Potassòlo? Chi era costui?
Povero Manzoni e il suo Don Abbondio, tirati in ballo e sfruttati in tutti i campi, sempre per la solita citazione. Del resto si presta proprio bene, viene spontanea quando ci si interroga su un personaggio o qualcosa di animato che abbia un nome curioso e sconosciuto!!
Prima di spiegarvi chi è il potassòlo, premetto che per la giornata dedicata al pesce dimenticato del Calendario del Cibo Italiano, che si celebra proprio oggi, non potevo esimermi dal far sentire la voce di Poverimabelliebuoni anche sul blog, oltre ad aver curato l'articolo di presentazione di questi pesci definiti dimenticati, poveri, negletti o ritrovati che dir si voglia, cioè pesci di mare e di lago o di fiume, poco conosciuti e ingiustamente snobbati dal mercato ma non meno buoni e assolutamente da rivalutare in modo da contribuire alla diversificazione delle specie vendute, ottenendo un più efficiente sfruttamento delle risorse marine con notevole riduzione del pesce scartato e ricadute positive sulla tutela della biodiversità marina e conseguente miglioramento dell’economia di mercato.
I nostri comportamenti sociali e le nostre scelte consumistiche influiscono sul mercato e quindi sull'ambiente, non dimenticatevelo!!!
Propongo dunque una ricetta che era stata inserita in un libricino dal titolo TUTTI MATTI PER IL PESCE DIMENTICATO, dedicato a Sugarello, Sugarello Maggiore, Potassolo, Moscardino Bianco, Merluzzetto, Musdea, Totano con informazioni biologiche relative a questi pesci e una raccolta di ricette, appositamente studiate da un gruppo selezionato di Food Blogger: Fabio Campetti del Blog Kamp.it, Shamira Gatta del blog Lovely Cake, Silvia Iacoponi del blog Pane e pomodoro, Enrica Palandri del Blog Una cena con Enrica, la chef Silvia Volpe
dell’Osteria Bacco e la Volpe, nonché la sottoscritta. Si tratta di ricette semplici e di facile realizzazione, studiate in modo che possano essere replicate anche da chi non è esperto, corredate da interessanti suggerimenti su questi pesci molto versatili buoni e sani e con una particolare attenzione alle intolleranze. Un'iniziativa datata 2014, per la promozione di questi pesci dimenticati, frutto dell'impegno congiunto di Aplysia, de Il Quadrifoglio Gruppo Cooperativo e dell'Associazione Produttori Pesca di Porto Ercole, con il sostegno di Lega Pesca.
Il progetto è stato presentato dal Comune di Monte Argentario e rientra negli interventi FEP 2007 - 2013 Asse 3, Misura 3.4 finanziati dalla Comunità Europea e dalla Regione Toscana
Il sito internet de Il Pesce Dimenticato non è più attivo, rimane però la pagina fb che continua a promuovere iniziative e pubblicare articoli in merito.
Il potassòlo o melù è un pesce molto simile al nasello sia nell'aspetto che a livello organolettico. E' molto frequente nei mari italiani ma viene particolarmente apprezzato in Adriatico e consumato largamente nel Lazio e sulle coste del monte Argentario dove, nel paese di Porto Ercole, si tiene anche una sagra della “fica maschia” come viene chiamato in zona il melù.
FILETTI DI POTASSOLO GRATINATI
ALLA POLVERE DI CAPPERI, PINOLI E LIMONE CON MISTICANZA AROMATICA
6
potassoli da ca -150-200 g cad
20 g di
pinoli
20 g di
capperi sotto sale
80 g di
pangrattato
1 limone
bio
Olio
evo, sale, aceto balsamico
Insalata
misticanza: lattughino, lollo, spinacino baby, soncino, rucola + erbe
aromatiche a piacere, secondo stagione: menta, origano, erba cipollina,
basilico.
Rapanelli
Carote
Pinoli
tostati
Dissalare
i capperi sciacquandoli ripetutamente in abbondante acqua. Asciugarli bene
tamponandoli con carta assorbente, passarli poi in forno a 80-100° per ca 45-60
min finche non diventano ben secchi. Tritarli al mixer fino a ridurli in
polvere.
Miscelare
il pangrattato con i pinoli tritati grossolanamente , la polvere di capperi e
una grattugiata di scorza di limone.
