giovedì 31 marzo 2011

TUTTI PAZZI PER LE ACCIUGHE, BACKSTAGE DI UN VERDETTO

Ieri sera, come annunciato, si è riunita la giuria al ristorante La Perla del Mare ;  un sentito grazie all'ospitalità  e alla disponibilità di Deborah, in qualità di chef e giudice,  ad Emanuele in qualità di anfitrione e poi promosso a giudice supplente perchè mancava  Erica Berti, che però ha partecipato alla selezione delle finaliste e infine grazie all'implacabile e tecnico Stefano "Slow" Ferrari (uno dei pionieri del movimento Slow Food in Italia)
Stefano era accompagnato dalla gentile consorte, Cristina, il mio invece ha dato forfait all'overdose di acciughe perchè aveva già assaggiato un paio di anteprime a pranzo!

Ringrazio naturalmente anche tutti i partecipanti, le ricette erano tutte deliziose.

Martedì avevamo già selezionato le nostre top 5 che poi sono diventate top 8, io ho fatto la spesa, pulito 1,5 kg di acciughe e preparato qualcosa in anticipo, poi il resto l'avremmo cucinato insieme.
Intoppo dell'ultimo minuto, sia per il gelato che per il couscous, ecco già svelate 2 delle top 7, servivano acciughe crude, precedentemente abbattute! Ho comperato le acciughe martedì, devono stare nell'abbattitore professionale 24 h, nel freezer di casa 3-4 gg  per scongiurare il rischio  ANISAKIS e altri batteri. Deborah non ne aveva nell'abbattitore, avrei dovuto pulirle a tempo di record, portarle da lei a San Vincenzo,  80 km A/R, non mi sembrava il caso e comunque poi avremmo dovuto fare anche gelato e couscous insieme a tutto il resto la sera di mercoledì, troppo! Ma non si poteva rinunciare al gelato, incuriosiva troppo nonostante grande scetticismo, e così pure il cous cous (senza scetticismo).
Al solito mi viene in aiuto il mio pozzo di San Patrizio, il mio freezer: un rimasuglio della vaschetta di acciughe sfilettate che avevo utilizzato  lunedì per le puntarelle, tot 16 acciughe!!! Una pallina di gelato e un mini couscous ma si fa!! E questa  è andata....
Quindi: martedì sera gelato, mercoledì mattina preparo il pan d'acciughe e il cous cous, impacchetto e imbusto tutti gli altri ingredienti e verso le h 18.30 parto per La Perla.
E lì in sequenza abbiamo preparato e gustato (non metto i link ci vuole troppo tempo....):

Poor Fish&Chips di Enrica, blog UnacenaconEnrica
Acciughe in foglia di limone di Erika no blogger
Pan d'acciughe
come aperitivo con l'immancabile bollicina!

A seguire:
Cous cous con alici e pesto d'agrumi di Bruno no blogger
Soufflè di acciughe della Mapi, blog La Apple Pie di Mary Pie
Lasagnette alle acciughe,e crema di ricotta e arancia di Corrado, blog Corrado T
Pici & alici di Sara, Il blog di Sara

+ ovviamente il gelato alle acciughe di Giuseppe, no blogger

Ecco le prove delle nostre interpretazioni:

Poor fish & chips

acciughe in foglie di limone


Cous cous con alici e pesto di agrumi


Il pan d'acciughe


I soufflé alle acciughe


La lasagnetta alle alici, crema di ricotta e arancia


I pici con le alici


Il gelato d'acciughe



E le 3 ricette vincenti sono...............
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a domani!!! :-))


martedì 29 marzo 2011

IL PIATTO DEL COMPLEANNO DI POVERIMABELLIEBUONI: PACCHERI AL RAGU' AZZURRO DI PRIMAVERA


Ieri mattina mi sono goduta le reazioni al post del compleanno, ho chattato, messaggiato, telefonato, insomma "cazzeggiato" fino alle h 11, un paio di mail di lavoro e via al mercato a comperare qualcosa.
Non avevo proprio pensato di festeggiare il compleanno di Poverimabelliebuoni con un piatto speciale, mi ero ripromessa di fare un po' di dieta visto che le ultime settimane sono state ad alto contenuto calorico.
Il commento della Ste "cosa fai di buono oggi?" mi ha fatto sentire in colpa. Uffa, come si poteva far finta di niente? 
Il lunedì il banco dei pesci è un po' magro, quando va bene è roba di sabato perchè la domenica la pesca è ferma quasi ovunque, oppure è tutta roba d'importazione. Dò una sbirciata al freezer: una vaschetta con acciughe già sfilettate, 2 sugarelli, 2 sgombretti, 3 sardine......mumble mumble mumble.....in frigor ho delle puntarelle che ho pulito la sera prima, un pacchetto di paccheri di pasta fresca?....mumble mumble......altra verdura l'avrei presa al mercato,.........TROVATO!!!
Pranzo light: riciclo le "mie" puntarelle con le alici fresche crude e alici sott'olio, olio evo, limone, olive taggiasche e scorzette di limone candite (non ne ho avuto il tempo) che avevo proposto per il contest GLI AGRUMI de Il ricettario di Cinzia



