mercoledì 30 novembre 2011

NORA NO BLOGGER PER CACIO E P...SCE E 2! PULENTA E SARACA!!

BUON COMPLEANNO NORA!!!!

Non è che le sto facendo un gran regalo, glielo dovevo, la sua ricetta è in attesa di pubblicazione da domenica ma come Nora  ben sa, sono nel marasma pre-verdetto MTC e in lista d'attesa c'era anche l'altra milanese, la  Pezzali.  E' stato un caso che stamattina abbia notato su Facebook gli auguri che fioccavano sulla bacheca di  Nora e ho scoperto che è il suo compleanno. Ho rimandato tutto il resto, dovevo assolutamente postare! Et voilà, il suo testo, foto e ricetta (si è anche impegnata nella foto questa volta rischiando addirittura la polmonite uscendo sul terrazzo nel gelo  mattutino milanese in cerca di luce naturale ma senza giacca, immagino, perchè il marito la redarguiva dicendo CHE NON E' NORMALE, ma i mariti non possono capire......)

PERCHE’ ANCHE IL VINTAGE HA IL SUO PERCHE’….
Quando ti prende la “scimmia” ti prende…. Anche se si tratta di una “scimmia” culinaria.
Nasce tutto con una incauta partecipazione ad un contest e poi….. il delirio! Si, perché quando dicevo che
non mi veniva in mente nulla per Cacio e pe…sce …. ERA VERO . Una volta trovata un’idea mi si è aperto un mondo! Guardate le ricette presentate sino ad ora: una più geniale ed AZZECCATA dell’altra.
Quindi quando l’altro giorno, parlando con mio suocero della fatica che si faceva nel dopoguerra a portare
qualche cosa in tavola, lui mi ha citato quello che spesso si mangiava nelle cascine dei contadini, mi sono
illuminata!!!!
Polenta e saracca…. o meglio, polenta con il sentore della saracca… pesce povero ma sempre costoso che si divideva in tanti piccoli pezzi per cercare di dare sapore alla solita polenta.
Così, visto che settimana scorsa avevo ”polentato” con tutta la famiglia, ed avanzato un po’ di farina da
polenta (la polenta da noi non avanza MAI!), ho pensato di rifarla aggiungendo un po’ di grana quando cotta e trasformarla in un Fingerfood povero ma gustoso.

Pulenta e saraca!!!! Fingerfood vintage
(trad: Polenta ed aringhe affumicate!)




Ingredienti: per 6 persone
Per la polenta:
Farina da polenta (meglio se macinata a pietra) gr. 150
Acqua (qui viene il bello: NON LA MISURO MAI vado ad occhio)
Sale (pochissimo, l’aringa affumicata è salatissima)
100 gr. Parmigiano Reggiano
Per il topping:
2 filetti di Aringhe affumicate e già diliscate
1 Cipolla rossa di tropea
1 gamba di sedano verde
Olio EVO
Aceto balsamico

Tagliare a filetti sottili (tipo il salmone, per intenderci) le aringhe affumicate e farle marinare in frigorifero
con una cipolla di tropea affettata sottilissima, il sedano anch’esso tagliato sottilissimo e una emulsione di
Aceto Balsamico ed Olio EVO. NON METTETE SALE… sono già salate di loro le aringhe.
Lasciare riposare la marinatura per 1 giorno in frigorifero, coperta da una pellicola, ricordandosi di
mescolare di tanto in tanto.
Scaldare l’acqua per la polenta (ad occhio circa 700ml ) con mezzo cucchiaino di sale ed un cucchiaio di olio
Evo e, appena inizia a , versare la farina a pioggia mescolando in continuazione per evitare i grumi (i fra’ o
frati..). Far cuocere sempre mescolando con vigore per 40/45 minuti circa (sulla pentola deve formarsi una
crosticina che si stacca dalle pareti… a quel punto è cotta!).
Togliere la pentola dal fuoco ed incorporare il grana grattugiato alla polenta continuando a mescolare per
miscelarlo bene. Versare la polenta in un vassoio e livellarla ad un altezza di 2 /3 cm circa.
Lasciare raffreddare e, con un coppapasta, tagliare le formine da far abbrustolire sulla padella di ghisa
avendo cura di ungerli bene dai 2 lati.
Quando le basi di polenta saranno pronte, adagiarvi le cipolle, l’aringa marinata e….. FINITE!!!! SUBITO!!!
NON ne rimarrà nemmeno una…
Nora



