_ELvYa7OaSCl9laz-KP7oP6F_e1MHbmxm31k_ipqhTB1AHPiyVZBd6DjkY4vsKLOpqUckB0zdUDecRQ65vEgX9NWzM7q3bbkfBjlOwRsb5KSDzYuMXN6Bg/w429-h640/polle%20gemignani.jpg" width="429" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu5efG4q3fALlXivTOnHVudHZfafcKPSmF9Gz8-osZx7SxYpY_a9L-F03v3IJU0ryo4xoo7PUzyUYMmqLe2hwsqRYTmilkw_n27o7KEnQa1Cq4lz7TRyfRWsCwGzQ7hRzkVysmA0Wf87UOQKj9gVNm9_sVBtVggBiLHViiZNS0O5qoZjZSQpdAv-k2Fg/s1199/massignani%20crescione.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1199" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu5efG4q3fALlXivTOnHVudHZfafcKPSmF9Gz8-osZx7SxYpY_a9L-F03v3IJU0ryo4xoo7PUzyUYMmqLe2hwsqRYTmilkw_n27o7KEnQa1Cq4lz7TRyfRWsCwGzQ7hRzkVysmA0Wf87UOQKj9gVNm9_sVBtVggBiLHViiZNS0O5qoZjZSQpdAv-k2Fg/w429-h640/massignani%20crescione.jpg" width="429" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Dino Massignani con il "mio" crescione</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf6yQJXgQH42zs9YAPy6Ow8maIX5m3kKb7o_yaGM5C5iHX6hl8FpIpYGpXUwSZtS1rxR7ZuYwI5jx5at8FK3FEsdKioSGHLFz28Jx0-voZQsYygbScOldAedHPeeLlleBneSE45pTg2Ecz0pdD7pAHwOX6fld9yK4G6_4v8CZodtfzB8W73j3yO0n3iw/s568/alliaria%20petiolata.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="568" data-original-width="426" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf6yQJXgQH42zs9YAPy6Ow8maIX5m3kKb7o_yaGM5C5iHX6hl8FpIpYGpXUwSZtS1rxR7ZuYwI5jx5at8FK3FEsdKioSGHLFz28Jx0-voZQsYygbScOldAedHPeeLlleBneSE45pTg2Ecz0pdD7pAHwOX6fld9yK4G6_4v8CZodtfzB8W73j3yO0n3iw/w480-h640/alliaria%20petiolata.jpg" width="480" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Alliaria petiolata</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE-HnE4k1JwFBfj5Zvkq07sE2miggZwdBfJfp40KhWyn3QKLLb79m9erR1Aw3-JOenHuokqy7HnDtO2PtX4JJLYmmnQ6YEIypp_lvwhzkU3mTAiRzCxjkyi772yQ-jVxaXwCVqNdOaLPIkDgxSOmBxUS16QRdywijuc_wsK7jhkSDp8uMv90smaK9_3w/s1199/equiseto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1199" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE-HnE4k1JwFBfj5Zvkq07sE2miggZwdBfJfp40KhWyn3QKLLb79m9erR1Aw3-JOenHuokqy7HnDtO2PtX4JJLYmmnQ6YEIypp_lvwhzkU3mTAiRzCxjkyi772yQ-jVxaXwCVqNdOaLPIkDgxSOmBxUS16QRdywijuc_wsK7jhkSDp8uMv90smaK9_3w/w428-h640/equiseto.jpg" width="428" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Equiseto</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTb0mMWRGlvIz0v81HBngNomMfSR3bbFAHmSw0M7WN6CdgogaYxC66fWdJcZsiLijqg2SvMYb5YgTpt19CoFmBvMMrouGRgwnvpWbFbevosM5N_mmOuO2LsghcGkXEryNEvc69caUidNnai82p5utswwVXf6V9xYQh0Jy1fTD46wpPjTRJ7EFJd6VCJQ/s1199/osmunda%20regalis.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1199" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTb0mMWRGlvIz0v81HBngNomMfSR3bbFAHmSw0M7WN6CdgogaYxC66fWdJcZsiLijqg2SvMYb5YgTpt19CoFmBvMMrouGRgwnvpWbFbevosM5N_mmOuO2LsghcGkXEryNEvc69caUidNnai82p5utswwVXf6V9xYQh0Jy1fTD46wpPjTRJ7EFJd6VCJQ/w428-h640/osmunda%20regalis.jpg" width="428" /></a></div><div> Osmunda Regalis, una rara specie di felce</div><div><br /></div><div>Naturalmente sono tornata a casa con un altro carico di riso, oltre al Carnaroli classico e integrale che ho già provato e sono straordinari (l'integrale sarà un must estivo per le insalate di riso), ho preso anche il Vialone nano e Dino mi ha omaggiato un pacchetto di Rosa Marchetti semi-lavorato. Ho voluto provare anche il miele millefiori, dopo aver visto le preziosissime api. Il miele viene prodotto in quantità ridotte, praticamente viene confezionato solo quello che non serve alle api! Che meraviglia!!