Cena: paccheri con ragù di pesce azzurro! Sì! Però "rosso" non mi andava, i pomodorini non sono speciali, non avevo i filetti della Belfiore, un azzurro bianco? ma come? i paccheri hanno bisogno di un sugo bagnato.......beh ci faccio un brodo di pesce naturalmente e......ma che bianco....giallo! Tipo pasta con le sarde, dove ci va anche lo zafferano, il finocchietto selvatico ce l'ho...ok!
Il Barbi davanti alla sua montagna di paccheri con sugo che bastava per 4 ha esclamato "è la pasta più buona che hai fatto in tutto il blog!!!"
Non siamo stati di parola, abbiamo aperto una bottiglia di vino che però è rimasta a metà, abbiamo accompagnato la pasta con un vecchio amico:  Obizzo igt 2009 dell'azienda Donna Olimpia di Bolgheri, con la quale collaboro, un vermentino gradevole, fresco, non impegnativo che apri con disinvoltura e non ti delude mai anche se in questo caso era un po' sotto al piatto.

La ricetta x 2 persone :

paccheri 200 gr
pesce azzurro misto  ca 300 gr, lordo  (nel mio caso: sugarello, sgombro, sarde)
1/2 spicchio d'aglio
1/2 cipollina o 1 piccolo scalogno
1 fogliolina di alloro
1 mazzetto di finocchietto selvatico
una manciata di fave fresche piccole
5-6  punte d'asparagi
una bustina di zafferano in polvere (meglio gli stigmi ma quando non c'è tempo per la macerazione.....)

Faccio stufare aglio, cipolla e l' alloro spezzato con un po' d'olio evo, aggiungo il finocchietto selvatico e le fave, allungo con un po' d'acqua, butto i pesci, cuocio velocemente. Spengo. Prelevo i pesci, li adagio su un piatto, li sfiletto e ributto i bocconcini di polpa nel sugo. Con teste e lische, un pezzetto di sedano, carota e cipolla, il restante alloro ci faccio un brodo, metto le punte di asparagi sezionate a metà per il lungo in un colino e lo posiziono sopra il brodo che bolle, cosicchè il vapore scotta appena le punte senza sciuparle.
Nel frattempo ho messo a bollire l'acqua, butto i paccheri, riavvio il sughetto, allungo con il brodo, aggiungo la bustina di zafferano, le punte di asparagi, regolo di sale, scolo i paccheri al dente e li faccio saltare nel sughetto che ho lasciato piuttosto liquido in modo che la pasta finisca di cuocere e si impregni bene del sapore del pesce.

Foto e a tavola!







lunedì 28 marzo 2011

UN ANNO DI POVERIMABELLIEBUONI, 105 LETTORI FISSI E UN PERFETTO PIC NIC A CAMOGLI

In una domenica uggiosa di un anno fa, mentre ordinavo le foto del corso Poverimabelliebuoni, mi venne l'ispirazione di farne un blog, dove raccontare l'esperienza e pubblicare le moltissime foto.
Sapevo a malapena cosa fosse un blog, ne seguivo alcuni che parlavano di vino e avevo da poco  scoperto Lei, l'icona del foodblogger, l'ispiratrice se non di tutti, di moltissimi!
Consapevole che le foto sarebbero state un problema per me, mi butto lo stesso. Ma dove? Come?
Digito su GOOGLE: "come aprire un blog" (gratis) e si è aperto praticamente da sè, Google con la sua piattaforma ti prende per mano e ti porta dritta alla meta. Tampìno un po' tutti per chiedere aiuto e consigli, soprattutto Giuseppe, l'uomo di mia sorella, bravo fotografo, perchè gli sgombri dell'intestazione diventavano anguille a causa dei miei tentativi di allungare la foto e adattarla allo spazio disponibile. Foto quadrata, spazio rettangolare: grosso ostacolo! Ringrazio Giuseppe per il prezioso aiuto e per tanti altri suoi miracoli fatti su mie foto che parevano irrecuperabili. Invece l'elaborazione psichedelica che avevo adottato durante il periodo di carnevale era una delle proposte della Ste per l'header iniziale, che ho ripescato al momento adatto.

