Terra di Fuoco è un contest dedicato alla diffusione della conoscenza dei prodotti di eccellenza campana fra blogger e appassionati, organizzato da Teresa de Masi di Scatti Golosi e Gennarino Forum in collaborazione con Evelina Bruno, About Web Food & Tv, Giustino Catalano, Di Testa e di Gola e con lo sponsor di produttori d'eccellenza della Campania, quali :
- Casa Barone;
- Agrigenus;
- Biscottificio Maresca
- Sapori Vesuviani
Il mio amore per la Campania, la sua terra, il suo mare, i suoi prodotti, la sua cucina, i vini e la sua gente parte da lontano, quando, appena diplomata e in attesa di un'occupazione, mi capitò di fare da baby sitter ad una bimbetta di tre anni che aveva il mio stesso nome e per distinguerci ci chiamavamo Cristina piccola, lei e Cristina grande io. Cristina piccola era (ed è tuttora) biondissima, sembrava una svedese, per via del padre nordico, ma la mamma era scura di carnagione e di capelli, era originaria di Palinuro.
Campana docg e fiera. Ci riempivano di prodotti squisiti e ci incantavano con racconti del paese delle delizie.
Quando finalmente ho verificato di persona, grazie ai frequenti viaggi in terra campana, che i racconti non erano esagerati dal campanilismo, e grazie alla mia curiosità e alla mia passione per la cultura enogastronomica italiana, l'amore si è consolidato.
Ma recentemente c'è stato un nuovo colpo di fulmine. Quest'anno al Taste a Firenze e in seguito a Napoli durante un meraviglioso weekend, vera full immersion fra eccellenze gastronomiche quali Il Pastificio dei Campi di Gragnano e La Mozzarella di Bufala campana dop, grazie al mio piazzamento nella finale del contest de Le Strade della Mozzarella "pasta bufala e fantasia", ho scoperto i pomodorini gialli del Vesuvio conservati da Casa Barone oltre a quelli del piennolo che ho avuto la fortuna di trovare ancora freschi appesi, accanto ad un piccolo busto di Totò e paccottiglia varia, in un negozietto del centro storico
Prodotti stupendi che lasciano un segno profondo nella memoria gustativa. Un'acidità equilibrata eppure importante, sapidità e mineralità per un gusto unico!
Prima di tutto ho fatto la prova spaghetto, la signora della b&b dove ho alloggiato a Napoli mi aveva dato precise istruzioni su come trattare questi pomodori preziosi, visto che avevo avuto la fortuna di trovarli ad aprile, ormai fuori stagione! "li dovete cuocere interi altrimenti se li tagliate, se ne esce tutto il succo e voi vi ritrovate solo le bucce in bocca"
Il tipo del negozio dove ho preso quelli conservati (sia gialli che rossi) invece, come ha fatto a capire che vengo dalla provincia di Livorno con un accento, il mio, che livornese proprio non è, mi ha stupita consigliandomi di farci un bel cacciucco "sentirà che meraviglia"! Devo dire che mi ha sfiorata anche l'idea del cacciucco in giallo per la ricetta da proporre per questo contest. Ma il cacciucco ha un sapore troppo forte, io volevo qualcosa che esaltasse la finezza del pomodoro vesuviano, e ho scelto quello giallo, sicuramente più curioso e adatto a quello che avevo in mente e cioè un piatto toscano, diffuso in tutt'Italia, la pappa al pomodoro ma in giallo!
Ho ripreso un'idea di tempo fa, niente di trascendentale, cioè una pappa al pomodoro composta a tortino con delle acciughe gratinate. Ecco che entra in gioco la colatura di alici di Cetara di Convento (che faceva parte sempre del bottino del lungo weekend Napoli-Gragnano): l'ho mischiata al pane grattugiato e ad un po' di polvere di capperi per la gratinatura della alici.
La Colatura di Alici di Cetara, il prezioso liquido che affiora dalla salagione delle alici, erede del Garum romano, è un prodotto che amo e che uso spesso nei miei piatti di mare. E' un eccellente insaporitore, va saputo dosare però perché il sapore è molto penetrante ma dona un gusto inconfondibile al piatto e ci si può divertire come con le perle di colatura di alici, ottenute con il metodo della sferificazione, che potrebbero rappresentano un ottimo surrogato delle uova di salmone o del caviale e che soddisfazione farsele da sé!!
Partecipo dunque al contest TERRA DI FUOCO con:
TORTINO DI PAPPA AL POMODORO GIALLO DEL VESUVIO CON ALICI ALLA COLATURA DI ALICI
Stessa ricetta semplicissima, due modi di presentarla.
Ingredienti per 4 tortini
150 g di pane casalingo toscano "sciocco" (non salato) affettato e posato
500 g di pomodorini gialli da serbo di Casa Barone
1 spicchio d'aglio
olio extra vergine d'oliva da cultivar Ravece, Irpinia (dal sentore fruttato di oliva intenso, con aroma erbaceo e spiccate note di pomodoro verde e foglia di pomodoro)
basilico in foglie e fiori di basilico
16 o 4/8 acciughe fresche (rispettivamente se si sceglie la prima o la seconda versione)
2 cucchiaiate di pane raffermo grattugiato
1 cucchiaino d'olio evo c.s.