lunedì 28 novembre 2011

CRISTINA PEZZALI NO BLOGGER PER CACIO E PE....SCE 2 E 3

Cristina Pezzali che ha ammaliato tutti con il suo Baccalà marinato al miele e cialde di grana padano, ci riprova per la seconda e terza volta!! E chissà che non ci riservi altre sorprese da ora alla fine del contest....
Pubblico il suo testo integrale perchè si presenta da solo:

2. AMMUCCHIATA DI QUENELLES DI ARINGHE, MELA VERDE E TOMA DI CAPRA

Devo dire che questo contest è davvero strano!
All'inizio mi ha fatto un po' paura, poi mi ha intrigato ed ora sto continuando ad avere delle idee. Alcune non sono "presentabili" nel senso che le ho realizzate con pesci non ammessi, altre non sono "presentabili" per la foto..... prometto che migliorerò!
Mi sono ritrovata a girare nel reparto latticini del mio supermercato guardando uno ad uno i formaggi in mostra per poi andare nel reparto pescheria (con un foglietto in mano con la lista dei pesci ammessi) ed anche lì mi sono soffermata parecchio. Probabilmente, a guardare bene, dal mio cervello usciva anche un filo di fumo..... finchè mio figlio ha detto: Mamma, perchè oggi sei così strana? Io ti parlo e tu guardi i pesci.
Sono tornata in me ed ho risposto con aria indifferente: Sto solo pensando a cosa fare per cena.....
Prima che i mie figli mi portino in analisi.... ecco cosa io ho portato in tavola:

AMMUCCHIATA DI QUENELLES DI ARINGHE, MELA VERDE E TOMA DI CAPRA



3 grosse patate
1 etto di farina
1 aringa affumicata (piccola)
80 gr. di toma di capra
1 mela verde
1 uovo

Lessare le patate e schiacciarle ancora calde, tritare l'aringa al coltello in piccoli pezzi, sbucciare e tagliare a tocchetti la mela, impastare velocemente patate, aringa, farina e mela + l'uovo, in modo da ottenere un impasto molto morbido con cui formare delle quenelles.
Cuocere le quenelles in acqua calda  non salata (l'aringa ci pensa per tutti!), raccoglierle con una schiumarola appena riaffiorano, sgocciolarle bene e porle in una pirofila da forno, ricoprirle  con la toma a fettine e infornare per 10 minuti a 150°



3.  TERRINA DI RICCIOLA, PATATE, ZUCCHINE E BRANZI




4/5 fettine di ricciola tagliate a carpaccio
100 gr. di branzi
1 patata grossa o due piccole
1 zucchina
1 scalogno piccolo
olio evo

Lessare la patata e schiacciarla con una forchetta, tagliare la zucchina a julienne e passarle in padella pochi minuti con lo scalogno tritato fine ed un po' di olio evo
Foderare una teglia con le fettine di ricciola, alternare uno strato di patate solo schiacciate, uno strato di zucchine e concludere con un altro strato di patate, schiacciando leggermente per far aderire tra loro i vari ingredienti
calovolgere il tutto, ricoprire con il branzi tagliato a tocchetti e infornare per pochi minuti, solo per per sciogliere il formaggio, senza farlo colorire in quanto il piatto è delicato e il sapore amarognolo avrebbe il sopravvento.

A casa mia questo sformatino ha avuto parecchio successo.

Buon appetito.