I primi lettori ovviamente sono stati loro, poi alcuni amici che stressavo continuamente invitandoli ad iscriversi, poi finalmente ecco che arrivano anche dei nomi sconosciuti, ricordo l'emozione e la sorpresa quando aprivo l'homepage e trovavo  un nuovo lettore!  E tutt'ora mi rallegro ogni volta che ne appare uno!
Insomma....piano piano ingrano, trovo nuovi argomenti, i report di eventi, viaggi,  ristoranti mi divertono moltissimo e mi fanno conoscere persone fantastiche, le mie foto migliorano e non solo grazie a PICASA, non rompo più le scatole a Giuseppe, scopro i contest, ne vinco addirittura uno: UN VIAGGIO UNA RICETTA di Una Cena con Enrica, con la quale sembra nascere anche una bella amicizia, poi incappo nell'MT CHALLENGE con le sue vulcaniche organizzatrici e gli entusiasti sfidanti, i miei cuori neri al 3° posto su 329 partecipanti al contest di Elifla HART TO HART e inevitabilmente, ormai contagiata febbrilmente, lancio anche il mio TUTTI PAZZI PER LE ACCIUGHE.  A Taste, Firenze, partecipo al mio primo piccolo raduno di foodbloggers, promosso da Babs, in una kermesse stupenda da cui nascono stimolanti spunti creativi. Non ultimo  apro il secondo blog, oltre Poverimabelliebuoni, INSALATA MISTA, un peccatuccio di presunzione ma che mi dà la possibilità di spaziare in più campi.

Quando ho lanciato il mio contest, all'inizio di febbraio,  ero a poco meno di 50 lettori, non avrei mai pensato di raggiungere i 100 in  così breve tempo,  quindi il regalo più bello per il compleanno del contest è proprio questo risultato:  103 105!!! Grazie a tutti!!!

Un piccolo regalino o un anticipo di festeggiamento ce lo siamo fatti anche venerdì scorso (non è plurale majestatis, noi=mio marito ed io, se lo merita anche lui per avermi sopportato e per continuare a sopportarmi in quest'avventura) con un estemporaneo ma perfetto pic nic a base di focaccia di acciughe e sardine a Camogli in una splendida giornata primaverile.

Le foto parlano da sole.....

Oggi giornata a base di pesce azzurro naturalmente, a pranzo e a  cena, vedrò cosa offre il mercato.....
I festeggiamenti proseguiranno mercoledì 30 quando mi riunirò con i giudici del contest, insieme sperimenteremo le top 5 selezionate fra le ricette pervenute, ce le papperemo e poi saranno decretati  i vincitori.....


giovedì 24 marzo 2011

TUTTI PAZZI PER LE ACCIUGHE: BRUNO NO BLOGGER, COUS COUS ALLE ACCIUGHE E PESTO DI AGRUMI

Bruno è stato fra i  primi sostenitori e il più assiduo lettore di Poverimabelliebuoni. Ora,  dopo un periodo di latitanza, comprensibile, dovuta allo studio e al lavoro, mi onora con questa bella preparazione per il mio contest TUTTI PAZZI PER LE ACCIUGHE.  
Ci conosciamo solo virtualmente, ci scambiamo mail e sms, ci vediamo su facebook da quasi un anno ma non siamo ancora riusciti ad incontrarci. Ce la faremo prima o poi.....
Complimenti Bruno per l'impegno e il risultato ottenuto e complimenti anche per l'omaggio a De Bartoli.
Grazie e in bocca al lupo per il contest!

 


Cous cous alle acciughe e pesto di agrumi
di Bruno Forieri

Pesto di agrumi:
200g di mandorle pelate o meglio ridotte a scaglie
40 g di capperi al naturale
due cucchiai da cucina di olio evo
3 arance
8 foglie di basilico
4 foglioline di menta
1 pomodoro verde

Sbucciate le arance fino a ricavare una polpa privata di ogni parte bianca, ricavate solo la polpa dal pomodoro verde e lavate i capperi, le foglioline di menta e il basilico; a questo punto mettete nel vaso del mixer la polpa delle arance precedentemente ottenuta, le mandorle, i capperi, il basilico, la menta, il pomodoro e l'olio extravergine di oliva e frullate il tutto per ottenere un composto omogeneo. Il tempo sarà stabilito dalle vostre preferenze. Io ad esempio preferisco non protrarre ulteriormente il tempo di triturazione per ottenere un pesto non fino, in grado cioè di esprimere intensità e allo stesso tempo integrezza gustativa.

