mercoledì 14 settembre 2011

ENOTECA OSTERIA SAN GUIDO, BOLGHERI


Nel cuore della Doc Bolgheri, una delle zone vinicole più prestigiose d'Italia, famosa in tutto il mondo per i suoi grandi rossi, proprio all'interno del Sancta Sanctorum, cioè la Tenuta San Guido, culla del leggendario Sassicaia, non ti aspetteresti di trovare un'osteria con cucina e gente schietta che propone addirittura pesce azzurro, oltre a piatti classici di carne e cacciagione elaborati con gusto moderno, leggero, ad accompagnare vini importanti e blasonati.
L' ambiente dell'Enoteca Osteria San Guido è in stile country-elegantino ma molto sobrio, informale e caldo, costituito da una luminosa  veranda chiusa da vetrate all'inglese, con un bellissimo giardino per le cene estive, nella vera sala interna il bancone e gli scaffali con i vini.
I tavoli sono di legno di vari stili ed epoche, l'apparecchiatura semplice ma di buon gusto, la stella ad otto punte color oro su fondo blu, blasone dei marchesi Incisa della Rocchetta e stemma della Tenuta San Guido, stampata con nonchalance su tovagliette di carta gialla!
Conosco l'osteria dalla sua nascita e conoscevo bene i precedenti gestori, vi avevo festeggiato i miei 40! Un paio d'anni  fa c'è stato un cambio di gestione, per una serie di coincidenze l'ho disertata fino a quest'estate quando l'ho riscoperta con grande piacere, ritrovando la stessa piacevole atmosfera.
Il patron Erminio, comasco  ormai naturalizzato bolgherese dopo 20 anni di vita maremmana, è un omone con baffoni, apparentemente burbero ma simpatico e gentile. Si è circondato di uno staff vivace, molto professionale e  attento.
La carta ha prezzi onestissimi, con piatti classici e interessanti proposte secondo stagione e mercato,  si possono degustare al calice i vini della Tenuta San Guido (Sassicaia, Guido Alberto e Le Difese) e di molte altre aziende bolgheresi.


Tartare di palamita croccante (palamita battuta al coltello, condita con olio, sale, pomodori e crostini dorati di pane)


Tagliolini di pasta fresca con sgombro, cipollotti e limone, gusto fresco, ben calibrato, impeccabile, il coup de coeur che mi ha fatto ritrovare l'amata Osteria San Guido



Gli spaghettini alle arselle



L'olio della Tenuta San Guido e nel bicchiere 



Ghiottissima crême brûlée al tè verde


Non ho immortalato l'antipasto con una scaloppa di foie gras caramellata e le pappardelle alla lepre che ha preso mio marito, ottimi entrambi, invece  è venuta malissimo la foto del dolce cha abbiamo diviso la prima volta, una panna cotta alla menta, fatta con panna fresca  al 36%, grassissima ma buonissima e soprattutto naturale, servita con una salsa al cioccolato.

La volta successiva, la deliziosa, sorridente Deborah ci ha tentati con proposte ancora più curiose come la PANNACOCCA (panna cotta al cocco) ma abbiamo resistito. Mi sono pentita di non  aver provato, spero di ritrovarla, la ricciola con porcini e zucchine. Non ultimo, ho appreso da fonti certe che lo chef ha messo in carta la bottarga di tonno fatta da loro.

Ma ci si torna, eccome se ci si torna......