CristinaP

mercoledì 23 novembre 2011

ERIKA NO BLOGGER PER CACIO E PE...SCE

Erika di Piombino, piazzatasi terza lo scorso anno nel mio primo contest TUTTI PAZZI PER LE ACCIUGHE,  con le ACCIUGHE IN FOGLIA DI LIMONE E INSALATA DI ARANCE,  ormai storica sostenitrice del blog e compagna di attività enogastronomiche, ci riprova ora più agguerrita che mai con due proposte minimal chic di grande effetto cromatico ma anche tecnicamente molto interessanti e con 2 pesci azzurri decisamente inusuali, primo fra tutti la LAMPUGA, e poi l'OCCHIATA!! Complice il babbo pescatore che dispensa una materia prima impareggiabile!!

LAMPUGA MARINATA IN SALE E ZUCCHERO CON ROBIOLA, MELA VERDE E CIPOLLA




Ingredienti:

-cipolla fresca di tropea
- filetto di lampuga
-robiola
-sale fino
-zucchero
-mela granny smith
-3dl acqua
-2dl vino bianco
-1 foglia di alloro
-olio evo aromatizzato con un baccello di vaniglia
-germogli di insalata

Sfilettare la lampuga, mescolare il sale con lo zucchero (rapporto sale/zucchero = 1/3) e spolverare sul  filetto di pesce. Lasciare in frigorifero da 1 a 2 ore max (dipende dallo spessore del filetto di pesce).
Bollire per 5 minuti la cipolla in acqua salata ed aromatizzata con vino bianco, zucchero e 1 foglia di alloro. Sgocciolarla e quando è raffreddata tagliarla a piccoli spicchi. Cuocere questi ultimi in padella antiaderente per 5 minuti con un goccio di olio evo e regolando di sale.
Lavorare bene la robiola nel frullatore finchè non diventa cremosa e metterla in un sac a poche.
Lavare i filetti sotto acqua corrente, tamponarli e tagliarli a cubetti.Tagliare la mela granny smith senza privarla della buccia a julienne.
Assemblare il piatto con tutti gli ingredienti e finire la decorazione con l’olio aromatizzato alla vaniglia.


CRUDO DI OCCHIATA, BURRATA ASPARAGI E GELATINA DI CAMPARI

INGREDIENTI:

-occhiate
-burrata
-panna fresca
-asparagi surgelati
-arancia non trattata
-olio evo
per la gelatina di Campari:
-50 gr zucchero
-50 gr acqua
-30 gr Campari
- succo di mezza arancia
-5 fogli colla di pesce

Per la gelatina di campari: portare ad ebollizione acqua e zucchero dopodiché aggiungere il campari, il succo di mezza arancia e i fogli di colla di pesce precedentemente messi a bagno in acqua fredda.Lasciare in frigo minimo 3 ore.

Sfilettare le occhiate, depositare i filetti tra due fogli di carta velina e batterli in modo che diventino molto sottili e aiutandosi con un coppapasta formare il disco di pesce e depositarlo sul piatto di portata. Condire con gocce di succo d’arancia e sale Maldon.
Frullare la burrata con la panna fresca fino ad ottenere un composto omogeneo ma non troppo liquido, metterlo nel sac a poche e metterlo sopra il pesce.
Grattare la scorza d’arancia con la microplane e adagiarla sulla burrata. Guarnire con gli asparagi crudi affettati finemente con la mandolina (in mancanza di affettatrice e di asparagi freschi, da congelati si affettano meglio con la mandolina e poi si lasciano scongelare)
I fiori sono del gelsomino del mio giardino, gli unici disponibili in questo momento!