1 cucchiaino d'acqua
polvere di capperi qb (capperi sotto sale ben dissalati sotto acqua corrente, poi asciugati in forno a 80 ° C per 1 h e tritati finissimi al mixer)
1 cucchiaino di colatura di alici di Cetara
Rosolare l'aglio con una cucchiaiata d'olio, buttare i pomodorini, far insaporire, aggiungere il pane tagliato a tocchettini (c'è chi toglie la crosta per avere una pappa uniforme, a me piace invece che ogni tanto venga in bocca un pezzetto più consistente), diluire con acqua calda e cuocere a fuoco basso fino a che il pane non si disfa quasi completamente e si ottiene una pappa morbida, aggiungendo acqua via via se necessario. Condire con pochissimo sale e un po' d'olio evo non troppo amaro, giustamente piccante, dal sentore di oliva fresca e foglia di pomodoro come per esempio quello ottenuto dalla cultivar irpina Ravece che esalterà il gusto del pomodoro senza coprirlo.
Mescolare il pane grattugiato con olio, acqua, colatura di alici e un pizzico di polvere di capperi, creando una sorta di crumble. A questo punto se si sceglie la prima versione, distribuire il crumble sul fondo e lungo le pareti degli stampini oliati, disporre le acciughe, pulite, diliscate e sfilettate sul fondo degli stampini, dalla parte della pelle, facendo fuoriuscire la codina. Versare la pappa gialla negli stampini, ripiegare le codine verso l'interno. Passare in forno a 180° C per 7-8 minuti.
Decorare con foglioline e fiori di basilico.
Se invece si sceglie la seconda versione, si impiatta la pappa gialla ancora calda utilizzando un coppa pasta tondo o quadrato, a piacere, e si completa con uno o due filetti di acciuga fatti gratinare in forno con il mix di pane grattugiato, olio, colatura e polvere di capperi, a 180° C per 5-6 min. Decorare il piatto con altra polvere di capperi o con un'emulsione dello stesso olio evo irpino e basilico.
A ciascuno il suo!!!
Il mio amore per la Campania, la sua terra, il suo mare, i suoi prodotti, la sua cucina, i vini e la sua gente parte da lontano, quando, appena diplomata e in attesa di un'occupazione, mi capitò di fare da baby sitter ad una bimbetta di tre anni che aveva il mio stesso nome e per distinguerci ci chiamavamo Cristina piccola, lei e Cristina grande io. Cristina piccola era (ed è tuttora) biondissima, sembrava una svedese, per via del padre nordico, ma la mamma era scura di carnagione e di capelli, era originaria di Palinuro.
Campana docg e fiera. Ci riempivano di prodotti squisiti e ci incantavano con racconti del paese delle delizie.
Quando finalmente ho verificato di persona, grazie ai frequenti viaggi in terra campana, che i racconti non erano esagerati dal campanilismo, e grazie alla mia curiosità e alla mia passione per la cultura enogastronomica italiana, l'amore si è consolidato.
Ma recentemente c'è stato un nuovo colpo di fulmine. Quest'anno al Taste a Firenze e in seguito a Napoli durante un meraviglioso weekend, vera full immersion fra eccellenze gastronomiche quali Il Pastificio dei Campi di Gragnano e La Mozzarella di Bufala campana dop, grazie al mio piazzamento nella finale del contest de Le Strade della Mozzarella "pasta bufala e fantasia", ho scoperto i pomodorini gialli del Vesuvio conservati da Casa Barone oltre a quelli del piennolo che ho avuto la fortuna di trovare ancora freschi appesi, accanto ad un piccolo busto di Totò e paccottiglia varia, in un negozietto del centro storico
Prodotti stupendi che lasciano un segno profondo nella memoria gustativa. Un'acidità equilibrata eppure importante, sapidità e mineralità per un gusto unico!
Prima di tutto ho fatto la prova spaghetto, la signora della b&b dove ho alloggiato a Napoli mi aveva dato precise istruzioni su come trattare questi pomodori preziosi, visto che avevo avuto la fortuna di trovarli ad aprile, ormai fuori stagione! "li dovete cuocere interi altrimenti se li tagliate, se ne esce tutto il succo e voi vi ritrovate solo le bucce in bocca"
Il tipo del negozio dove ho preso quelli conservati (sia gialli che rossi) invece, come ha fatto a capire che vengo dalla provincia di Livorno con un accento, il mio, che livornese proprio non è, mi ha stupita consigliandomi di farci un bel cacciucco "sentirà che meraviglia"! Devo dire che mi ha sfiorata anche l'idea del cacciucco in giallo per la ricetta da proporre per questo contest. Ma il cacciucco ha un sapore troppo forte, io volevo qualcosa che esaltasse la finezza del pomodoro vesuviano, e ho scelto quello giallo, sicuramente più curioso e adatto a quello che avevo in mente e cioè un piatto toscano, diffuso in tutt'Italia, la pappa al pomodoro ma in giallo!
