lunedì 21 novembre 2016

TIRAMISU' PANE AMORE E FANTASIA PER L'MTC N. 61


De Sica: «Che te mangi?»
Contadino: «Pane, marescià!»
De Sica: «E che ci metti dentro?»
Contadino: «Fantasia, marescià!!»

Pane Amore e Fantasia  è il titolo di un grande classico del cinema italiano dell'immediato dopoguerra. Un film dalla trama superficiale e semplice ma che si trasforma in un capolavoro grazie alla sapiente regia dell'allora  giovanissimo  Luigi Comencini, che sfrutterà le qualità artistiche di interpreti del calibro di Vittorio de Sica, Gina Lollobrigida e Tina Pica, fondamentali certezze di un cinema in grado di brillare per le interpretazioni dei singoli, capaci di decretare il successo di un'intera pellicola.


Un film che diverte con leggerezza per contrastare il difficile periodo sociale ed economico in cui versava la penisola.
Uscito nel 1953, l'anno successivo vinse l'Orso d'Argento a Berlino, fu candidato all'Oscar per la sceneggiatura.
irresistibile, splendida e sensuale anche a dorso di mulo, dal carattere forte e fiero, audace e ribelle, l'indomabile "bersagliera" Gina, conquista il Nastro d'Argento nel 1954 come migliore attrice protagonista  e viene consacrata come diva internazionale. Indimenticabile e inarrivabile Vittorio de Sica,  nei panni del seduttore avanti d'età.
Il film di Comencini inaugura un filone "neorealista rosa" che avrà ulteriore affermazione con titoli successivi, fra questi, oltre ai sequel Pane, amore e gelosia, Pane amore e Andalusia, Pane amore e...., anche l'ispiratore del mio blog: Poveri ma belli!


Il mio collegamento al film e soprattutto alla grande personalità e al carattere forte e fiero della "bersagliera" si esprime in un Tiramisù Pane Amore e Fantasia dove protagonista è l'acciuga, dalla spiccata personalità e gusto forte che si intensifica in un matrimonio consolidato con l'aglio, per dare vita ad una delle salse più rudi, assolute ed intense ma seducenti della nostra gastronomia: la bagna caoda.
Acciughe intese anche come pane del mare o  pan do mâ, per dirla con gli amici liguri perché insieme ad altri piccoli pesci come sardine, boghe e zerri, hanno sfamato per secoli  tante bocche, non solo umane ma costituivano e costituiscono anche il cibo dei predatori più grandi.
Ho dunque giocato con gli ingredienti della bagna caoda: aglio, acciughe e le verdure che vi si intingono per comporre un tiramisù salato, ammaliante e ingannevole,  che seduce e sorprende e  colpisce con una sferzata di gusto sapido e forte, ammansito da creme morbide e delicate in un gioco di equilibri non semplice ma stimolante come stimolante è la sfida da cui è scaturito, la n. 61 dell'Mtchallenge, cioè il Tiramisù declinato in versione sexy, legato ad un film o ad un'icona sexy della cinematografia mondiale, proposto dalla vincitrice del mese scorso, Susy May del blog Coscina di Pollo



Per la mia seconda proposta, dopo il tiramisù bomba calorica-vitaminica, ironicamente  legato al sexy cartoon Jessica Rabbit, avrei giocato ancora la carta  dolce, se non fosse stato per Alessandra che mi ha gettato il guanto della sfida, celà va sans dire, sull'uso delle acciughe!!
Complice la  tempesta ormonale scatenatasi nel nostro gruppo fb, vedendo sfilare le icone sexy maschili del cinema di ogni tempo, sognavo tiramisù black&white per il mio cioccolatino extra noir preferito Denzel Washington, smagliante nella sua candida casacca militare nella riduzione cinematografica di un must shakespeariano, ad opera di Kenneth Branagh, Tanto rumore per nulla.
O ancora un Bounty-Tiramisù dove il dilemma sarebbe stato Marlon o Mel?
E come si fa a dimenticare Richard Gere, Paul Newman,  Robert Redford, Al Pacino, Sean Connery, per rimanere sui "miei" classici. Ma le proposte ammesse sono solo due, bisogna scegliere e non ho potuto resistere, ho raccolto il guanto e iniziato a rimuginare.