Marinatura delle acciughe:
32 acciughe
2 arance tarocco
1 limone di sorrento
1 pompelmo
origano

Spremete gli agrumi per ottenere un succo liquido da utilizzare per la marinatura. Marinatura che necessita anche di un cucchiaio di origano opportunamente mescolato. Sistemate il composto ottenuto in un recipiente ampio quindi lavate le acciughe fresche, privatele delle interiora e della lisca centrale e infine disponetele aperte entro il recipiente in cui già avrete disposto la marinatura.
A marinare per un tempo di due ore almeno.

Cous cous:
300 g di cous cous (io ho utilizzato un prodotto acquistato presso una bottega del commercio equo- solidale)
240 ml di acqua naturale
3 cucchiai da cucina di olio evo
Sistemate il cous cous in un ampio recipiente (io ne ho utilizzato uno con fondo in ceramica) quindi disponete sopra l'olio extravergine di oliva. Al contempo scaldate in un pentolino l'acqua sino al suo punto di ebollizione e una volta a temperatura, aggiungete sale (q.b.) e disponetela, avendo cura i coprire in modo omogeneo, su tutta la superficie del cous cous. Coprite con un coperchio il recipiente e lasciate riposare il tutto per almeno tre minuti; durante questo intervallo di tempo verificate con un mestolo di legno che non si verifichino grumi di cous cous.
Una volta cotto il cous cous, versate nello stesso recipiente il pesto di agrumi, quattro foglioline di menta, mescolando dolcemente, quindi lasciate riposare il tutto per qualche minuto.

A questo punto, preparate le decorazioni da accompagnare al piatto finito. Lavate con acqua corrente a temperatura ambiente un limone, per poi ricavare dalla sua parte esterna limone a julienne. Lavate un germoglio di menta (in alternativa 2-3 foglioline piccole). Lavate ora un arancio con acqua calda e successivamente ricavatene alcune fette, dello spessore di 2-3 mm; sistemate ora le fettine ottenute in una padella antiaderente assieme allo zucchero di canna per effetuare una parziale caramellatura.

Disponete in un piatto piano un cilindro di metallo per meglio presentare la pietanza e all'interno di esso versate parte del liquido di marinatura delle alici. Subito sopra disponete uno strato di alici marinate e alternate a queste il cous cous precedentemente preparato. Terminate sistemando nella parte superiore uno strato di acciughe. Disponete sopra, a vostro gradimento, le fettine di arancia caramellate, qualche fogliolina di menta e il limone a la julienne.

Abbinate pure il piatto con un Pietranera, Marco De Bartoli, q.a.






venerdì 18 marzo 2011

AFTER TASTE, VARIAZIONI DI BACCALA' E ZAFFERANO CROCO E SMILACE

Un incontro gustoso e molto stimolante a Taste, su suggerimento della simpatica e competente Babs faccio sosta da Croco e Smilace, produttori principalmente di zafferano e di specialità gastronomiche a base di zafferano ma anche di erbe aromatiche, frutta e miele dai nomi divertenti.  Mi godo una degustazione sorprendente : Oropaté, paté di coniglio e zafferano, Wendel, paté di rabarbaro e tartufo nero, La Cotognetta, confettura di mele cotogne e zafferano, l'Ambra Liquida, miele d'acacia e zafferano, Smilace, cioccolato bianco e zafferano e RossoMela, drink di mela e zafferano e, col solito senno di poi, mi pento di non aver assaggiato tutto! C'era altro ancora da scoprire ma mi riprometto di andarli a trovare nella loro sede di S. Miniato (Pi) Loc. Canneto perchè mi intrattengo un po' a chiacchierare e subito scatta la reciproca simpatia e interesse a conoscerci.
Loro mi spiegano la  filosofia di produzione, io gli racconto del mio blog,  mi descrivono alcuni piatti realizzati da chef amici con il loro zafferano e io memorizzo, anzi spudoratamente prendo nota sul mio taccuino, esternando di voler sperimentare la ricetta che mi aveva colpita e cioè spuma di baccalà allo zafferano nel panino al  nero di seppia! "Devo provarla  assolutamente e poi la metto sul blog, citando ovviamente  la vostra fonte se vi fa piacere, premetto che il mio blog è modesto, a livello amatoriale" . In tutta risposta Gabriela (Smilace?) mi regala una fialetta contenente i preziosi stigmi (o stimmi, è uguale) di zafferano per l'esecuzione della ricetta! Sono contentissima e già eccitata all'idea della sperimentazione stimolata dall'abbinamento sia a livello gustativo che cromatico.
Poi passo dal negozio di Taste e acquisto alcuni loro prodotti per me e da regalare.

