domenica 14 aprile 2013

ANTEPRIMA FESTA DELLA PALAMITA A FIRENZE

 
12a edizione, 4 e 5 maggio 2013
 
La festa della palamita e la sua anteprima fiorentina, giovedì 11 aprile,  con Deborah Corsi, chef testimonial della festa, le autorità di San Vincenzo:  il sindaco Michele Biagi, l'assessore ai lavori pubblici, ambiente e promozione del territorio  Elisa Cecchini,  i vini della Tenuta Poggio Rosso di Populonia, e l'olio biologico del Podere SS. Annunziata di San Vincenzo, ospiti de L'Ora d'Aria, Firenze (vedi articolo Insalata Mista) per un menu a quattro mani con Marco Stabile, patron e chef dello stellato fiorentino e Deborah Corsi, protagonista assoluta la palamita!
 
 
  
E la sottoscritta non se l'è lasciata scappare!  Proprio il giorno 11 aprile era in programma un incontro a Firenze  con Cristiana di Beuf à la mode (lascio a lei il piacere di raccontarlo), e così ho unito i due eventi e  mi sono concessa una piacevolissima trasferta fiorentina con una fruttifera battuta di shopping che il giorno seguente sono rientrata in treno con   borsa e macchina fotografica a tracolla, voluminose borse shopping con scarpe e vestiti e trolley a traino che manco i vucumprà!!!
 
Invitata dall'organizzazione di San Vincenzo, che ringrazio, arrivo all'Ora d'aria, tutta agghindata per l'evento ma con l'inseparabile reflex al collo.  Particolare che non è passato inosservato e in men che non si dica vengo  arruolata come fotografa ufficiale in mancanza di fotografi professionisti. Non mi pareva vero, mi sono fiondata immediatamente in cucina, dove mi sono divertita moltissimo ad immortalare il backstage della serata dribblando fra i membri dello staff  e soprattutto facendo attenzione a non bruciarmi passando vicino alle piastre incandescenti.
 
 
 
 
 
 
Un pubblico da grande occasione  affollava l'elegante sala con cucina a vista e la saletta al piano di sotto. Nella sala principale nomi noti del giornalismo nazionale, quali Salvatore Marchese, Giuseppe Calabrese, Federico Ricci, Paolo Pellegrini, Irene Arquint, Valeria Carbone e Maria Antonietta Schiavina,  riuniti per degustare un menu elegante e calibrato  che  i due chef hanno elaborato per elogiare la palamita.
 
Le signore giornaliste, a destra del tavolo : Valeria Carbone  e Irene Arquint, in fondo  Edy Monelli e  Francesca Luzzi dell'azienda Poggio Rosso, in primo piano a sinistra Maria Antonietta Schiavina,
 
 
A destra: Salvatore Marchese e Federico Ricci, a sinistra in fondo Emanuele Giampieri, marito di Deborah e patron del ristorante La Perla del Mare, San Vincenzo, e le signore Ricci e Marchese
 
Uno scatto non istituzionale del simpatico sindaco Michele Biagi e della graziosa Elisa Cecchini, assessore
 

IL MENU
 
 
La Palamita dalla A alla Z - Deborah
 VEIVE IGT Toscana - viognier, vinificato e affinato sui lieviti in vasche d'acciaio
 
Piccola frittata di asparagi selvatici, palamita al lime, caviale di tartufo e crescione tahoon - Marco
Philika IGT Toscana - vermentino, vinificazione in acciaio e affinamento sui lieviti
 
Tortelli di palamita ai profumi di porchetta su crema di patate e stracchino, olio al basilico - Marco
TAGES IGT Toscana - sangiovese e merlot, affinato in barriques
 
La Palamita Vitellata - Deborah
VELTHUNE IGT Toscana - cabernet sauvignon, affinato in barriques
 
 
Il Mare nel Vetro - Deborah
Mattonella al limone, lime, vaniglia e croccante di mandorle - Marco
un'anteprima, non ancora in commercio: Losna IGT Toscana - vermentino, vendemmia tardiva
 
 
 
 
Il pane: al nero di seppia, acciughe e limone e grissini all'olio di Deborah, focaccia patate e rosmarino e croissants alle alghe di Marco. E si comincia bene!!!!
 
La Palamita dalla A alla Z: cubi di palamita cruda e zucchina, caviale, ricotta, arancia e da ultimo,  due tataki di palamita, uno con  scaglia di tartufo, l'ultimo con  foie gras spadellato. Divertente gioco di abbinamenti ricchi e poveri, sapori netti, essenziali,  senza compromessi. Il crudo è un vero asso nella manica di Deborah! I particolarissimi piatti in acciaio sono opera artigiana del marito di Deborah!
 