E' stato un flash, il titolo Pane Amore e Fantasia è apparso repentino proprio come un lampo, e quello è stato perché il collegamento acciuga-bagna caoda con il carattere forte e fiero ma seducente della "bersagliera" mi è sembrato calzante.

E fin qui tutto bene, il problema però sono stati i savoiardi!! Avevo sottovalutato questi biscotti, affatto innocui, soprattutto nella versione salata. Ho affrontato infatti il primo tentativo con leggerezza e ho sfornato delle frittatine. Riprovo, che sarà mai un piccolo fallimento? Anche la seconda infornata non funziona, si dorano troppo presto ma non cuociono, li tolgo dal forno e si accasciano inesorabilmente. Tampino Contatto in chat privata Alexandra, Dolcemente inventando che aveva proposto la ricetta dei savoiardi salati sul sito Mtchallenge per cercare di capire con lei dove sbaglio.
Gli ostacoli sembrano essere due: il mio forno e il mio modo di montare gli albumi. Alexandra mi mostra la foto dei suoi albumi montati, sembrano un formaggio cremoso!!
Ci riprovo per la terza volta, nada.
Non volendo fare grandi quantitativi, avevo utilizzato le fruste anziché la planetaria ma, su consiglio di Alexandra, cedo e utilizzo la planetaria, anzi rischio di fonderla!! Sembra che vada tutto bene, inforno a 175 ° C anziché 200, forse ci siamo. Li tolgo, reggono per un po', poi si afflosciano, meno degli altri ma sono mollicci e gommosi. Getto la spugna. Due giorni di prove, bloccata in casa e già depressa a causa di una canalolitiasi (sorta di labirintite) a cui si era aggiunto un bel raffreddore per non farmi mancare nulla, non avevo intenzione di intristirmi ulteriormente a causa dei miei fallimenti culinari.

Ma non era detta l'ultima parola, continuavo a pensarci. Condivido la débâcle e i miei dubbi con Mapi, Alessandra Van Pelt e Alessandra Molla e infine  Giuliana . Quest'ultima li avrebbe provati e mi avrebbe riferito. Quando ho visto i suoi, ho dovuto riprovarci, non prima di aver scartabellato libri e consultato siti, alla ricerca di una versione for dummies. Ho persino rotto le scatole all'amica Loretta Fanella, la quale, pur non avendoli mai provati, suggerisce di sostituire lo zucchero con il trealosio, simile al saccarosio ma con un potere dolcificate ridotto alla metà.  E dove lo trovo il trealosio? O meglio, si trova ma costa un botto. A questo punto faccio i soliti mix gallitiani, prendo un po' qui e un po' là, mischio, e procedo, facendo anche tesoro degli errori precedenti e infine, al quinto tentativo (o sesto? ho perso il conto) CI RIESCOOOOOOOOO.


Non sono perfetti ma reggono, sono friabili ed ariosi, mi sembrano degni di essere chiamati Savoiardi, pur non avendo possibilità di riscontro.
Quindi la mia versione si potrebbe interpretare come una variante di quella di Alexandra per chi non ha grande dimestichezza con questi impasti delicatissimi e sensibili ad ogni minima variazione climatica, manuale o meccanica ed emotiva pure!!


Per 8 Savoiardi salati Galliti's way:

50 g di albumi
25 g di tuorli
30 g di farina 00
30 g di fecola di patate
10 g di fruttosio (o zucchero semolato)
1 g di sale
1/2 cucchiaino di bicarbonato

Ho pensato che il savoiardo salato non dovesse essere proprio salato ma semplicemente non dolce, o meglio quasi neutro. Quindi facendo le proporzioni con la ricetta originaria, ho aumentato la dose di zucchero, ho messo pochissimo sale perché  la nota salata viene conferita anche dal bicarbonato che aiuta a sostenere i biscotti in cottura (ecco svelato il trucchetto per imbranati) così come la maggiore quantità di farina e fecola.