Croco e Smilace è stata creata nel 2003 da Gabriela Tognetti e Antonio (Croco?) Fragomeni, due cittadini pentiti che si rifugiano nella splendida campagna intorno a San Miniato per recuperare un'antica coltura che stava per andare perduta: lo zafferano. Narra la leggenda che Croco, altro non era che un ragazzo perdutamente innamorato della ninfa Smilace. Gli dei, gelosi del loro amore, trasformarono lui in un fiorellino dal cuore rosso di passione e lei nella pianta della salsapariglia.
Per loro coltivare zafferano è una sfida. Sfida contro l'impero delle macchine perchè si usano sempre e soltanto le mani, sfida contro l'impero de "il tempo è denaro" perchè si procede con lentezza e grazia infinite, sfida contro l'impero delle grandi quantità perchè poche centinaia di grammi sono già un miracolo e un tesoro. Dalla primavera 2006 hanno iniziato a coltivare altre tre piante officinali : il rabarbaro, la menta piperita ed il timo e a impiantare arne per la produzione di miele. Inutile dire che non vengono utilizzati additivi e prodotti chimici nei processi di lavorazione.

Per le mie creazioni ho utilizzato lo Zafferano purissimo in stigmi e l' Ambra Liquida, miele di acacia biologico arricchito da stigmi di zafferano.
Lo zafferano mi piace moltissimo, è nel mio dna, da buona lombarda, nata in provincia di Milano ma  al confine con Novara e Pavia, terre di risaie,  il risotto "giallo" appartiene saldamente al mio bagaglio culturale gastronomico! Da grande, approfondendo la materia, ho scoperto che è una spezia molto versatile, perfetta anche sul pesce, non solo per il risotto!
E' sempre stata  inoltre una spezia molto preziosa e costosa, basti pensare che nel medioevo era utilizzata come moneta e 500 gr di zafferano valevano quanto un cavallo!!! O ancora nel '700 era nella lista dei beni conferiti in dote ad una sposa! Sul sito http://www.crocoesmilace.it/ altre notizie storiche e tecniche interessantissime e tutte le informazioni relative alla gamma completa dei loro sfiziosi  prodotti.

E ora è il momento delle ricette!
Come prima cosa ho provato la mousse di baccalà allo zafferano, senza ricetta, sono andata a ruota libera. Ho fatto pure i panini col nero di seppia ma sono risultati grigini, buoni, perfettamente lievitati e cotti ma li volevo neri. Allora non avevo tempo (voglia) di aspettare altre ore di lievitazione o rimandare ad un altro giorno, ho fatto delle sfoglie croccanti! E quindi ho montato  un millefoglie, logico no?
Ovviamente non potevo limitarmi a copiare, seppur rielaborando, dovevo metterci qualcosa di mio. Variazione di baccalà dunque, la seconda opzione prevede del baccalà affumicato sulla stessa sfoglia croccante o cracker a mò di crostino, irrorato dall'  Ambra liquida!


Il millefoglie APE MAIA
(mousse di baccalà allo zafferano Croco e Smilace con sfoglie croccanti al nero di seppia)

Ingredienti per ca 20 pezzi di sfoglie croccanti:
150 gr di farina bianca 00
1 sacchettino di nero di seppia
1/2 tazza d'acqua
1-2 cucchiai d'olio evo
1 pizzico di lievito in polvere
sale

Mousse di baccalà:
200 gr di baccalà
1 patata media
1/2 tazza di latte
1 cucchiaio di panna fresca
acqua, sale, olio evo qb
alcuni stigmi di zafferano

Mettere innanzitutto a macerare gli stigmi di zafferano nel latte per almeno un paio d'ore. Lessare il baccalà, eliminare pelle e lische, frullarlo con una patata lessata, il latte allo zafferano, 1 cucchiaio di panna e diluire con ulteriore acqua e un filo d'olio qb per ottenere una mousse soffice ma consistente. Regolare di sale se necessario.
Mescolare la farina con un pizzico di sale, l'acqua in cui si è sciolto l'inchiostro della seppia, l'olio e un pizzico di lievito. Lavorare fino a formare una pastella liscia e omogenea. Stendere la pastella su un foglio di carta da forno oleata, sovrapporre un secondo foglio e tirare finissima col mattarello. Togliere il foglio superiore, cuocere in forno preriscaldato a 180-200° per 15 ca.
Montare il millefoglie a piacere alternando una sfoglia croccante e un cucchiaio di mousse

Crostini neri di baccalà affumicato e Ambra Liquida

Tutto qui, non c'è bisogno di ricetta, sulle stesse sfoglie croccanti nere adagiare delle fettine di baccalà affumicato e irrorare a piacere con l'Ambra liquida, miele d'acacia allo zafferano. Il salato/affumicato si sposa a meraviglia col dolce delicato del miele d'acacia, rafforzato dall'aroma particolare e inconfondibile dello zafferano.





martedì 15 marzo 2011

TUTTI PAZZI PER LE ACCIUGHE: I PREMI


Un ringraziamento allo sponsor Mediterranea Belfiore , azienda conserviera artigianale di Cecina, Li, che produce salse di pomodoro, verdure sott'aceto e sott'olio, creme di verdure, confetture ed utilizza esclusivamente materie prime da coltivazione biologica, gestita con energia e passione da tre sorelle, inutile dire, mie amiche: Simonetta, Emiliana ed Antonella Ciarlo.