</div><div> </div><div>Ho conservato il crescione in un vaso di vetro riempito con acqua minerale naturale, sia mai che lo avveleno con la nostra acqua del rubinetto!!!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM-ivviKwOW43_6l2pSWbfYeIUltCyp5KiOcEdClUingmkatVY7N4eq6w1GyT5wK9ZytxFjFy99sJ08KoR0DFV_AoW639UVcg29_7c7s71SoIxNf98uWvKhCoH7-gwCdEuWhJb6fnAbCISj3YIMebriGt_Yhju9u0ggpaYc6ZT8gDsyD-kxf2ndvgNwA/s1328/crescione%20vaso.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1328" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM-ivviKwOW43_6l2pSWbfYeIUltCyp5KiOcEdClUingmkatVY7N4eq6w1GyT5wK9ZytxFjFy99sJ08KoR0DFV_AoW639UVcg29_7c7s71SoIxNf98uWvKhCoH7-gwCdEuWhJb6fnAbCISj3YIMebriGt_Yhju9u0ggpaYc6ZT8gDsyD-kxf2ndvgNwA/w482-h640/crescione%20vaso.jpg" width="482" /></a></div><br /><div>E finalmente dopo una settimana mi sono ritagliata un po' di tempo per creare un risotto al crescione naturalmente! Ho usato il Rosa Marchetti. Mi è piaciuto moltissimo, ha un profumo e un gusto molto gradevole, un chicco piccolo dalla consistenza diversa ma interessante, morbido esternamente, croccante all'interno, ottima resistenza e tenuta di cottura. Adatto a risotti con creme di verdura o formaggi che aiutano in mantecatura.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxKhrLH4-rg9ZzXnsl41gOAI4oUxs7cQY-034CSrcsTd9TSrv345Dbe9p3g6nJow2Qe0S3YTFrT4xJNKfR_leTQOuIV-T8-BhwOaJKhWoLlIYUP-U8zwYmTjX-MDn5evAFytHrWCCx01SO6oU76saILD-q6ckun3ABTm67fO7aHnzUbS4TPzQN3Flt7g/s2048/278498480_10224043570631204_6791213825616557378_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxKhrLH4-rg9ZzXnsl41gOAI4oUxs7cQY-034CSrcsTd9TSrv345Dbe9p3g6nJow2Qe0S3YTFrT4xJNKfR_leTQOuIV-T8-BhwOaJKhWoLlIYUP-U8zwYmTjX-MDn5evAFytHrWCCx01SO6oU76saILD-q6ckun3ABTm67fO7aHnzUbS4TPzQN3Flt7g/w480-h640/278498480_10224043570631204_6791213825616557378_n.jpg" width="480" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGtPxpQidFk9CYEyQyfQqDnPo4yn4za6GLVBKOHUghnaAXeOYXD_AVA1GcNo_OehaZUkSn8bkCkZsgHx24jRFFnmhic_6Jb2z9xTa5pBAV_9SAgxmB8GVXfnd-zO6SlcMS2s873ZWw7XwOReTCod2SDbZGTGN8sdxwfbojOD5LzEajyP3wLeIEi3Nmjg/s2048/278491317_10224043570071190_6261329038681391443_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGtPxpQidFk9CYEyQyfQqDnPo4yn4za6GLVBKOHUghnaAXeOYXD_AVA1GcNo_OehaZUkSn8bkCkZsgHx24jRFFnmhic_6Jb2z9xTa5pBAV_9SAgxmB8GVXfnd-zO6SlcMS2s873ZWw7XwOReTCod2SDbZGTGN8sdxwfbojOD5LzEajyP3wLeIEi3Nmjg/w480-h640/278491317_10224043570071190_6261329038681391443_n.jpg" width="480" /></a></div><br /><div><br /></div><div>Ed ecco infine il mio risotto dedicato alla biodiversità della Riserva San Massimo a cui ho aggiunto altre erbe raccolte nei prati intorno a casa mia a Castiglioncello : bietole selvatiche, fiori di piselli e di