 
Che dire?  'Sti C....ehm.....cioè.....CHAPEAU!!



martedì 22 novembre 2011

NORA NO BLOGGER PER CACIO E PE....SCE

Nora è una simpaticissima, spiritosissima milanese, partecipante dell' MT CHALLENGE , che tutti stanno incitando ad aprire un blog!!! L'ho conosciuta tramite l'MTC e poi abbiamo stretto amicizia anche su  FB. L'ho subito lavorata ai  fianchi per arruolarla anche nel mio contest. Mi ha tirato un po' di accidenti perchè le ho sconvolto due weekend in cui ha preparato ben 3 versioni di baccalà alla livornese aprendo letteralmente le danze DELL'MTC DI NOVEMBRE, la sfida sul baccalà alla livornese lanciata dalla sottoscritta.
Per la prima proposta l'ha infilato  nei ravioli bicolori di Fattori e Guerrazzi e poi ancora nelle lasagne ma non contenta aveva preparato anche qualcosa per il contest pescio-cacioso, solo che non aveva letto le regole e ha cucinato un very english salmon and cheddar pie!!
Sgomenta mi ha rivelato che probabilmente non ce l'avrebbe fatta a ripetere la ricetta sostituendo pesce e cacio con roba più mediterranea, la davo per persa, invece neanche 24 h dopo, ecco cosa mi ha inviato, premessa, foto, testo e ricetta!! Grazie Nora.

Premessa:
Cristina,
come vedi alla fine ci sei riuscita a convincermi! Ho rifatto il Fish Pie con un pesce AMMESSO!
Così la prossima volta imparo a leggere PRIMA le regole ..... e non dopo.....
Le foto sono urende ma.... oltre a NON essere una blogger.... NON sono una fotografa....
Vedi te se vale la pena pubblicarlo... A noi il gusto e la presentazione è piaciuta....
Buonanotte
Nora


SFORMATO DI TONNO AL PECORINO SICILIANO






" E’ ora di sfatare un po’ di falsi miti… Non si abbina MAI il pesce al formaggio; Gli Anglosassoni NON
sanno cucinare; Ai bambini NON piace il pesce; NON ci sono più le mezze stagioni

Non si abbina mai il pesce al formaggio.
Un bellissimo Contest ci fa capire quanto sbagliata sia quest' affermazione! Basta scorrere le ricette pervenute finora ed ecco che il Pesce ed il formaggio, nemici atavici, diventano amici, con abbinamenti fino ad oggi definiti azzardati ma che si rivelano vincenti.
Ed ecco quindi che Cristina mi *aggancia* con una sfida ardua per chi, cresciuta come me credendo al falso
mito di MAI PESCE E FORMAGGIO, si trova spiazzata ma incuriosita.

Gli Anglosassoni NON sanno cucinare. Altra bestialità. Per citarne giusto un paio di illustri Chef che ebbero
i natali “perfida Albione” e che stanno riscuotendo un successo notevole in questi ultimi anni, basti
pensare a Gordon Ramsey e Jamie Oliver .
Un cassettino della memoria che si apre…. un ricordo di un Fish Pie mangiato tanti anni fa in Inghilterra …
dove il Salmone si sposava perfettamente con il Cheddar… Ma: se si sposa il Salmone …il Tonno… resta
scapolo? Ma nooooo!!!! E poi il Tonno mi fa venire in mente racconti di tonnare, di Sicilia … ed in Sicilia c’è un pecorino fresco che, secondo me, si abbinerebbe bene ed i limoni che profumano di sole.

Ai bambini NON piace il pesce. Ma in che favola? Mio figlio ADORA il pesce, in qualsiasi modo… al contrario di suo padre che non lo vuole nemmeno vedere! Quindi coinvolgo il mio cucciolo Andrea in questa strana avventura.. chiedendogli di collaborare come assaggiatore: CONQUISTATO!
Quindi, questa sera dopo il lavoro, mi sono fiondata nel supermercato sotto casa e ho trovato tutti gli
ingredienti per reinterpretare una ricetta di J.Oliver …. Salmon and Cheddar Pie che diventa un secondo
piatto intrigante e ITALIANISSIMO!!!

Sformato di Tonno al Pecorino siciliano

Inredienti per 2 persone:
Tonno fresco 250 gr.
Tonno affumicato 100 gr.
Pecorino siciliano fresco 100/120 gr.
Patate 2 medie
2 gambe di sedano
1 carota grossa
Scorza e succo di 1 lime (io ½ limone verde non trattato.)
Olio EVO 2 o 3 cucchiai
Sale e pepe q.b.
Peperoncino (io non l’ho messo…. Mio figlio non lo apprezza ancora!)