Ho ripreso un'idea di tempo fa, niente di trascendentale, cioè una pappa al pomodoro composta a tortino con delle acciughe gratinate. Ecco che entra in gioco la colatura di alici di Cetara di Convento (che faceva parte sempre del bottino del lungo weekend Napoli-Gragnano): l'ho mischiata al pane grattugiato e ad un po' di polvere di capperi per la gratinatura della alici.
La Colatura di Alici di Cetara, il prezioso liquido che affiora dalla salagione delle alici, erede del Garum romano, è un prodotto che amo e che uso spesso nei miei piatti di mare. E' un eccellente insaporitore, va saputo dosare però perché il sapore è molto penetrante ma dona un gusto inconfondibile al piatto e ci si può divertire come con le perle di colatura di alici, ottenute con il metodo della sferificazione, che potrebbero rappresentano un ottimo surrogato delle uova di salmone o del caviale e che soddisfazione farsele da sé!!
Partecipo dunque al contest TERRA DI FUOCO con:
TORTINO DI PAPPA AL POMODORO GIALLO DEL VESUVIO CON ALICI ALLA COLATURA DI ALICI
1a versione
2a versione
Stessa ricetta semplicissima, due modi di presentarla.
Ingredienti per 4 tortini
150 g di pane casalingo toscano "sciocco" (non salato) affettato e posato
500 g di pomodorini gialli da serbo di Casa Barone
1 spicchio d'aglio
olio extra vergine d'oliva da cultivar Ravece, Irpinia (dal sentore fruttato di oliva intenso, con aroma erbaceo e spiccate note di pomodoro verde e foglia di pomodoro)
basilico in foglie e fiori di basilico
16 o 4/8 acciughe fresche (rispettivamente se si sceglie la prima o la seconda versione)
2 cucchiaiate di pane raffermo grattugiato
1 cucchiaino d'olio evo c.s.
1 cucchiaino d'acqua
polvere di capperi qb (capperi sotto sale ben dissalati sotto acqua corrente, poi asciugati in forno a 80 ° C per 1 h e tritati finissimi al mixer)
1 cucchiaino di colatura di alici di Cetara
Rosolare l'aglio con una cucchiaiata d'olio, buttare i pomodorini, far insaporire, aggiungere il pane tagliato a tocchettini (c'è chi toglie la crosta per avere una pappa uniforme, a me piace invece che ogni tanto venga in bocca un pezzetto più consistente), diluire con acqua calda e cuocere a fuoco basso fino a che il pane non si disfa quasi completamente e si ottiene una pappa morbida, aggiungendo acqua via via se necessario. Condire con pochissimo sale e un po' d'olio evo non troppo amaro, giustamente piccante, dal sentore di oliva fresca e foglia di pomodoro come per esempio quello ottenuto dalla cultivar irpina Ravece che esalterà il gusto del pomodoro senza coprirlo.
Mescolare il pane grattugiato con olio, acqua, colatura di alici e un pizzico di polvere di capperi, creando una sorta di crumble. A questo punto se si sceglie la prima versione, distribuire il crumble sul fondo e lungo le pareti degli stampini oliati, disporre le acciughe, pulite, diliscate e sfilettate sul fondo degli stampini, dalla parte della pelle, facendo fuoriuscire la codina. Versare la pappa gialla negli stampini, ripiegare le codine verso l'interno. Passare in forno a 180° C per 7-8 minuti.
Decorare con foglioline e fiori di basilico.
Se invece si sceglie la seconda versione, si impiatta la pappa gialla ancora calda utilizzando un coppa pasta tondo o quadrato, a piacere, e si completa con uno o due filetti di acciuga fatti gratinare in forno con il mix di pane grattugiato, olio, colatura e polvere di capperi, a 180° C per 5-6 min. Decorare il piatto con altra polvere di capperi o con un'emulsione dello stesso olio evo irpino e basilico.
A ciascuno il suo!!!
Prima o seconda versione, ci vedo il sole e tutto il sapore di una terra meravigliosa <3 Complimenti Cri, sono come sempre ammirata <3
RispondiEliminagrazie cara!
EliminaBelle tutte e due le versioni!
RispondiEliminaanch'io non so quale scegliere, per questo le ho messe entrambi :-) grazie!
EliminaIo scelgo la seconda, che mi ha veramente colpito al primo sguardo.. sono anni che vorrei assaggiare i pomodorini gialli, ma non li ho ancora mai incontrati sulla mia strada!
RispondiEliminaE complimenti davvero per la ricetta, una contaminazione campano/toscana davvero riuscita!
grazie! Evviva le contaminazioni inter regionali :-)
EliminaBellissime tutte e due le versioni...il sapore che ne esce da quei prodotti immagino...semplicemente straordinario!! mi mancano entrambi, ma li scoverò prima o poi! Un abbraccio ;)
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