 
Piccola frittata di asparagi selvatici, palamita al lime, caviale di tartufo e crescione tahoon
Abbiamo fatto ripetere a Marco più volte il lungo nome del piatto, soprattutto lo spelling del crescione tahoon, originario dell'Himalaya, dal sapore di sottobosco, di muschio, che definire insolito è un eufemismo.
La voluttuosa cremosità della frittatina sposava l'acidità della marinatura della palamita,   il croccante degli asparagi crudi la intervallava e le sfumature erbacee  del tartufo e del crescione arricchivano la sinfonia di gusti per il godimento del palato.
 

 
Tortelli di palamita ai profumi di porchetta su crema di patate e stracchino, olio al basilico, una pasta all'uovo impeccabile,  il ripieno di palamita era gustoso, intenso e profumato con prevalenza di semi di finocchio, appena un po' troppo compatto e impegnativo per la masticazione. Cremina di patate deliziosa.
 
 
 La palamita vitellata. Un divertissement molto particolare di Deborah che reinterpreta un classico come il vitello tonnato ma con la palamita al posto del tonno e gli ingredienti della salsa scorporati in singoli elementi per una creazione ludica e simpatica. In sintesi: un arrotolato di vitello con cuore di palamita, salsa maionese, frutti di cappero, uova di quaglia, briciole di bottarga di muggine e prezzemolo fritto. Interessante il contrasto fra l'involucro esterno ben rosolato, croccante e saporito e il cuore crudo della palamita che si fonde con la polpa di vitello interna rosa anch'essa. Forse,  come spiegato dalla chef stessa,  lo spessore della fetta di palamita vitellata avrebbe dovuto essere più sottile ma non sarebbe rimasta in piedi nel piatto per ottenere l'effetto coreografico voluto. Compromesso più che accettabile!
 
Il mare nel vetro di Deborah: biscotto sbriciolato sul fondo , chantilly al limone, spugna di pistacchio, cavalluccio di cioccolato Amedei, corallo di cioccolato bianco spruzzato di rosso. Che altro aggiungere?????
 

 
Una mattonella composta da una dacquoise al cocco, salsa al lime, bavarese al limone e alla vaniglia, croccante di mandorle. Idem come sopra!!!!!
 
 
 
I vini della tenuta Poggio Rosso. Un'azienda giovane e dinamica, sul mercato dal 2010, situata in una terra magica, dietro il golfo di Baratti, con le sue tombe etrusche, dove inevitabilmente riecheggiano ovunque i miti dei progenitori toscani  che si ritrovano spesso nella toponomastica o, in questo caso nei nomi dei vini, Veive, Phylika, Tages, Velthune, Losna, tutti nomi di divinità etrusche di cui la Sig.ra Edy è un'esperta appassionata.
 
 
 
Meritati applausi per Deborah e Marco, stupendi interpreti di questa bellissima serata!!! Adoro sia la cucina di Marco che quella di  Deborah e anche se  per Deborah  provo un affetto particolare, ritengo di  essere assolutamente obbiettiva nel dichiarare che l'amica sanvincenzina non ha sofferto il confronto con lo stellato, anzi,  in un duello in stile Masterchef sarebbe stata dura per i giudici!!!!
 
 
Un particolare ringraziamento a Raffaella Spadoni, coordinatrice dell'evento!
 
 
Mi raccomando tutti alla Festa della Palamita a San Vincenzo 4 e 5 maggio!!!! 
 
 

 

8 commenti:

  1. Ma che menù.... con gli occhi me lo sono già mangiato!!!

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  2. Serata bellissima e raccontata altrettanto bene. La palamita....pensa te!
    Buona domenica cara.

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  3. ...per fortuna che a pranzo "ti sei tenuta"!!! I piatti? Uno più bello, e immagino, buono dell'altro!! Belle anche le foto....che vuoi di più??? Un abbraccio cri

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  4. Deborah con il mare nel vetro ha dato conferma di se!!! Veramente bravissima! Bello tutto.

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  5. una meraviglia questi piatti!!!
    ci sarai allo slow fish di Genova?

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    1. ciao, che bella sorpresa!! yes! Slow Fish arrivoooooooo :-)

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  6. Cris, te lo devo proprio dire: ma che INVIDIA!!! Che menù, che serata!!! Complimenti a Deborah, che grazie a te ho avuto il piacere di conoscere e complimenti a Marco Stabile! Faremo di tutto per essere presenti il 5!

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  7. Ma quante cose hai fatto? Mi ero persa questo articolo: bellissimo!

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