Premio 1° classificato:  La pentolina per la salsa a forma di pomodoro e alcune Salse del Cuore, Mediterranea Belfiore

Nature

Confezione tricolore




2° e 3° classificato : Le creme dello Chef realizzate da Mediterranea Belfiore in collaborazione con la chef Deborah Corsi (giudice di gara) del ristorante La Perla del Mare, San Vincenzo

Creme frutta e verdura

Creme frutta

Creme verdure

giovedì 10 marzo 2011

BATTUTA DI PALAMITA E FINOCCHI ALL'ARANCIA


Crudo di palamita battuta al coltello con finocchi crudi, ciuffi dei finocchi, scorza e succo d'arancia, olio evo, sale e pepe, chiuso nella sua pelle e con la  coda. Come guarnizione delle scorze d'arancia candite.
E' il tentativo di riproduzione di un piatto assaggiato al ristorante Lo Scolapasta di Castiglioncello, Li, tempo fa. La versione originale, squisita,  era a base invece di ricciola cruda e un trito di scalogno, sedano, carota e origano fresco e la presentazione mi aveva piacevolmente sorpreso. Ecco l'impeccabile originale :


La mia a confronto è vergognosa, a parte la pelle della ricciola che è di color argento più chiaro e brillante, è la sottigliezza che mi sgomenta, perchè quando l'ho mangiata al ristorante non mi ero mica resa conto, solo nel momento in cui ho tentato a casa di spellare la mia palamita ho capito!! Il problema è che non avevo un coltello adatto, cioè perfettamente affilato, senza gli strumenti giusti è difficilissimo ottenere buoni risultati. Per fortuna la palamita era grossa, infatti avevo già fatto diverse cose con quel pesciolone, l'ultimo filetto era in freezer che aspettava il suo turno per un crudo. Avevo un bel po' di pelle a disposizione ma  l'unica striscia intatta che sono riuscita a tirar fuori è risultata  la parte più scura mannaggia!!! Sembra una cintura di cuoio!!! Era una bella idea.....

Beh, buona è buona, la palamita mi piace moltissimo, ho pensato di farci una battuta al coltello insieme ai finocchi e all'arancia per proporla per il contest de La Banda dei Broccoli


e la riciclo come mia seconda proposta per Il ricettario di Cinzia


Velocemente la ricetta. Per realizzare 4 cilindretti di 5 cm di diametro e ca 2,5 cm d'altezza ho usato:

150 gr di polpa di palamita, passata in freezer almeno 3-4 gg prima del consumo a crudo per scongiurare rischi parassiti, soprattutto anisakis, non finirò mai di ripeterlo
1/2 finocchio + i suoi ciuffi verdi
buccia grattugiata di mezza arancia
l'altra metà ridotta a striscioline da candire
succo d'arancia qb
acqua e zucchero in parti uguali per candire le scorzette d'arancia
olio evo, sale e pepe qb

Sbollentare le scorzette d'arancia in acqua per 3 volte, poi scolare e candirle in acqua e zucchero in parti uguali per 6-7 minuti, scolare e lasciare asciugare.
Fare una battuta al coltello della polpa di palamita, tritare separatamente la buccia d'arancia e i finocchi con i ciuffi verdi, mischiare tutto e condire con olio evo, sale, pepe, succo d'arancia.
Inserire il composto in un coppapasta, toglierlo e avvolgere il cilindro ottenuto con una striscia di pelle di palamita. Guarnire con le scorzette d'arancia candite e servire con un'insalata di finocchi crudi e arance.

E le code vi chiederete? Normalmente le palamite sono piuttosto grandi e hanno una coda importante che non è adatta ad un cilindretto di queste dimensioni e neanche si può allargare il diametro in funzione della dimensione della coda, la porzione di crudo deve essere minima. Piccolo trucco: sono codine di sgombri che avevo messo da parte per questa realizzazione :-)

Insomma spero che nonostante tutte le pecche e i trucchi questo piatto venga accettato dalla Banda e da Cinzia, io l'impegno ce l'ho messo!!!