Setacciare le farine insieme al bicarbonato. Montare a neve durissima gli albumi con lo zucchero nella planetaria 15-20' a velocità sostenuta. Infine incorporare delicatamente i tuorli appena sbattuti con un pizzico di sale. Unire anche la farina in due o tre volte, girando delicatamente con una spatola dal basso verso l'alto per non smontare gli albumi.
Mettere il composto in una sacca da pasticceria con bocchetta 1-1,5 cm (io avevo finito quelle usa e getta e ho utilizzato quella di silicone con l'apertura che c'era!), stendere l'impasto su una teglia rivestita di carta da forno, spolverizzare con zucchero a velo e cuocere in forno pre-riscaldato a 160-170 ° C per 10-12 minuti. Lasciar asciugare in forno con il portello aperto.

Vinta la sfida con gli indomabili savoiardi, ero pronta per il tiramisù dedicato all'indomabile "bersagliera"!!


Ingredienti per 2 porzioni

Bagna alla bagna caoda

5-6 spicchi d'aglio
5-6 acciughe sotto sale
2-3 cardi teneri
1/2 porro
500 ml d'acqua
olio extravergine d'oliva

Creme al mascarpone
200 ml di latte parzialmente scremato
100 g di mascarpone
20 g di fecola
2 cucchiai di purea di cavolfiore (cavolfiore cotto al vapore, frullato e passato al setaccio)
1 cucchiaio di purea di barbabietola (barbabietola cotta in forno, frullata e passata al setaccio)
1 tuorlo
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
un pizzico di sale
un pizzico di noce moscata grattugiata

Mirepoix di verdure
carota, sedano, rapanelli

Per guarnire: fiocchi di peperoni cruschi fritti (si trovano in commercio) o paprica dolce in polvere

Per la bagna alla bagna caoda: preparate il brodo con il porro e i cardi (questi conferiscono una nota amarognola che richiama il caffè del tiramisù originale)  mettendo le verdure a freddo nell'acqua e facendo sobbollire fino a quando il liquido ridurrà di circa la metà. Non salate.
Sbucciate  ed affettate l'aglio, togliete il cuore e lasciatelo qualche ora in acqua fredda.
Dissalate e sfilettate le acciughe, mettetele in un pentolino insieme alle fettine d'aglio e due cucchiai d'olio, fate andare a fuoco basso, quando iniziano a sobbollire, unire una cucchiaiata di brodo di verdura e continuate la cottura, unendo un poco di brodo, di tanto in tanto,  fino a quando aglio e acciughe saranno completamente disciolti. Dovrete ottenere una salsa un po' brodosa, non una vera bagna caoda densa e cremosa che prevede infatti molto più olio.

Per la pasticcera salata: unite la fecola all'uovo, mescolando bene, diluite con il latte freddo, ponete sul fuoco e fate addensare a fiamma dolce. Infine condite con una grattugiata di noce moscata, una cucchiaiata di parmigiano grattugiato, pochissimo sale.
Miscelate in due ciotole 50 g di mascarpone ognuna, con qualche cucchiaiata di crema pasticciera e le puree di verdure in modo da ottenere una salsa rosa e una color crema.

Tagliate a mirepoix le verdure. Bagnate abbondantemente i savoiardi nella bagna caoda fredda. Scolateli, spezzateli, se necessario per adeguarli al contenitore in cui si servirà il tiramisù, disponetene un primo strato sul fondo, cospargete con il mirepoix di verdure (che ricorda le verdure crude che si intingono nella bagna caoda), disponete uno strato di crema rosa, un altro strato di biscotti, mirepoix, crema al cavolfiore e infine cospargete con fiocchi di peperoni cruschi o paprica dolce in polvere.

Versione con la paprica


E se lo provate, fatemi sapere!!!












24 commenti:

  1. Grande Cristina! Davvero brava a non arrenderti mai, è questo il segreto. Complimenti per questo delizioso tiramisù e se hai bisogno, sai che ci sono.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. chi l'ha dura (la capoccia) la vince!! grazie per la tua pazienza e per il tuo supporto!!