Esecuzione:
Portare il forno alla temperatura di 175gr. Pelare le patate, tagliarle a tocchetti e farle lessare in una
pentola con acqua salata. Tagliate il tonno fresco a piccoli tocchetti mettetelo in una terrina assieme al tonno affumicato tagliato a dadini.
Aggiungete le 2 gambe di sedano e la carota grattugiate con la parte grossa della mandolina.
Aggiungete il succo e la scorza del ½ limone grattugiata fine, il sale ed il pepe macinato fresco.
Mescolate il tutto condendolo con un cucchiaio di olio EVO.
Nel frattempo versate 2 cucchiai di olio EVO in fondo ad una capace pirofila, versate il contenuto della ciotola e distribuitelo uniformemente nella pirofila.
Scolate le patate che nel frattempo si saranno lessate, passatele nel passaverdura riducendole una crema
liscia.  Stendete questo purè sopra il pesce in maniera uniforme avendo cura di coprire per bene tutti gli angolini. Grattugiate il pecorino con la parte grossa della mandolina e distribuitelo sopra il purè.  Infornate in forno caldo per una mezz’ora circa. (Per una teglia da 2 porzioni – altrimenti aumentate i tempi).
Quando si sarà formata la crosticina dorata del formaggio…. Sfornate… lasciate riposare qualche minuto e
servite caldo.

Non ci sono più le mezze stagioni. Questa affermazione è vera, purtroppo! Un ottobre caldissimo ha
ceduto il posto ad un Novembre di gelo che ci fa rimpiangere l’Estate ed il sole. La nota agrumata del
limone nello sformato ce la ricorda… un poco… e ciò ci consola.

Buon appetito.
Nora






venerdì 18 novembre 2011

CRISTINA PEZZALI NO BLOGGER PER CACIO E PE....SCE

Un'amica di Mapi, che ringrazio per aver diffuso il contest oltre i blog, una graditissima sorpresa,  un'omonima e pure collega!
Dalla descrizione immagino che vada inserita nella categoria ANTIPASTI/FINGER FOOD, la foto non gli rende sicuramente giustizia ma rende l'idea e chissenefrega della foto, a me non interessa il food fighetto, vado alla sostanza e al concetto del piatto e qui c'è tutto, è un'idea veramente sfiziosa e assolutamente da provare, di questi tempi il baccalà invade i blog grazie anche all'MTC di novembre :-) . 
Come ho già sottolineato a Cristina, l'abbinamento del dolce del miele col  salato del baccalà non mi sorprende, anzi è perfetto perchè crea un contrasto che si traduce in bocca in equilibrio. Ora che ci penso, avevo sperimentato anch'io qualcosa di molto simile, era baccalà affumicato con miele allo zafferano
Cristina, se lo provi fammi sapere, io sicuramente provo il tuo! E grazie per aver partecipato.


Baccalà marinato nel miele con cialde di grana padano




Ciao,


tempo fa, in un ristorante, ho assaggiato il baccalà marinato nel miele su un letto di insalatina e la cosa mi ha colpito davvero parecchio, perchè non avrei mai abbinato il dolce ad un sapore tanto deciso e palesemente..... salato! E il tutto mi è piaciuto.
In questi giorni pensando e ripensando a qualcosa di originale da proporre a questo contest, mi sono detta: sono sempre stata brava in matematica, quindi applichiamo la proprietà transitiva alla cucina. Mi spiego meglio: il baccalà sta bene col miele e il miele sta bene col formaggio, quindi il baccalà sta bene col formaggio!!!!!!
Ok, lo so, non è proprio la stessa cosa. Ma ho fatto qualche tentativo e il più semplice è anche quello che mi ha soddisfatto di più.
Provatelo, ve lo consiglio di cuore. Prima assaggiatelo, poi potete dare il vostro parere.La sorpresa al palato è garantita.

