BUON COMPLEANNO NORA!!!!
Non è che le sto facendo un gran regalo, glielo dovevo, la sua ricetta è in attesa di pubblicazione da domenica ma come Nora ben sa, sono nel marasma pre-verdetto MTC e in lista d'attesa c'era anche l'altra milanese, la Pezzali. E' stato un caso che stamattina abbia notato su Facebook gli auguri che fioccavano sulla bacheca di Nora e ho scoperto che è il suo compleanno. Ho rimandato tutto il resto, dovevo assolutamente postare! Et voilà, il suo testo, foto e ricetta (si è anche impegnata nella foto questa volta rischiando addirittura la polmonite uscendo sul terrazzo nel gelo mattutino milanese in cerca di luce naturale ma senza giacca, immagino, perchè il marito la redarguiva dicendo CHE NON E' NORMALE, ma i mariti non possono capire......)
PERCHE’ ANCHE IL VINTAGE HA IL SUO PERCHE’….
Quando ti prende la “scimmia” ti prende…. Anche se si tratta di una “scimmia” culinaria.
Nasce tutto con una incauta partecipazione ad un contest e poi….. il delirio! Si, perché quando dicevo che
non mi veniva in mente nulla per Cacio e pe…sce …. ERA VERO . Una volta trovata un’idea mi si è aperto un mondo! Guardate le ricette presentate sino ad ora: una più geniale ed AZZECCATA dell’altra.
Quindi quando l’altro giorno, parlando con mio suocero della fatica che si faceva nel dopoguerra a portare
qualche cosa in tavola, lui mi ha citato quello che spesso si mangiava nelle cascine dei contadini, mi sono
illuminata!!!!
Polenta e saracca…. o meglio, polenta con il sentore della saracca… pesce povero ma sempre costoso che si divideva in tanti piccoli pezzi per cercare di dare sapore alla solita polenta.
Così, visto che settimana scorsa avevo ”polentato” con tutta la famiglia, ed avanzato un po’ di farina da
polenta (la polenta da noi non avanza MAI!), ho pensato di rifarla aggiungendo un po’ di grana quando cotta e trasformarla in un Fingerfood povero ma gustoso.
Pulenta e saraca!!!! Fingerfood vintage
(trad: Polenta ed aringhe affumicate!)
Ingredienti: per 6 persone
Per la polenta:
Farina da polenta (meglio se macinata a pietra) gr. 150
Acqua (qui viene il bello: NON LA MISURO MAI vado ad occhio)
Sale (pochissimo, l’aringa affumicata è salatissima)
100 gr. Parmigiano Reggiano
Per il topping:
2 filetti di Aringhe affumicate e già diliscate
1 Cipolla rossa di tropea
1 gamba di sedano verde
Olio EVO
Aceto balsamico
Tagliare a filetti sottili (tipo il salmone, per intenderci) le aringhe affumicate e farle marinare in frigorifero
con una cipolla di tropea affettata sottilissima, il sedano anch’esso tagliato sottilissimo e una emulsione di
Aceto Balsamico ed Olio EVO. NON METTETE SALE… sono già salate di loro le aringhe.
Lasciare riposare la marinatura per 1 giorno in frigorifero, coperta da una pellicola, ricordandosi di
mescolare di tanto in tanto.
Scaldare l’acqua per la polenta (ad occhio circa 700ml ) con mezzo cucchiaino di sale ed un cucchiaio di olio
Evo e, appena inizia a , versare la farina a pioggia mescolando in continuazione per evitare i grumi (i fra’ o
frati..). Far cuocere sempre mescolando con vigore per 40/45 minuti circa (sulla pentola deve formarsi una
crosticina che si stacca dalle pareti… a quel punto è cotta!).
Togliere la pentola dal fuoco ed incorporare il grana grattugiato alla polenta continuando a mescolare per
miscelarlo bene. Versare la polenta in un vassoio e livellarla ad un altezza di 2 /3 cm circa.
Lasciare raffreddare e, con un coppapasta, tagliare le formine da far abbrustolire sulla padella di ghisa
avendo cura di ungerli bene dai 2 lati.
Quando le basi di polenta saranno pronte, adagiarvi le cipolle, l’aringa marinata e….. FINITE!!!! SUBITO!!!
NON ne rimarrà nemmeno una…
Nora