      Elimina
  2. Come sempre da te c'è da imparare e mai come in questo momento è l'attimo giusto. Sto infatti montando gli albumi per i savoiardi salati quindi aggiungerò immediatamente il pizzico di bicarbonato
    Il tuo tiramisù in versione salata ed il film è un capolavoro e ti si addice proprio per te amore e fantasia in cucina è l'ingrediente fondamentale
    Grazie

    RispondiElimina
  3. Cristina, tanti complimenti, in primis per la tenacia, poi per il bellissimo risultato che assaggerei molto volentieri!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, non per nulla sono capricorno con ascendente capricorno, più cocciuta di così :-D

      Elimina
  4. Wowww che temeraria!.versione salata super !! intrigante la bagna!! Bravissima

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma ciao, quanto tempo!! questa la provi? voglio la foto come tuo solito! baci e grazie

      Elimina
    2. si è vero troppo tempo!...fatti viva quando vieni dalle miei parti...ps avrai la foto appena realizzata ..me gusta mucho :)

      Elimina
  5. Madonna che avventura! Ma tu non sei una donna...sei una roccia! :-D Io mi sarei arresa al secondo tentativo, ma non sono un osso duro, si sa. Complimenti alla caparbietà (anche in condizioni di salute svantaggiate!) e ancora di più all'idea. Il tiramisù salato non l'ho mai provato e mi lascia molto perplessa, ma sono sicura che il tuo è buonissimo...questione di fiducia ;-) Credo sia molto difficile bilanciare i sapori e le consistenze...e tu ci sei riuscita da par tuo. Complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anch'io non ero ben disposta nei confronti del tiramisù salato ma una sfida è una sfida!! ;-)

      Elimina
  6. Sensazionale! Ammiro la tua tenacia e la tua voglia di provare! E la bagna cauda..che splendida! Da buona piemontese non posso che amarla! Un tiramisu da leccarsi i baffi!
    Bravissima!

    RispondiElimina
  7. MA sai che è davvero particolare? SE non mi fossi messa a leggere non avrei mai pensato che fosse salato: quella cremina rosa ricordava i lamponi....e invece! hai una creatività eccezionale, brava Cri!

    RispondiElimina
  8. Un parto, più che un'infornata, povera!
    Beh, con la bagna alla bagna caoda ti sei guadagnata la mia stima eterna, anche per il coraggio :D
    Mitica, per il tiramisù e per l'ispirazione, favolosi entrambi!

    RispondiElimina
  9. Questo e' il vero MTC. provarci, non avere paura di dire che non ci si riesce, rompere le scatole, con la tenacia ammirevole che e' propria di chi non vuole arrendersi e alla fine condividere i propri successi, mettendo in circolo quello che si e' imparato, con una disponibilita' senza pari. Che tu sia un membro indispensabile a questo gioco (non utile, non importante: indispensabile) lo si vede proprio da qui, da questo raccogliere sempre il guanto della sfida (prima o poi mi ci manderai, me lo aspetto e me lo merito pure :), e da questo interpretare da protagonista il vero spirito del gioco.
    E farlo ogni volta con una zampata delle tue, di quelle che lasciano il segno appena si intravvede il movimento... basta il titolo, per accendere l'interesse. E per farci accendere il forno, quando si arriva alla fine. Strepitosa, strepitosa, strepitosa!

    RispondiElimina
  10. Di sicuro sarà stata la fortuna del principiante, ma i savoiardi salati mi sono riusciti subito. In compenso, ho lottato con la crema che non tiravasù ma andavagiù. Visto il risultato, hai fatto benissimo a non mollare, chi l'ha (!) dura la vince :-D

    RispondiElimina
  11. direi che "Bersagliera" ti si addice perfettamente....
    un film che non manco di guardare ogni volta, anche se so a memoria o quasi tutti i dialoghi. Mi porta a un tempo che ho conosciuto, fatto di povertà ma anche di orgoglio e dignità...
    e complimenti sinceri, hai tirato fuori dal tuo personalissimo cilindro un' altra fantastica cosa..

    (Gorgonzola eh? Lo adoro, ma lì mi serviva qualcosa di più forte, altrimenti si appiattiva tutto...) Un bacio Galliti del mio cuore.. Giuli

    RispondiElimina
  12. ed eccola la mia principessa delle acciughe dalle quali trae meraviglie....che altro dire, tu sei una donna che ho avuto la fortuna di conoscere, pimpante, sempre sorridente e caparbia come poche, in cucina sei strepitosa e ne hai dato prova per l'ennesima volta.
    Questa versione salata è assolutamente da provare.
    GRANDIOSA!!!!!!!

    RispondiElimina