100 gr. di baccalà già ammollato
2 cucchiai di miele di acacia o di agrumi
3/4 cucchiaini di grana padano grattuggiato

Tagliare il baccalà a tocchetti togliendo la pelle
Cospargere con il miele e lasciare riposare per almeno 24 ore
In un piccolo tegame antiaderente scioglier col calore un cucchiaino di grana padano alla volta, spegnere il fuoco quando soffrigge, senza farlo bruciare e attendere che si raffreddi.
Guarnire le cialde con i tocchetti di baccalà, senza aggiungere altro miele

Cristina

lunedì 14 novembre 2011

IL BAGNUN DI MENU TURISTICO, RECIPE-TIONIST DI NOVEMBRE



A come Acciuga
  A come Amarcord
                                         A come Amore

Ho scelto questa semplice ricetta tradizionale ligure fra la miriade di proposte strepitose di Menu Turistico, RECIPE-TIONIST di novembre per il contest di Flavia  primo perchè quella che avevo in mente l'hanno già fatta in due, gli spaghetti nocciole e bottarga, secondo perchè avrei voluto fare troppi cambiamenti e non rientravo nelle regole, allora ho optato  per un'altra delle prime ricette che spulciavo su Menu Turistico, appena scoperto, a gennaio,  proprio grazie a Flavia.  Mi sono subito buttata nella simpatica mischia dell'MTC a partire da gennaio con gli involtini di verza, da allora ne ho saltato solo uno causa trasloco. 
Le prime ricette che vado a curiosare  quando trovo un blog nuovo sono quelle di pesce, in particolar modo l'azzurro o pesce povero.
Il bagnun mi ha sempre incuriosita, soprattutto la grande festa dedicata a questo piatto, La sagra del bagnun che si svolge ogni anno a Riva Trigoso  dove vengono cucinati quintali di acciughe e il bagnun è distribuito gratuitamente a tutti i partecipanti. Una grande kermesse vista, per ora, solo  in tv ma sicuramente anche una gran bella ressa e questo mi frena un po' dall'andarci.
Le Menu Turistiche sono liguri, il bagnun non poteva mancare nel loro blog. L'hanno proposto anche per il mio contest TUTTI PAZZI PER LE ACCIUGHE. E quando ho iniziato a curiosare le loro ricette a gennaio, non c'era ancora la lista delle ricette ma il menu per temi in ordine alfabetico. E da dove si parte? Dalla A!
A come Acciuga, il mio pesce azzurro preferito, il vero ispiratore del blog, A quindi come Amore per le acciughe, A come Amarcord, cioè rammentare i primi momenti, le prime scoperte, le novità piacevoli che hanno dato un grande impulso a Poverimabelliebuoni, ovvero le Attività (un'altra A) di  MENU TURISTICO


Il Bagnun de ancioe
di Menu Turistico, per THE RECIPE-TIONIST di Novembre:


Ho seguito la ricetta originaria quasi fedelmente, purtroppo mi sono scordata di prendere qualche pescetto per fare il brodo, allora ho giocato il jolly della sostituzione e ho unito al soffritto delle acciughe sott'olio, saporite ma non così forti come quelle salate. Ho dimezzato  le dosi perchè eravamo in 2 persone:

500 gr di acciughe fresche
250 g di pomodori maturi
3  gallette o fette di pane tostato
1 spicchi d'aglio
2 bicchieri di brodo leggero di pesce   3 acciughe sott'olio
1 bicchiere di vino bianco secco
1/2 cipolla
1 mazzetto di prezzemolo
olio EVO, origano, sale

Pulite le acciughe sotto l'acqua corrente e privatele della testa e delle interiora, lasciando però le lische. Pulite la cipolla e affettatela finemente. Tritate l'aglio, unite le cipolle e le acciughe sott'olio e fate soffriggere tutto insieme all'olio in una casseruola capace di terracotta. Private i pomodori della pelle e dei semi e tagliateli a cubetti, quindi uniteli al soffritto. Salate e lasciate cuocere il tutto per circa 10 minuti. Unite quindi il vino e fatelo sfumare.  Pulite il prezzemolo e tritatelo. Aggiungete le acciughe e il prezzemolo e lasciate cuocere per altri 5 minuti. Spegnete il fuoco e spolverizzate di origano. Disponete le gallette o fette di pane tostato nei piatti fondi e versatevi sopra il bagnun bollente.
Anch'io ho usato il pane tostato esattamente come descritto nel post (a dire la verità avevo letto velocemente la ricetta per fare la spesa, non mi er soffermata sulle gallette, ricordavo la fetta di pane tostato della foto, salvata in corner).