senape selvatica </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDNg3A4qpiKImtjAwwk0VXIXh8s0HrHPhuM5_I9F7KWillLhZy_ymIEYyOWYqJvd7ws7Ax_X29oqUv5Yj_p8s6FxG2NZ7H437s5XGGm9_R-dzNRr4ro97Z-rWh9J3mQCaG97cZbpYDcbakFPZazWeD7rwPE8bqkGkIYZWIZ4FkIM580pSIPJiK7tom4w/s1500/frontale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1102" data-original-width="1500" height="470" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDNg3A4qpiKImtjAwwk0VXIXh8s0HrHPhuM5_I9F7KWillLhZy_ymIEYyOWYqJvd7ws7Ax_X29oqUv5Yj_p8s6FxG2NZ7H437s5XGGm9_R-dzNRr4ro97Z-rWh9J3mQCaG97cZbpYDcbakFPZazWeD7rwPE8bqkGkIYZWIZ4FkIM580pSIPJiK7tom4w/w640-h470/frontale.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><br /></div><div><b><span style="font-size: large;">RISOTTO AL CRESCIONE E CREMA DI COSTE, ROBIOLA E FIORI SELVATICI</span></b></div><div><p class="MsoNormal">170 g Riso Rosa Marchetti semi-integrale Riserva San Massimo</p><p class="MsoNormal">Aglio e cipolla dorata, olio evo</p><p class="MsoNormal">Un mazzetto di crescione della riserva </p><p class="MsoNormal">Le coste di un mazzetto di bietole selvatiche</p><p class="MsoNormal">Fiori di piselli selvatici – fiori di senape selvatica </p><p class="MsoNormal">Acqua</p><p class="MsoNormal">Robiola vaccina fresca + kefir</p><p class="MsoNormal">Olio evo Bosana</p><p class="MsoNormal">Burro, Parmigiano
grattugiato</p><p class="MsoNormal">Dopo averle ben lavate, cuocete le coste delle bietole al
vapore o al microonde. Frullatele con un po’ d’olio evo fino ad ottenere una
crema densa. Passate al setaccio per eliminare eventuali residui di fibre.
Mettete nel congelatore circa 1 h prima di procedere col risotto.</p><p class="MsoNormal">Stemperate la robiola con un po’ di kefir , mettetela in una
sacca da pasticceria o ponete in frigorifero.</p><p class="MsoNormal">Tritate la cipolla e l’aglio, fateli stufare dolcemente con
un po’ d’olio. </p><p class="MsoNormal">Lavate il mazzetto di crescione, mettete da parte qualche
rametto per la decorazione finale e preparate anche i fiori.</p><p class="MsoNormal">Avviate il risotto tostando a secco il riso, salate,
incorporate aglio e cipolla stufati a parte, fate insaporire, aggiungete un
mestolo d’acqua bollente e iniziate la cottura. Prendete il tempo da quando
aggiungete il primo mestolo d’acqua. Ci vogliono 22-24 minuti. Portate a
cottura aggiungendo acqua calda man mano. </p><p class="MsoNormal">Mentre il riso cuoce, fate appassire il resto del
crescione per un paio di minuti nella
stessa padella di cipolla e aglio ancora velata d’olio. </p><p class="MsoNormal">Spegnete il risotto, toglietelo dal fuoco, unite il
crescione cotto a parte, mantecate con la crema di coste freddissima, un
pochino di burro e un paio di
cucchiaiate di parmigiano grattugiato.</p><p class="MsoNormal">Mettete nei piatti e guarnite con fiocchi di robiola,
rametti di crescione fresco, fiori di piselli selvatici e fiori di senape
selvatica</p><p>
</p><p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><p><br /></p><p><br /></p></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com2