  

lunedì 7 marzo 2011

PIZZOCCHERI SARDE, CAVOLFIORI E NOCI


Con questo piatto semplice e gustoso vorrei dare il mio contributo alla raccolta di 

Una lodevole inziativa per informare e creare consapevolezza su una malattia femminile, l'endometriosi, una patologia poco consciuta ma che colpisce 3 milioni di donne in Italia, si vuole creare una raccolta di ricette dedicate alla particolare alimentazione che devono seguire le donne colpite da questa malattia in quanto l’alimentazione è di aiuto nel controllo del dolore; è importante diminuire l’assunzione di alimenti che possono favorire l’insorgenza dell’infiammazione e quindi del dolore quali ad esempio: carni rosse, latticini, zuccheri semplici. Sono invece ammessi, anzi consigliati: cereali integrali, pasta, riso, tonno, pesce azzurro, verdure, legumi, noci, olio d'oliva.

La ricetta contiene tutti gli ingredienti consigliati, x 2 persone:

gr 180 pizzoccheri della Valtellina (con farina integrale di grano saraceno)
gr 150 di cimette di cavolfiore e le foglie più tenere
gr 100 di sarde pulite e sfilettate (gr 200-250 intere da pulire)
4-5 noci
1  spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva

Durante la cottura dei pizzoccheri, ca 15 min., stufare  lo spicchio d'aglio in olio evo + un paio di cucchiai di acqua di cottura, aggiungere le cimette e le foglie dei cavolfiori, cuocere 7-8 min, devono rimanere al dente, regolare di sale, spegnere e aggiungere le sarde. Scolare i pizzoccheri, spadellarli nel sugo di cavolfiore aggiungendo le noci tritate e facendo saltare il tutto a fuoco vivo, le sarde si cuoceranno in pochi minuti. Irrorare con un filo d'olio evo a crudo.



venerdì 4 marzo 2011

CONTEST TUTTI PAZZI PER LE ACCIUGHE: STEFANIA E GIUSEPPE NO BLOGGER, UNA COPPIA S-COPPIATA

La fantasiosa e geniale coppia (vedi stampini-coppa pasta ricavati dalle lattine di birra del penultimo post)  si separa per il contest, ognuno la sua ricetta, anche se so che hanno pasticciato insieme e si sono dati un gran da fare! Da buoni milanesi lavorano troppo, hanno tempo per cucinare, con una certa cura, solo nel weekend. Per un paio di weekend consecutivi infatti (poi sono riuscita a postare solo ora) mi sono arrivati  sms tipo "stiamo ammattendo per il tuo contest" e "basta acciughe!!!" perchè provavano e riprovavano e intanto se le pappavano ma si sono divertiti un sacco nel trovare soluzioni ardite ed originali!!
Ed ecco cosa ha partorito la loro fantasia eclettica, partiamo dall'idea più pazzesca, non credevo che l'avrebbe fatto e invece l'ha fatto: IL GELATO CON LE ACCIUGHE!!!! Mi assicurano che sia buono, e sicuramente come viene abbinato, ha un senso, non è completamente di fuori.....mi toccherà provarlo......

GIUSEPPE NO BLOGGER:   GELATO DI ACCIUGHE E TARTARA DI TONNO


Scrive Giuseppe:  “Via libera ad antipasti e/o finger food, primi, secondi, a meno che qualcuno riesca a farci anche un dessert!!! … hhmmm dessert con le acciughe… ci ho pensato un po’ … dessert no ma GELATO sì! Ed ecco qui la mia ricetta:

Gelato alle acciughe
Ingredienti
75gr di latte intero fresco
75 gr di panna fresca
75 gr di acqua
35 gr di zucchero di canna liquido
2 tuorli
5 gr di maizena
30 gr di acciughe fresche (pulite)
20 gr di olio evo

Preparare uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero e lasciarlo raffreddare; far bollire 1/2 quantitativo di  panna con il latte, sbattere i due tuorli d’uovo, aggiungere la maizena, e poi versare sopra alle uova il latte con la panna facendo attenzione  che non si formino grumi, rimettere sul fuoco e riportare ad ebollizione. Passare al setaccio e lasciare raffreddare. Frullare le acciughe con l’olio evo ed il resto della panna, passare al setaccio, unire i tre composti e amalgamare bene il tutto, lasciar raffreddare e poi versare il composto nella gelatiera.

Per la tartara: 200 gr di filetto di tonno freschissimo tagliato in dadolata, condito con olio, sale e pepe e composto in una formina a triangolo (fatta in casa ovviamente!!)

Come “biscotto” per il gelato ho usato un bastoncino di pane di segale  tostato in forno
Decorazioni: fili di erba cipollina legati con fili di scorza di limone e fili di scorza di limone legati con fili di erba cipollina

STEFANIA NO BLOGGER:  PESCIOLINI DI PAN D'ACCIUGHE

Ok devo essere imparziale ed integerrima ma come si fa a non commentare deliziati questi simpatici  pesciolini e guardate che scenografia  ha studiato!!! Non sono carinissimi?