Che scorpacciata di acciughe e quando abbiamo scarpettato!! Slurp slurp!! Anche se non l'avevo mai mangiato prima, non avevo dubbi che sarebbe stato molto gustoso, non vedo l'ora di rifarlo con il brodo di pesce e spero di trovare le gallette per rispettare la versione originale.



domenica 6 novembre 2011

PROVANDO E RIPROVANDO : BON BONS DI CASTAGNE E BACCALA' AFFUMICATO


Non è che mi è presa la fissa del  baccalà, è solo una coincidenza con la proposta dell'MTC e prima ancora con gli gnudi di zucca e baccalà per il peccato di Superbia, il contest di Ely, è vero però che il baccalà mi piace molto.
Un altro contest che mi sta appassionando moltissimo è il contest di Matteo di DENTRO LA PENTOLA, e da quando l'ho scoperto ho in mente un intero menu! Incomincio con l'antipasto  stile finger food.  Mi era balenato nel capo di abbinare un affumicato alla castagna, oggi ero ispirata e avevo tempo per mettere in pratica la ricettina che avevo elaborato mentalmente, le castagne erano in casa da qualche giorno così come la robiola, l'unica busta di affumicato che avevo in casa e stava pure per scadere era il baccalà, quindi scelta obbligata o prova rimandata.


Elaborando e rielaborando, formare una pallina con un formaggio cremoso intorno al cuore di castagna e baccalà mi è sembrata una buona idea. La tecnica l'avevo  fotografata e appresa dall'amico chef Michele Martinelli mentre svelava il SEGRETO DELLA PRALINA ma non l'avevo mai messa in atto, sembrava facile.....
In effetti non è difficile formare la pallina, il difficile è trovare la giusta proporzione fra gli ingredienti per calibrare i gusti e le consistenze.

Gli ingredienti per 5 palline, dopo diverse prove:

5 castagne lesse + qualcuna da sbriciolare per guarnizione
qualche fettina di baccalà affumicato (ma penso che funzioni benissimo con qualsiasi affumicato, anche carnivoro!!)
100 gr di robiola
paprika forte in polvere e pepe rosa
semi di papavero opzionale poi spiego perchè

Voilà il procedimento:
si stende un pezzo di pellicola su un piano, si distribuisce  sulla pellicola uno strato sottile di formaggio cremoso, robiola in questo caso, formando un disco, in mezzo al quale si posiziona una castagna lessata avvolta in una striscia di baccalà affumicato. A questo punto si prendono i lembi del foglio di pellicola, si chiudono intorno al cuore di castagna, si forma un pacchettino strizzando bene nel centro in modo che il formaggio aderisca alla castagna e si formi una pallina.


Poi si toglie la pellicola e si libera la pallina, si rotola nel trito di spezie preferito, qui sotto paprika forte e grani di pepe rosa schiacciati


La prima versione era anche con i semi di papavero, bella da un punto di vista cromatico, però la pallina era risultata troppo grossa come si nota dalla proporzione con la castagna, era un bomboloncino, avevo messo troppo formaggio, non si poteva mangiare in un boccone e anche dividendola in due parti, il formaggio era troppo rispetto al baccalà e la castagna.




Le palline ai semi di papavero in sezione. Tra l'altro, rispetto a quelle con paprika e pepe rosa, non erano molto interessanti al gusto, quindi quando le ho rifatte nelle dimensioni e proporzioni giuste, ho optato per la monoversione di maggior carattere e che mi è piaciuta di più!