Pulire i
potassoli e ricavarne 12 filetti, spennellarli con olio evo da entrambi i lati,
passarli nella panatura preparata.
Pulire
le insalate e le erbe aromatiche e
comporre la misticanza e disporla nei piatti o insalatiere, condire a
piacere con olio evo, sale e aceto balsamico.
Rosolare 30-40 secondi a fuoco vivace in padella
antiaderente i filetti da ogni lato (o metterli sotto il grill per 5 minuti).
Servire 3 filetti a persona, disposti sopra all’insalata
Questo proprio non l'avevo mai sentino nominare, la ricchezza di queste giornate è proprio quella di capire quanta varietà di specie, gusti e sapori ci circonda. Non penso che lo troverò mai ma questa panatura mi sa che la adattero' a qualche altro pesciolino
RispondiEliminaGrazie Manu
Ricetta bellissima, gustosa e sana! Grazie per avermi fatto conoscere questo pesce che davvero non sapevo nemmeno esistesse. Anche la polvere di cappero mi piace molto è interessante e credo proprio che la proverò per aromatizzare qualche ricetta di pesce. Se venerdì torno in pescheria chissà se li trovo. Grazie mille e buona serata
RispondiEliminaScusa sempre io... mi sono dimenticata di chiederti se secondo te il libricino si riesce ancora a trovare. Ho provato a cercare un po' in rete ma nulla
RispondiEliminaCiao e grazie per l'interesse dimostrato. Purtroppo il libricino non è andato in libreria. era stato realizzato dagli enti promotori del progetto e distribuito in occasione degli eventi programmati a Porto Ercole. Prova a mandare un messaggio alla pagina fb Il pesce dimenticato in Toscana, hai visto mai che ne è rimasta qualche copia?
EliminaAh il melù si chiama cosi'? Ma non è tanto dimenticato per fortuna. Tra tutti i pesci che citi è praticamente quello che riesco a trovare più regolarmente acciughe a parte!
RispondiEliminaPer fortuna sì!! Come ho scritto nel mio articolo sul Calendario del cibo italiano, la definizione "pesce dimenticato" è molto ampia e variabile a seconda delle zone. Ovviamente le zone costiere e limitrofe sono più abituate a una maggiore varietà di pesci.
EliminaPerò se il melù non è dimenticato nel Lazio o in Adriatico, qui da noi in Toscana, tranne l'Argentario che è quasi Lazio, non si vede mai. Figuriamoci a Firenze o Milano!! Quindi statisticamente in tutta Italia non è fra i pesci più comuni. Dimenticato in questo senso.
Ma tu come lo fai il melù o potassòlo? :-)
Più o meno come te, ma al forno. A bassa voce pero' devo confessare che i "merluzzo-naselloidi" in genere non sono proprio tra i miei pesci favoriti, o forse sono i cattivi ricordi di quelli surgelati che mia zia preparava in tempo di ristrettezze...
EliminaIl sughero ogni tanto lo trovo in Toscana, ma non da me; il totano è ormai relativamente frequente. Ma il moscardino, che darei per rimediarlo! Mi sa che è un cefalopode adriatico. La vera sconosciuta pero' è la musdea, non ho proprio idea di cosa sia.
In compenso, in certi mercati ci sono carpe e pescegatto enormi, praticamente vivi. Clientela, immigrati soprattutto dell'est. Malgrado la curiosità non ho mai osato comprarli più che altro perché sembra un commercio un po' parallelo, cioè non è chiara la provenienza e di conseguenza ho qualche dubbio sulle condizioni e i controlli di allevamento.
Comunque potassolo è proprio un nome simpatico!
http://poverimabelliebuoni.blogspot.it/2014/06/la-mostella.html
EliminaAh, ecco, grazie quella si' l'avevo vista, qui, appunto. Ma detta in dialetto non collegavo. Pero' il nome "musdea" è molto più bello! :)
EliminaChissà se si trova anche dalle nostre parti il potassolo! Non lo conoscevo e con questa splendida ricetta me ne hai fatto innamorare. Tutte le volte che al banco del pesce c'è qualcosa con un nome sconosciuto, lo cerco sulle mie fonti per capire come si cucina, e non mi sembra di essermici mai imbattuta nel potassolo.
RispondiEliminaGrazie per avercelo fatto conoscere e per questa splendida ricetta!