Stefania scrive: "Poiché mi piace dilettarmi nei fine settimana con il pane fatto in casa, per partecipare a questo contest non potevo che proporre una ricetta di pane: pane con le acciughe fresche. Come fare ? Mai fatto, neppure con le acciughe sott'olio, quante ne dovrò mettere ? tanti quesiti, alla fine non m'è rimasto altro che provare. Il primo esperimento non mi ha convinta completamente, non si sentiva il sapore delle acciughe a sufficienza però mi ha dato la conferma che si poteva fare, la seconda volta ho messo qualche acciuga in più e questo è il risultato.

Ingredienti:
100 gr di Acciughe fresche (pulite e sfilettate)
500 gr  di farina 00 bio
250 ml di acqua tiepida
15 gr di lievito di birra in cubetto
2 cucchiaini di sale fine
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio d’olio evo

In un bicchiere sbriciolare il lievito, aggiungere il cucchiaino di zucchero e versare l’acqua, mescolare e lasciar riposare per qualche minuto, nel frattempo frullare le acciughe, preventivamente pulite, lavate ed asciugate. Versare in una grossa ciotola la farina setacciata, aggiungere il lievito, le acciughe frullate e l’olio ed impastare con un cucchiaio di legno, trasferire poi l’impasto sul piano di lavoro ed iniziare ad impastare a mano per 15 minuti, aggiungendo due cucchiaini di sale. Al termine mettere l’impasto in una grossa ciotola, ricoprirla con un telo e lasciar lievitare in luogo caldo e umido. Dopo tre ore, riprendere l’impasto, lavorarlo velocemente facendogli assumere la forma desiderata. Per questa ricetta Giuseppe mi ha costruito uno stampino a forma di pesce con il quale ho preparato una decina di panini. Lasciar lievitare ancora per un’ora, preriscaldare il forno e poi cuocere per 30 minuti a 180°C.







martedì 1 marzo 2011

PIATTO UNICO LIGHT: INSALATA DI VERZE, SPINACI & PATATE CON SPADA AFFUMICATO ETC...

Un mio consolidato classico invernale che amo particolarmente, molto semplice e veloce, che ho pensato di dedicare ad Eleonora per il suo contest PIATTI UNICI, anche se la scadenza è lontana mi affretto a pubblicare perchè nonostante il freddo di questi giorni, la primavera è vicina e le verze da ora in avanti  non saranno più tanto indicate.
Durante l'estate sostituisco le verze con i fagiolini verdi e aggiungo i pomodori freschi eliminando però le uvette perchè col pomodoro a crudo non vanno d'accordo; per gli affumicati si può scegliere liberamente, ci sta benissimo il salmone o anche un petto d'anatra di cui sono ghiotta, qui ho preferito il pesce spada, per rimanere in tema pesce azzurro o simili, dal gusto  più delicato rispetto ad altri affumicati come aringhe, muggine, tonno o baccalà.
E' un piatto completo e abbastanza light, la patata sostituisce pasta o pane col suo alto contenuto di amidi, cioè carboidrati, ci sono le verdure, sali minerali e vitamine, il grasso buono rappresentato dall'olio extravergine d'oliva, le proteine del pesce,  gli zuccheri soprattutto nell'uva passa e altri oli e vitamine preziose nei pinoli, in piccole dosi si può proporre come antipasto oppure in porzioni più  importanti diventa piatto unico come in questo caso.


Et voilà gli ingredienti, in  quantità a piacere:

patate lessate
foglie di cavolo verza scottate al vapore pochi minuti in modo che rimanga croccante
foglie di spinaci baby a crudo
frutti di capperi sott'aceto (quelli lunghi da aperitivo)
cipolline in agrodolce o cipolla di tropea cruda a fettine
carote crude a filetti
uvette e pinoli
olio evo, sale, aceto balsamico
a chi piace starebbe bene anche una cucchiaiata di senape dolce

L'insalata va servita unendo gli ingredienti cotti ancora caldi e quelli crudi a freddo (temperatura ambiente, no frigor), quindi il trucco sta nel preparare tutti gli ingredienti crudi mentre le patate lessano. Una volta lessate le patate, si pelano, si dividono a tocchetti  e si tengono in caldo o si rimettono a riscaldare poi con le verze.
Le verze vanno scottate al vapore, poi  pronti con le ciotoline o insalatiere da portata, si scolano  velocemente le verze prelevandole con una schiumarola, si posizionano nelle insalatiere, dentro le patate e tutto il resto e dovrebbero arrivare in tavola ancora tiepide in modo da avvertire il contrasto caldo, freddo, cotto, crudo! A voi!!