Sono sfiziose, facili e velocissime (a parte lessare e spellare le castagne)

giovedì 3 novembre 2011

LA SUPERBIA: STELLA DI GNUDI ZUCCA E BACCALA' CON PORRI E BOTTARGA


Con questo piatto partecipo al contest  E tu di che peccato sei? Nella cucina di Ely 

per il peccato di SUPERBIA

E che siamo se non superbi, seppur nelle migliori accezioni del termine,  quando postiamo sui nostri blog e partecipiamo ai contest? Vogliamo esibire, stupire, esagerare, ci lasciamo andare sì, lasciamo correre libera la fantasia per ottenere risultati strabilianti, godiamo della nostra bravura e  ci gongoliamo quando riceviamo decine di commenti che lo confermano e si arde dal desiderio di  vincere!!! Questo è decisamente un peccato di superbia e siccome nella vita reale cerco di contenermi proprio per non peccare in tal senso, che bello essere superbe nel mondo virtuale dei foodbloggers dove la SUPERBIA non è peccato ma  apprezzata virtù !!

Questo piatto è superbo perchè con superbia/presunzione pretendo di aver creato qualcosa di unico e originale, non è proprio comune infilare il baccalà negli gnudi* e nobilitarli creando una stella  sperando  di ottenere un coroncino di "Ohhhhhh che meraviglia"!!  

*Per chi non lo sapesse gli "gnudi" in Toscana sono degli gnocchi solitamente con ricotta e spinaci o erbette, chiamati "gnudi", cioè "ignudi", perchè praticamente è il ripieno dei ravioli ma senza pasta quindi nudi!
In un primo momento infatti pensavo di preparare dei ravioli al nero di seppia con questo ripieno, simili ad una ricetta già collaudata CUORI NERI DI BACCALA', CIPOLLE CARAMELLATE E BOTTARGA che meritò il 3° posto al contest HART-T-HART di Flavia  dovevo solo aggiungere zucca e ricotta ma poi ho preferito spogliare i ravioli per renderli appunto  peccaminosi!

La ricetta:
(ingredienti per 4 porzioni (4-5 gnudi a testa)
700 gr di zucca decorticata
400 gr di baccalà a crudo
180 gr di ricotta
80  gr di farina bianca
1 uovo intero
1 porro
bottarga non eccessivamente stagionata (di colore arancione e abbastanza morbida al tatto)
burro qb, sale e pepe qb
Lessare il baccalà, privarlo della pelle e spinarlo e sbriciolarlo.
Tagliare la zucca a fettine e farla appassire in forno a 180-200° per circa 20 minuti su una teglia imburrata
Passare nel mixer la polpa di zucca, la polpa di baccalà, unire la ricotta, la farina e l'uovo, ridurre in crema piuttosto consistente. Assaggiare e regolare eventualmente di sale e pepe (potrebbe non essere necessario salare per via della forte sapidità del baccalà stemperata dalla dolcezza della zucca)
Portare a bollore dell'acqua con pochissimo sale, formare delle quenelle con la crema di zucca e baccalà aiutandosi con due cucchiai da minestra, tuffarle nell'acqua a bollore per pochi minuti e raccoglierli con una schiumarola.
Ungere una teglia da forno, posizionare gli gnudi sulla teglia, cospargere con qualche fiocchetto di burro e passare in forno a 180° per 7-8 min.
Nel frattempo preparare il condimento facendo appassire il porro in una noce di burro con una fogliolina di salvia portando a cottura a pentola coperta e aggiungendo del brodo di verdura caldo, quanto basta per allungare la salsetta.  Togliere gli gnudi dal forno, posizionarli su un piatto dando la forma a stella o fiore, napparli con la salsetta di porri, una bella grattugiata di bottarga e un filo d'olio extravergine d'oliva, pepe macinato fresco a piacere.


Partecipo anche al contest di Farina Lievito e Fantasia



 al contest di  SULEMANICHE



HANNO ABBOCCATO ALL'AMO